Corruzione, riciclaggio e associazione a delinquere.
Queste le accuse rivolte a Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, relativamente moglie e figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, all’interno delle indagini relative al Qatargate.
Le ombre dell’inchiesta che sta facendo tremare l’Europa, arrivano fino in Italia, con precisione fino a Calusco d’Adda, dove la famiglia Panzeri vive, dove a venire alla luce sono storie di vacanze da 100mila euro, hotel extra lusso e tanti, troppi dubbi sul più grande scandalo di corruzione che abbia mai coinvolto l’istituzione europea.
Ma chi è Maria Dolores Colleoni, moglie di Antonio Panzeri e che ruolo ha all’interno di questa vicenda?
Maria Dolores Colleoni, chi è la moglie di Antonio Panzeri
A quanto pare, Colleoni (67 anni) e Silvia Panzeri (38 anni), arrestate venerdì sera nella loro casa di Calusco d’Adda, erano “pienamente consapevoli della attività” di Antonio Panzeri, anzi, a quanto emerge dalle prime indagini, Maria Dolores Colleoni non solo era a conoscenza dei vari “regali”, che il marito riceveva, ma si sarebbe addirittura occupata del trasporto di questi.
Emerge inoltre in diversi momenti, il coinvolgimento della stessa, ma anche il suo tentativo di mantenere il controllo sulle attività del marito, tanto da spingersi a suggerirgli l’apertura di un conto in Belgio e anche di uno soggetto a regime di Iva.
Sono molti i passaggi dell’indagine da cui si evince la scarsa fiducia di Colleoni nei confronti delle competenze finanziarie del marito, infatti in diverse intercettazioni è lei a suggerire di
non spendere 100.000 euro come il Natale scorso
oppure suggerirgli metodi alternativi per pagare la vacanza di Capodanno.
Sui social di Silvia Panzeri invece, erano presenti fino a poco tempo fa le fotografie di viaggi e vacanze che sono poi prontamente sparite, dopo l’inizio dell’inchiesta.
Qatargate: l’indagine che sta facendo tremare il Parlamento europeo
Si parla di corruzione da parte di un non meglio precisato Stato del Golfo (che molti però avrebbero identificato nel Qatar, che al momento ospita la Coppa del Mondo), che avrebbe cercato di influenzare “le decisioni del Parlamento europeo”, attraverso il trasferimento di “regali” e grandi somme di denaro a persone con ruoli politici o comunque strategici, all’interno dell’istituzione.
Tra i fermati all’interno del Qatargate, Eva Kaili (vice presidente del Parlamento, al momento sospesa) e il suo compagno italiano Francesco Giorgi, Luca Visentini (Segretario generale Confederazione Internazionale dei Sindacati) e Niccolò Figà-Talamanca, della ong No Peace Without Justice, di cui è segretario generale.
Ma il nome che in Italia sta facendo più discutere è senza dubbio quello di Antonio Panzeri, presidente della Camera del Lavoro di Milano dal 1995 al 2003, europarlamentare dal 2004 al 2019, nelle cui abitazioni sono state trovate ingenti somme di denaro.
Da PD e CGIL, arrivano in questi giorni molte prese di distanza, nonostante si attendano i risultati delle indagini per prendere posizioni definitive.
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