Benzina, c’è il decreto del Governo. Gestori obbligati a esporre anche il prezzo medio

Benzina, in serata consiglio dei ministri. I gestori saranno obbligati a esporre anche il prezzo medio.

Erano attese decisioni dal consiglio dei ministri convocato in serata sul tema benzina e sono arrivate.

Non c’è nessun taglio delle accise, scelta che conferma quelle già prese dal Governo Meloni in occasione dell’approvazione della Legge di Bilancio per il 2023, ma è stato approvato un decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti. Vediamo di che cosa si tratta.

Il Governo approva un decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti

Il Consiglio dei ministri riunito in serata sotto la guida della presidente del consiglio Giorgia Meloni ha approvato un decreto ad hoc che contiene norme per aumentare la trasparenza sui prezzi dei carburanti.

Il monitoraggio dei prezzi sarà giornaliero e viene introdotto per i gestori l’obbligo di esporre non solo il prezzo che viene praticato in quel distributore come avviene ora ma anche il prezzo medio nazionale.

In definitiva ogni distributore di carburante d’Italia dovrà esporre al mattino il prezzo medio della benzina e degli altri tipi di carburante, ad esempio il diesel. E’ questa la misura di trasparenza che il Consiglio dei ministri ha varato stasera per contrastare le speculazioni sul caro-carburanti.

In questo modo, il consumatore vedrà la differenza tra il prezzo medio e quello adottato dal singolo benzinaio. Con l’obiettivo di frenare la dinamica speculativa che l’esecutivo ritiene essere alla base dell’aumento dei prezzi. Vediamo nel dettaglio le misure.

Decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti, le nuove norme

Vediamo le norme nuove varate dal Consiglio dei Ministri, su proposta della Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

In particolare si prevede che nel periodo che va dall’attuale mese di gennaio fino a marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente.

Poi la norma che si diceva in precedenza: si rende ”giornaliero l’obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita praticato. Il Ministero delle imprese calcola e pubblica il prezzo medio giornaliero nazionale. Tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato”.

Decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti: le sanzioni

Allo stesso tempo si rafforzano, prevede il Decreto, le sanzioni amministrative in caso di violazione da parte degli esercenti di questi obblighi di comunicazione e di pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva a questa violazione si può arrivare anche ad un periodo di sospensione dell’attività per un periodo che può durare dai 7 ai 90 giorni.

E allo stesso tempo il decreto prevede che ”si rafforzano i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza”.

Infine viene istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare – nel confronto con le parti – le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti.

Nelle nuove misure inoltre è previsto che con un’altra norma venga fissato un tetto agli aumenti del costo dei carburanti sulle autostrade.

Consiglio dei ministri in serata, le altre decisioni: c’è il Decreto Ricostruzione

Se quella sulla benzina era quella più attesa ci sono anche altre decisioni che meritano di essere segnalate.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta della Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato un decreto-legge che prevede interventi urgenti in materia di protezione civile e di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi.

Il testo introduce “misure urgenti per garantire la continuità, la tempestività, la semplificazione e l’efficacia dell’attività di ricostruzione nelle zone dell’Italia centrale colpite dai terremoti del 2009 e del 2016, anche attraverso l’estensione alla ricostruzione post-sisma de L’Aquila di talune misure di semplificazione già previste in materia di appalti per l’attuazione dei progetti PNRR”.

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