Brasile, bolsonaristi assaltano il Parlamento. Lula: “Vandali fascisti, saranno puniti”

Brasile, sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro assaltano il Parlamento. La Polizia poi riprende il controllo. Parole durissime del presidente Lula.

Pomeriggio e serata di scontri e ad alta tensione in Brasile. Migliaia di sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro, recentemente sconfitto di misura da Lula alle elezioni presidenziali del Brasile, hanno assaltato la zona del Parlamento a Brasilia.

E sono entrati nei palazzi. Sfondando i cordoni di sicurezza e danneggiando le sedi delle istituzioni come mostrano numerosi video online.

Il presidente Lula ha convocato una riunione d’emergenza e ha bollato gli assalitori come “vandali e fanatici fascisti che saranno puniti”. La Polizia ora ha ripreso il controllo degli edifici. Ecco il punto della situazione aggiornato.

Brasile, assalto ai palazzi delle istituzioni da parte dei sostenitori di Bolsonaro

L’assalto nei modi e quasi anche nella data ricorda molto quello di due anni fa al Capitol Hill di Washington allora ad opera dei sostenitori dell’ex presidente Usa Donald Trump.

I sostenitori di Bolsonaro nel pomeriggio brasiliano di oggi sono riusciti a superare i cordoni di sicurezza attorno al Parlamento di Brasilia al termine di una manifestazione.

In molti sono riusciti a salire sulla rampa dell’edificio e hanno occupato il tetto, da lì hanno poi fatto irruzione nella sede del Parlamento e nell’edificio del Planalto, sede dell’Esecutivo e anche nell’edificio del Tribunale supremo elettorale.

Sono stati effettuati episodi di vandalismo all’interno degli edifici. A Palazzo Planalto, dove si trovano la sede della residenza presidenziale, il Parlamento brasiliano e della Corte suprema, sono stati rotti vetri delle finestre.

Brasile, l’intervento della Polizia che ha sgomberato i palazzi dai bolsonaristi

Centinaia di poliziotti in assetto antisommossa si sono preparati per fare irruzione nel Parlamento di Brasilia, occupato dai sostenitori di Bolsonaro.

Il presidente Lula ha firmato il decreto che autorizza l’intervento della Polizia federale con l’obiettivo di sgomberare i bolsonaristi ancora all’interno dei palazzi del potere di Brasilia.

Tra le dichiarazioni di Lula, come riporta Open anche le accuse alla polizia brasiliana: “È la polizia che deve garantire la sicurezza e non l’ha fatto. Per incompetenza e malafede delle persone che se ne occupano“.

Le ultime notizie secondo O Globo, aggiornate attorno alla mezzanotte e mezza ora italiana della notte tra l’8 e il 9 gennaio, affermano che la polizia brasiliana ha ripreso il controllo del Congresso, del Palazzo presidenziale e della Corte Suprema. Le forze di sicurezza hanno espulso i bolsonaristi sparando bombe lacrimogene.

I manifestanti sono però ancora concentrati sul prato dell’Esplanada dos Ministèrios, dietro un cordone allestito dai militari, secondo quanto si riferisce. 

Il Parlamento del Paese sarebbe quindi ufficialmente libero dall’occupazione. Sarebbero almeno 170 i sostenitori dell’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, che sono stati arrestati dopo l’assalto ai palazzi del potere a Brasilia ma il numero sembra destinato a crescere.

Brasile, le parole del presidente Lula: “Attacco vandalo e fascista”

Dallo Stato di San Paolo, dove si è recato per monitorare le devastazioni causate dalle inondazioni, il presidente neo eletto alla guida del Brasile, Lula ha condannato la violenza e ha tenuto una riunione d’emergenza con i ministri dell’esecutivo. Come riportato dai media locali, all’incontro hanno partecipato i ministri della Difesa, della Giustizia e dei Rapporti Istituzionali.

Lula ha condannato l’attacco definendolo ”vandalo e fascista” e ha decretato l’intervento delle forze federali nella sicurezza nel distretto di Brasilia fino al 31 gennaio.

La sicurezza del distretto federale passerà dunque sotto il controllo del governo e sarà tolto alla responsabilità del governatore. Il presidente come detto ha puntato il dito contro la polizia schierata oggi a Brasilia, condannandola per non essere entrata tempestivamente in azione.

Non è mai avvenuto nella storia di questo Paese – ha detto Lula -. Tutti i rivoltosi responsabili di atti terroristici contro le sedi delle istituzioni saranno identificati e puniti.

Lula ha lasciato lo Stato di San Paolo, dopo avere parlato alla nazione, e sta rientrando a Brasilia. O Globo riferisce anche che la sicurezza del capo dello stato è stata rafforzata nell’interno della città di San Paolo e intorno all’hotel dove alloggia nella zona centrale della capitale.

Ora torno a Brasilia, ha detto Lula, vado a visitare i tre palazzi che sono stati distrutti e potete stare certi che non succederà più, scopriremo chi ha finanziato tutto questo.

La posizione dell’Italia espressa in serata sui social network dal ministro degli Esteri Antonio Tajani

Se tantissime dichiarazioni sulla situazione degli scontri in Brasile sono avvenute in serata con la ferma condanna all’assalto, non è mancata la presa di posizione dell’Italia con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha scritto sui social contro l’occupazione dei palazzi governativi.

Sto seguendo, afferma il ministro Tajani, con preoccupazione quanto sta accadendo in Brasile. Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati.

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