Direttiva case green, cambia tutto: quali sono le novità in arrivo

La direttiva europea case green sta cambiando volto: ci sono alcune importanti novità in arrivo per tutti gli stati membri UE.

La direttiva case green aveva introdotto delle regole, con delle soglie specifiche, per innovare le abitazioni dei cittadini europei, in un’ottica di sostenibilità energetica e ambientale.

Tale normativa aveva previsto una scadenza al 2030 degli obblighi di efficientamento e riduzione dei consumi di energia nelle case. Tuttavia sono in arrivo alcune importanti novità su questa direttiva.

Al momento infatti il Parlamento e il Consiglio UE stanno definendo una maggiore flessibilità per questo tipo di interventi, garantendo un periodo di tempo maggiore per il cambiamento. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Direttiva case green: scadenza al 2050

La scadenza dell’obbligo di applicazione delle nuove regole sulle case green slitta dal 2030 al 2050: questa sarebbe la principale decisione presa dall’UE sul tema case green.

I diversi Stati membri dell’UE si sono trovati piuttosto in difficoltà di fronte alla direttiva originale. Da un lato questo cambiamento comporta un risparmio in termini energetici e un rinnovamento in linea con le esigenze di sostenibilità ambientale.

Dall’altro lato tuttavia una scadenza così ravvicinata non consente a tutti i paesi di attuare e mettere in pratica le disposizioni, data l’entità vasta di tale intervento. Attualmente ancora nulla è definitivo, tuttavia si sta ipotizzando uno slittamento delle scadenze al 2050.

In questo modo gli Stati membri avranno più tempo per intervenire, presentando un piani specifico entro questa data per la riduzione dei consumi. Si prevede quindi che entro la fine del 2023 arriverà una direttiva più morbida per tutti i paesi membri, per cui l’UE sta lavorando per garantire maggiore flessibilità.

La questione della necessità di innovare le abitazioni per finalità di risparmio energetico e per una maggiore sostenibilità ambientale ha toccato anche l’Italia.

Le principali città italiane infatti ad oggi presentano immobili di vecchia data, con impianti che non consentono un risparmio energetico adeguato. Una conseguenza è l’impatto economico elevato dei consumi sulle bollette di luce e gas.

Tuttavia intervenire su larga scala al rinnovamento non è così semplice: servono le risorse e serve tempo per attuare la direttiva. In parte questo cambiamento è già stato portato avanti con l’introduzione dei diversi bonus per l’edilizia, tuttavia è presto per raggiungere gli standard voluti dall’Europa.

Come cambierà la direttiva case green

La direttiva case green potrebbe quindi cambiare verso una flessibilità aggiuntiva, non solo per le scadenze, ma anche per le tipologie di interventi resi obbligatori.

Si prevede quindi che le nuove scadenze per l’adeguamento varieranno in base alla tipologia di intervento:

  • entro il 2030: gli edifici residenziali di nuova costruzione dovranno rientrare tutti nella classe energetica E;

  • entro il 2033: gli edifici residenziali di nuova costruzione dovranno rientrare tutti nella classe energetica D;

  • entro il 2050: gli edifici residenziali già esistenti dovranno rientrare in una classe energetica D.

Queste al momento sono comunque ancora ipotesi, sulla modifica del decreto attuale case green, per cui si attende la conferma definitiva entro la fine dell’anno. Oltre a questi aspetti, l’Europa sta rimuovendo anche alcuni obblighi ulteriori.

In particolare, viene tolto l’obbligo di armonizzare le certificazioni energetiche a livello europeo, e si prevede una maggiore flessibilità anche per ciò che riguarda l’installazione di colonnine di ricarica delle auto elettriche.

Sono ancora aperte le questioni che riguardano l’obbligo di installare pannelli fotovoltaici presso tutti gli edifici pubblici: anche questa misura fa bene sia all’ambiente che al risparmio energetico, tuttavia non è immediata da attuare.

Le problematiche principali intorno a questo grande cambiamento, in Italia, ma anche in altri paesi UE, riguardano quindi le risorse per intervenire su larga scala al rinnovamento degli edifici, e anche la questione dei mutui.

Rimane aperta quindi la questione dei mutui green, ovvero quei finanziamenti che garantiscono condizioni agevolate a chi decide di acquistare un immobile con una classe energetica moderna, oppure per ristrutturare gli edifici per migliorare le prestazioni energetiche.

Si dovrà quindi attendere il testo definitivo della nuova direttiva case green, per conoscerne l’evoluzione e sapere quali agevolazioni verranno introdotte in questo senso.

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