Case green, tutto sulla direttiva: cosa prevede e le deroghe ammesse dall’UE

Direttiva case green, cosa prevede e, soprattutto, quali sono le deroghe ammesse? Analizziamo insieme le nuove regole UE.

Il 13 marzo scorso il Parlamento europeo ha confermato la nuova direttiva sulle case green, che prevede però delle deroghe.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione al fine di ridurre drasticamente le emissioni di gas ad effetto serra e diminuire il consumo di energia all’interno delle unità abitative entro il 2030.

La direttiva casa green interviene con il principale obiettivo di rendere il settore edile climaticamente neutrale entro il 2050. Un obiettivo ambizioso per l’Italia, soprattutto se consideriamo che, nel 2022, il nostro Paese ha ottenuto il penultimo posto nella classifica dei dieci Paesi migliori al mondo per sostenibilità edile.

Molti saranno gli immobili coinvolti e oggetto di intervento, ma non mancheranno le eccezioni. Le deroghe previste dall’UE interessano infatti circa 4 milioni di edifici, ovvero il 30% di quelli coinvolti nel complesso.

L’Unione Europea ha inoltre ha stabilito che ogni Stato membro dovrà fissare delle proprie regole per raggiungere almeno i requisiti minimi di prestazione energetica degli immobili e gli edifici coinvolti.

In questo articolo scopriremo nel dettaglio le deroghe contemplate dalla direttiva casa green e cosa prevede la nuova normativa.

Case green, cosa prevede la direttiva UE

Il 13 marzo 2023, l’UE ha approvato la direttiva case green, con annesse alcune deroghe. Gli edifici residenziali dovranno ottenere la classe energetica E entro il 2030.

Entro il 2033, poi, dovranno rientrare nella classe energetica superiore, la classe D. Solamente il 15% degli edifici rimanenti, per nazione, potrà appartenere alla classe energetica G.

Le unità immobiliari dovranno subire miglioramenti di tipo energetico durante la ristrutturazione o nel momento in cui avviene la vendita. Infatti, la Direttiva case green prevede l’obbligo ad una ristrutturazione dell’immobile per garantirne un miglioramento energetico, fino al raggiungimento della classe di prestazione energetica E.

L’Unione Europea, mettendo in atto questa rivoluzione, intende ridurre i consumi energetici e, nel complesso, le emissioni di gas serra in tutto il territorio europeo, attraverso un pacchetto di riforme e regolamenti economici e sociali (FT 55) studiato e finalizzato ad una neutralità climatica entro il 2050.

In media, per ogni unità abitativa, saranno necessari almeno 60.000 euro per rispettare la nuova direttiva UE e per migliorare la classe energetica dell’abitazione.

Direttiva case green: le deroghe previste

Le deroghe previste dalla direttiva case green riguardano alcune abitazioni esonerate dall’obbligo di ristrutturazione e miglioramento energetico. Le deroghe case green riguarderanno almeno 4 milioni di edifici presenti nel territorio Italiano.

Le deroghe previste dalla Direttiva case green riguardano:

  • unità abitative unifamiliari inferiori a 50 metri quadrati;

  • seconde case, abitate per meno di quattro mesi all’anno;

  • gli immobili presenti nei centri storici;

  • le chiese e gli edifici di culto;

  • gli immobili di proprietà delle Forze Armate;

  • gli edifici del Governo a scopo difesa nazionale;

  • gli immobili vincolati dai Beni Culturali.

Inoltre, l’UE ha chiarito come ogni Stato membro può decidere di apportare modifiche sui requisiti per alcune categorie di immobili, come ad esempio per gli edifici di culto e religiosi, per gli edifici industriali e agricoli, per i fabbricati indipendenti con una superficie calpestabile inferiore ai 50 metri quadrati, per le stazioni di approvvigionamento infrastrutturale, gli immobili temporanei (utilizzati per meno di due anni) e per le unità residenziali utilizzate meno di quattro mesi all’anno o con un consumo energetico annuale inferiore del 25%. 

Direttiva case green: gli edifici interessati

Fatta eccezione per le deroghe previste dalla direttiva Case green, tutti gli altri immobili non sono esonerati dall’obbligo di riqualificazione energetica. Secondo una prima stima saranno oltre 1,8 milioni gli immobili coinvolti alla riqualificazione energetica, con un investimento previsto di circa 60 miliardi di euro nell’arco di dieci anni.

In Italia rappresentano il 58% gli edifici appartenenti alle classi energetiche peggiori in efficienza energetica.

Gli edifici che dovranno rispettare le nuove regole europee case green e che non sono, quindi, esonerati dalla riqualificazione energetica sono:

  • i nuovi immobili pubblici a zero emissioni, che dovranno adeguarsi entro il 2026;

  • gli immobili pubblici e/o residenziali appartenenti alla classe E/F (con adeguamento entro il 2027);

  • gli edifici residenziali di nuova costruzione (entro il 2028);

  • gli immobili pubblici e/o residenziali appartenenti alla classe D/E (entro il 2030);

  • tutte le unità residenziali appartenenti alla classe E (entro il 2030);

  • le case in fase di ristrutturazione con tecnologie solari (entro il 2032);

  • le residenze con classe energetica D (entro il 2033).

 

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Alessia Seminara
Alessia Seminara
Copywriter, classe 1991. Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.
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