Reddito di cittadinanza dopo sospensione: ecco quando serve fare nuova domanda

Per riattivare il reddito di cittadinanza serve fare una nuova domanda. Tutti i chiarimenti INPS su quando si può e in quali casi va fatto.

Il reddito di cittadinanza è stato totalmente rivoluzionato nel 2023. Il governo Meloni, infatti, ha deciso di dire addio (seppur, in alcuni casi, in maniera graduale) alla misura pentastellata in vigore in Italia dal 2019.

Le cose sono cambiate e non tutti possono beneficiare del sostegno economico dello Stato fino alla fine dell’anno. Ad avere questo diritto sono solo le famiglie in cui sono presenti over 60, minori oppure soggetti con disabilità.

Dal mese di luglio di quest’anno, l’INPS sta provvedendo a inviare a coloro che non posseggono i requisiti il messaggio di sospensione “per completata fruizione delle sette mensilità nel 2023”.

Tuttavia, vi sono nuclei familiari che hanno la possibilità di inviare nuova domanda e avere la riattivazione del RdC. Ciò può succedere solo se la famiglia dimostra di aver maturato i requisiti per continuare a beneficiare del sostegno economico.

Tutti i chiarimenti sono stati forniti direttamente dall’INPS.

Riattivazione del reddito di cittadinanza: a chi spetta

Con la Legge di Bilancio, il governo Meloni aveva ormai deciso per la sospensione del reddito di cittadinanza nel 2023 trascorse le 7 mensilità.

A partire dall’estate, infatti, molti sono stati i nuclei familiari che hanno ricevuto il messaggio dell’INPS che li avvisava dalla sospensione del beneficio.

Non tutte le famiglie, però, hanno dovuto rinunciare al RdC. In particolare, possono continuare a fruire del beneficio i nuclei familiari in cui sono presenti:

  • persone con almeno 60 anni di età;

  • minorenni;

  • persone con disabilità;

  • percettori che risultino presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro, come comunicati all’INPS tramite la piattaforma GePI entro il 31 ottobre 2023.

Tutte queste famiglie, infatti, possono continuare a ricevere il RdC fino a dicembre 2023, prima che in Italia venga introdotto il nuovo Assegno di inclusione.

Ma cosa succede se la domanda viene sospesa e, dopo qualche mese, si ottengono i nuovi requisiti per continuare a beneficiare del RdC fino alla fine dell’anno? I chiarimenti sono stati forniti dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Chi deve fare nuova domanda di RdC dopo la sospensione

Con il messaggio numero 3510 del 6 ottobre 2023, l’INPS dissipa i dubbi di alcuni beneficiari del reddito di cittadinanza. In particolare, di coloro ai quali il RdC è stato sospeso, ma che, dopo la sospensione, sono venuti in possesso dei requisiti per continuare a beneficiarne.

Ciò significa che qualora nel nucleo familiare dovesse nascere un figlio, un componente dovesse compiere i 60 anni di età oppure venisse accertata l’invalidità per un componente della famiglia, sarebbe possibile ottenere nuovamente il reddito di cittadinanza, anche se questo era stato sospeso.

Perché ciò sia possibile, però, è necessario presentare una nuova domanda. Attenzione, perché l’invio di una domanda è necessario solo nel caso in cui il requisito venga maturato successivamente al primo mese di sospensione.

Per semplificare, facciamo un esempio: se la sospensione è avvenuta a luglio 2023, ma il requisito viene maturato a settembre 2023, allora si ha diritto di beneficiare del reddito di cittadinanza, ma andrà presentata una nuova domanda.

Idem, se la DSU viene presentata successivamente alla sospensione.

Quando la riattivazione del reddito di cittadinanza è automatica

Il messaggio dell’INPS specifica anche che ci sono casi in cui non è necessario inviare una nuova domanda per ottenere la riattivazione del reddito di cittadinanza.

Due sono i casi rilevati da INPS:

  • quando il requisito viene maturato prima della settima mensilità o nel mese successivo;

  • quando la nuova DSU viene presentata entro il settimo mese di fruizione del RdC o in quello successivo.

In entrambi i casi, infatti, scrive INPS:

l’erogazione del beneficio prosegue automaticamente, senza soluzione di continuità.

Facciamo, anche in questo caso, un esempio. Se un componente del nucleo familiare compie i 60 anni durante il quarto mese di fruizione del RdC, la maturazione del requisito viene rilevata automaticamente dai sistemi e l’erogazione della prestazione prosegue senza soluzione di continuità. Quindi, anche senza presentare nuova domanda, arriveranno i soldi sulla carta RdC.

Stessa cosa se nasce un figlio o in presenza di nuova disabilità accertata. Come si legge nel messaggio:

La nuova condizione del nucleo è rilevata in fase di rielaborazione automatica delle domande (in sede di rinnovo mensile) e, anche in questo caso, l’erogazione del beneficio prosegue automaticamente, senza soluzione di continuità.

La cessazione del beneficio

Oltre a dissipare i dubbi in merito alla possibilità di riattivare il reddito di cittadinanza e l’illustrazione di tutti i casi (con o senza presentare nuova domanda) l’INPS ricorda anche le regole per l’eventuale cessazione del beneficio.

In particolare, l’Istituto ricorda che qualora una famiglia stia continuando a ricevere il beneficio, ma venga verificata la perdita del requisito, il nucleo familiare smetterà di ricevere il beneficio entro la settima mensilità oppure, se questa viene superata, dalla mensilità a partire dalla quale si è verificato l’evento.

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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