Cos’è il Qatargate di cui tutti parlano: significato e politici corrotti dal Qatar

Si tratta del più grande scandalo che ha coinvolto l'Unione Europea e alcuni politici italiani. Ecco cos'è il Qatargate e il significato del suo nome.

Il Qatargate ha occupato le prime pagine della cronaca nazionale e internazionale risultando il più grande scandalo che ha coinvolto l’Unione Europea (UE). Ma vediamo in sostanza cos’è il Qatargate, il significato del nome e i politici coinvolti.

Qatargate, cos’è e significato del nome

Con Qatargate si intende un’indagine della magistratura belga contro alcuni membri del parlamento Europeo rei di aver preso denaro dal Qatar per ammorbidire la posizione dell’UE nei confronti della Nazione mediorientale che ospita i Mondiali di calcio in corso. Il nome è liberamente ispirato allo scandalo Watergate che coinvolse nel 1974 l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Richard Nixon. Le dinamiche sono però differenti dato che in questo caso stiamo parlando di tangenti o, volgarmente parlando, “mazzette”.

I politici coinvolti e le accuse

Molti esponenti della politica europea sono finiti nel mirino della magistratura e per loro sono scattate le manette. Se prima si è utilizzato il termine “rei” per dare una spiegazione a questa indagine, bisogna specificare che gli indagati hanno presunzione d’innocenza dunque non essendo condannati, prima di giudicarli colpevoli, sarà necessario aspettare il processo e la chiusura del caso. Il nome principale associato a questo scandalo europeo è quello di uno dei 14 vicepresidenti del parlamento europeo, la politica greca Eva Kaili. Anche il padre della vicepresidente è stato fermato e poi rilasciato. Nell’indagine figurano molti nomi italiani, tra questi: Antonio Panzeri, ex europarlamentare del gruppo dei Socialisti e democratici, Francesco Giorgi, compagno della vice presidente e assistente dell’eurodeputato PD Andrea Cozzolino e Niccolò Figà-Talamanca, a capo di una ONG. Le accuse nei loro confronti sono di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro.

Le polemiche sul Mondiale e la “strategia” qatariota

Il Mondiale in Qatar 2022 è stata sicuramente l’edizione della coppa del mondo più discussa nella storia del calcio, anche più di Argentina 1978 quando alla guida dello Stato sudamericano c’era il generale Videla, coinvolto nello scandalo dei desaparecidos. Alla base delle controversie e del boicottaggio c’è il tema dei diritti umani in Qatar e le morti sul lavoro. La Monarchia del Golfo non ci va morbida con la comunità Lgbtq+ e con i diritti dei lavoratori e umani in generale. Durante la realizzazione degli stadi che hanno ospitato le partite di Qatar 2022 sono morti almeno 6.500 lavoratori migranti. Inoltre in Qatar hanno vietato il consumo di bevande alcoliche e qualsiasi richiamo a bandiere arcobaleno o manifestazioni che possano supportare la comunità Lgbtq+. Nonostante ciò il mondiale in corso, e quasi terminato, si è giocato. Per ammorbidire la posizione dell’UE sulla questione dei diritti umani in Qatar, gli incaricati all’organizzazione del Mondiale hanno pensato a questa “strategia”: corrompere con beni di lusso e denaro alcuni politici europei. La tecnica ha funzionato dato che nessuno ha preso provvedimenti né si è interrogato a livello morale e legale su cosa accadesse in Qatar in vista e durante i Mondiali. Per farla breve, coloro che sono coinvolti nel Qatargate hanno letteralmente chiuso un occhio nei confronti del Qatar e, con quello aperto, hanno fatto pressione sull’UE affinché non ci fossero problemi con la coppa del mondo.

Leggi anche: Qatargate, le indiscrezioni, chi sono i 60 parlamentari Ue coinvolti

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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