Bancomat, svolta dall’Antitrust: bocciate le commissioni sui prelievi atm

L'antitrust boccia la proposta del consorzio Bancomat sul cambiamento della remunerazione per le commissioni sul prelievo. Le motivazioni della scelta

La proposta del circuito bancomat è stata rifiutata per la seconda volta di fila: l’antitrust ha confermato che il modello di remunerazione dei prelievi all’ATM non verrà modificato. La storia si è ripetuta in maniera identica rispetto al 2020, quando l’AGCM aveva respinto la richiesta di modifica delle modalità di remunerazione della commissione imposta sul prelievo a un ATM diverso da quello della propria banca.

Vediamo quindi nel dettaglio come funziona il pagamento delle commissioni sul prelievo ATM a un altro istituto di credito e quali sono state le determinazioni dell’antitrust sulla questione del prelievo bancomat.

Commissione sul prelievo al bancomat: l’Antitrust boccia la proposta

La proposta del consorzio Bancomat SpA prevede una modifica del sistema per la remunerazione dei prelievi che comporti il pagamento diretto del cliente.

In particolare, facendo un confronto tra il sistema odierno e quello proposto all’Autorità Garante, bisogna prendere in considerazione il costo sul prelievo a un ATM che non appartenga al proprio istituto di credito.

Allo stato attuale, se un cliente preleva da un ATM che non rientra tra quelli della propria banca, provoca il pagamento di una commissione da parte del proprio istituto di credito a quello che eroga il prelievo.
In seguito, la banca di chi effettua il prelievo potrà rivalersi sul cliente stesso per avere indietro la commissione pagata.

La proposta del consorzio Bancomat all’antitrust e i motivi della bocciatura

La proposta del consorzio bancomat SPA all’Antitrust prevede invece di far pagare la commissione direttamente a chi effettua il prelievo, senza attendere il meccanismo della rivalsa da parte della banca.

L’autorità garante della concorrenza e del mercato ha bocciato questa proposta per la seconda volta.

Se tale proposta venisse accettata, secondo l’antitrust aumenterebbe la commissione media sul prelievo, e questo comporterebbe un comportamento anticoncorrenziale sul mercato con ripercussioni dirette sul cliente.

Inoltre, cambiare il meccanismo di addebito della commissione sul cliente, porterebbe un aumento degli incentivi a colludere tra le banche che fanno parte del circuito bancomat.

Infine, una proposta di questo genere, rappresenterebbe un ostacolo per la concorrenza fra gli istituti di credito.

Per l’antitrust, inoltre, non c’è una correlazione tra il sistema di remunerazione dei prelievi vigente e la chiusura degli sportelli ATM.

In particolare, questo fenomeno di riduzione sarebbe dovuto a cause ben diverse quali l’obiettivo delle banche di essere più efficienti e le concentrazioni bancarie differenti.

L’autorità garante, a tal proposito, ricorda che, dal 2015 al 2021, gli ATM per ogni filiale sono aumentati del 20,14%, mentre ad un numero di sportelli diminuito del 28,4%, corrisponde un quantitativo di ATM inferiore del 13,9%.

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