Schlein raggiunge l’intesa con Bonaccini: “Lo proporrò come presidente del Pd”

Elly Schlein ha raggiunto l'accordo con Stefano Bonaccini. Il presidente dell'Emilia Romagna, sconfitto alle Primarie, sarà il presidente del Pd.

Intesa raggiunta nel Partito Democratico tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini. Dopo un incontro in video conferenza durato quasi due ore nel tardo pomeriggio di oggi si sono sciolti tutti i nodi.

La neosegretaria eletta alle Primarie Elly Schlein ha trovato l’accordo con Stefano Bonaccini e lo proporrà all’assemblea del Partito che si tiene domenica 12 marzo come presidente del Partito Democratico.

Una stretta di mano in video-call e Schlein e Bonaccini hanno trovato la quadra: il governatore emiliano farà il presidente del Pd, sarà eletto domenica all’assemblea dem, la stessa che ratificherà la nomina di Schlein a segretaria nazionale dei democratici. Niente strappi a una settimana dal primo faccia a faccia post-primarie.

Intanto da segnalare che il Partito Democratico ha fatto registrare oltre 7mila iscritti negli ultimi quattro giorni.

Intesa Schlein-Bonaccini: il presidente della Regione Emilia Romagna sarà il presidente del partito

Un incontro positivo svolto in un clima di piena collaborazione. Ad esito del confronto, Elly Schlein intende proporre il nome di Stefano Bonaccini come presidente all’Assemblea del Partito democratico.

Poche righe, quelle contenute in una nota, che sanciscono l’accordo tra la neo segretaria del Pd e il presidente della regione Emilia-Romagna. Nei giorni scorsi vi era già stato un incontro tra i due a Bologna al termine del quale avevano sottolineato l’intenzione di “garantire la massima unitarietà” al partito.

Fonti vicine alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein affermano all’agenzia Ansa che ”dopo quello che era successo nei gazebo non ci si poteva permettere altre divisioni o altri conflitti”. Di fatto con la nomina di Stefano Bonaccini presidente la guida del Partito Democratico sarà sostanzialmente unitaria.

Schlein alla segreteria del Pd: gli scenari possibili sui capogruppo a Camera e Senato

Da valutare ora dopo questa casella che andrà sistemata cosa ne sarà delle due capogruppo alla Camera e al Senato che attualmente sono a Montecitorio Debora Serracchiani e a Palazzo Madama Simona Malpezzi. Entrambe avevano sostenuto Bonaccini nella corsa alla segreteria del Partito.

Le due esponenti del partito hanno dato la loro disponibilità a Schlein di fare un passo indietro: se si cambierà si fanno i nomi di Chiara Gribaudo, Simona Bonafè, Michela de Biase o Giuseppe Provenzano alla Camera e di Francesco Boccia o Cecilia D’Elia al Senato.

Intesa Schlein-Bonaccini: si va verso una segreteria unitaria

Detto del discorso dei capigruppo va anche analizzato il fatto della segreteria che nascerà del nuovo Pd targato Elly Schlein.

Da più parti si dà per scontato che verrà dato spazio al rinnovamento. Un ruolo di primo piano, spiega Il Fatto Quotidiano.it lo potrebbe avere Marco Furfaro e ci sarà un esponente di Articolo 1, la cui direzione ha dato il via libera alla procedura per rientrare nel Partito Democratico.

Sono previsti anche tre posti in quota Bonaccini. Per definire il tutto, sabato mattina è prevista una nuova riunione.

Intesa Schlein-Bonaccini: per ora accantonato il tema alleanze

In questa fase il Partito Democratico a guida Schlein sembra non avere tra le sue priorità il tema alleanze. Anche perché le Europee 2024 sono elezioni nelle quali si vota con un proporzionale puro.

Se da un lato le posizioni di Schlein sembrano essere più vicine al Movimento 5 Stelle rispetto al Terzo Polo dall’altro il leader di Azione Carlo Calenda oggi si è definito “distante da Elly Schlein”.

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