Che cosa sono gli adenovirus? Tutta colpa del vaccino?

Gli adenovirus cosa sono? Possono essere direttamente responsabili delle epatiti? In questo articolo capiremo se esiste una relazione con il vaccino!

Tra i bambini si sta diffondendo un’epidemia di epatite di origine sconosciuta. Fino a questo momento i bambini contagiati rientrano nella fascia d’età under 10. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato 74 casi di epatite acuta, 17 casi in cui è stato necessario un trapianto e 1 bambino deceduto.

Dopo aver verificato che l’epatite non avesse dei collegamenti con il vaccino o con il coronavirus, il sospetto dei ricercatori è che la colpa possa attribuirsi ad un adenovirus. Ma di cosa si tratta? Cosa sono gli adenovirus?

Si sa poco dell’origine delle epatiti acute, ma non c’è una correlazione con il vaccino, visto che tutti i bambini non erano vaccinati, ma ancora non è stata riscontrata una correlazione con il coronavirus. Ma come si può essere contagiati? L’epatite è contagiosa? Nella maggior parte dei casi si, anche se esistono delle forme autoimmuni.

Generalmente, si può essere contrarre l’epatite da una trasfusione di sangue, oppure mangiando cibi non sicuri o poco cotti (nel caso dell’Epatite A), oppure ancora per un uso eccessivo di droghe o alcool. Quali sarebbero i sintomi dell’epatite? 

I sintomi possono essere simili a quelli di un’influenza: sono nausea, febbre, vomito, ittero, debolezza, urina scura e disturbo della digestione. L’itterizia è il sintomo predominante e, soprattutto, quello che ci fa capire la presenta di un’infezione al fegato. L’ittero, ovvero l’ingiallimento della pelle e degli occhi, è causato da un alto livello di bilirubina nel sangue.

Ma vediamo quale potrebbe essere l’origine dell’epatite e cosa sono gli adenovirus.

Cosa sono gli adenovirus? 

Al momento i casi di epatite acuta che sta colpendo diversi bambini in Europa hanno un’origine sconosciuta. Al momento, quello che i ricercatori sanno, è che a causare l’infiammazione non è nessuno dei virus che conosciuti responsabili dell’epatite, catalogati con le lettere che vanno dalla A alla E. 

Altro dato certo è che 74 dei 169 bambini che hanno contratto l’epatite sono stati colpiti dalla forma acuta della malattia e in alcuni casi è stato necessario il trapianto di fegato. Al momento è stato riscontrato un decesso.

L’unico indizio che potrebbe portare alla soluzione del problema è la positività dei bambini ad un adenovirus. Ma cosa sono gli adenovirus? Gli adenovirus sono dei virus molto comuni che generalmente possono causare una serie di malattie, come infezioni all’apparato respiratorio, al sistema digerente, alla congiuntiva dell’occhio e un’infezione alle vie urinarie.

Al momento si conoscono circa 100 sierotipi e 57 di questi sono in grado di infettare l’uomo. 

Come si può essere contagiati? 

Il contagio può avvenire attraverso una persona infetta, per via aerea o se si entra in contatto con liquidi corporei infetti. In sostanza, si può essere contagiati attraverso una stretta di mano, tramite le goccioline aeree infette provenienti da starnuti o colpi di tosse.

 Il contagio può avvenire anche indirettamente, attraverso il contatto con una superfice infetta e lo sfregamento di naso, occhi o bocca. Rara è invece la trasmissione per via oro-fecale. Come scrive anche https://www.rainews.it/,

“Anche l’acqua – per esempio in piscina – può favorire la trasmissione degli adenovirus. La cui peculiarità è quella di resistere ai più comuni disinfettanti, a eccezione della candeggina.”

Quali sono i sintomi dell’infezione da adenovirus?

Nella maggior parte dei casi, l’infezione da adenovirus determina dei sintomi a carico delle vie aeree superiori, quali raffreddore, mal di gola e tosse. Sono anche comuni in caso di infezione la congiuntivite e l’influenza.

Meno comune è, invece, la comparsa di bronchite o di polmonite, non in forme particolarmente gravi. Gli adenovirus, tuttavia, sono in grado di produrre un’infezione anche a carico dello stomaco e dell’intestino che causano dei sintomi come vomito, nausea e diarrea. In questi casi, i sintomi possono anche essere aggravati da un sistema immunitario particolarmente indebolito da terapie o malattie.

Come si può evitare di essere contagiati dall’adenovirus?

Certamente, come per tutti i virus, è importante riuscire ad evitare i contatti con la saliva infetta, con gli utensili (piatti, bicchieri o posate), ed è importante un lavaggio frequente delle mani, oltre che una sanificazione delle superfici infette. Inoltre, altra cosa importante è evitare di toccare la bocca, il naso e gli occhi.

La convivenza con il covid ci ha permesso di diventare un po’ più accorti da questo punto di vista, oltre che molto più informati. 

L’adenovirus è in grado di provocare anche l’epatite?

Non è chiaro al momento se esista o meno una correlazione tra adenovirus ed epatite, ma solo un dato è certo al momento: tutti i pazienti tutt’ora esaminati presentano una positività ad un adenovirus. Quello che più colpisce della situazione attuale è che fino ad ora tutti i pazienti che hanno contratto l’epatite erano soggetti sani.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità “quello che si sa di questo patogeno non basta a spiegare la gravità dei sintomi osservati”. Infatti, quello che i medici hanno riscontrato in bambini sani era, appunto, l’aggravarsi dell’infezione senza alcun motivo conosciuto.

Dei 169 pazienti con epatite, 74 sono i casi di epatite cronica e 17 di loro hanno dovuto subire un intervento di trapianto di fegato. Quindi, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un appello ai medici:

“di fronte ai casi sospetti, in questa fase è opportuno effettuare test su sangue, siero, urine, feci e campioni respiratori per ricercare il virus. Senza per questo escludere la presenza di altre cause di origine infettiva.”

Esiste un vaccino contro gli adenovirus?

In realtà, attualmente, non esistono vaccini in grado di ridurre le infezioni da adenovirus. In alcuni Stati è stato creato un vaccino contro due siero tipi, tuttavia viene somministrato solamente ai militari, poiché più a rischio di contrarre la malattia.

Considerato il fatto che non esiste un vaccino in grado di proteggere dall’infezione, l’unica via per trattare la malattia e quella di curarla attraverso una cura per ridurre i sintomi. Tuttavia, non si tratta di un trattamento in grado di curare la malattia, poiché non esistono antivirali in circolazione.

Perché è stata notata la presenza dell’adenovirus nei pazienti?

Come abbiamo già accennato in apertura, i medici hanno potuto notare la presenza dell’adenovirus in tutti i pazienti. Bisogna puntualizzare che gli adenovirus più deboli vengono utilizzati nella produzione dei vaccini e nella terapia genica.

Inoltre, sono stati utilizzati anche per la produzione dei vaccini anti Covid AstraZeneca e Johnson&Johnson. Tuttavia, non c��è una relazione diretta tra epatite e vaccino, in quanto i pazienti erano tutti non vaccinati; quindi, è impossibile che il virus abbia potuto interagire con l’adenovirus utilizzato per la produzione del vaccino.

Il vaccino non avrebbe comunque la possibilità di interagire con l’epatite, perché l’adenovirus viene privato dei geni necessari alla sua riproduzione nell’organismo, per cui, finita la sua funzione, l’adenovirus muore. 

Redazione Trend-online.com
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