La ministra Roccella contestata mentre parla di La Russa: ecco che cosa è successo

La ministra della Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata mentre parla di Ignazio La Russa: ecco che cosa è successo.

La ministra per la Famiglia del Governo Meloni Eugenia Roccella parla di Ignazio La Russa durante il festival letterario “Il Libro Possibile” a Polignano a Mare e parte la contestazione di una parte del pubblico che ha deciso di lasciare il dibattito. Ma che cosa è successo? Qual è il motivo e che cosa ha detto la ministra?

La ministra Roccella parla del caso del figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa

La ministra Eugenia Roccella, dal palco, ha commentato su domanda dell’intervistatore, la vicenda che riguarda la seconda carica dello Stato, ovvero le è stato chiesto un parere sulle accuse di violenza sessuale che sarebbero mosse a Leonardo Apache La Russa e sulle dichiarazioni del padre, Ignazio presidente del Senato.  A richiesta di un parere Roccella si è espressa così:

Mi chiedete di La Russa? Non entro nei casi individuali e nelle reazioni di una persona che ha un rapporto affettivo, è il padre dell’eventuale indagato. Posso dire che La Russa è colui che per la prima volta ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, mi sembra questa già una risposta.

Dopo le parole della ministra diverse persone hanno lasciato la conferenza

Le parole della ministra Eugenia Roccella sono state accolte da cenni di disapprovazione da parte del pubblico e diverse persone – stando alle immagini diffuse dall’agenzia Ansa – hanno poi lasciato i propri posti.

Interpellata poi a margine della conferenza Roccella ha aggiunto che:

I motivi per cui sono stata contestata non sono legati alle battaglie di oggi, perché questo governo non ha toccato nessuna legge che riguardi per esempio il mondo LGBTQ+ o tantomeno l’aborto. Ci contestano solo perché non si accetta l’idea che in democrazia possa vincere la destra. Le donne di sinistra si chiedano però come mai sia una donna di destra ad essere la prima donna a guidare il Paese.

Roccella e il caso Santanché: “Non credo ci sia alcun bisogno di dimettersi”

Roccella che era intervistata nell’occasione dal giornalista di Sky Fabio Vitale ha parlato anche del caso di Daniela Santanché:

Da garantista io credo che non ci sia alcun bisogno di dimettersi. Ricordo ancora il caso di Enzo Tortora – aggiunge, tra qualche cenno di contestazione dei presenti – come anche tutti i politici che si sono dimessi e poi sono risultati assolutamente innocenti. I loro processi sono finiti nel nulla e nessuno ha restituito a queste persone la reputazione. Invece, ad esempio, i magistrati che hanno accusato Enzo Tortora hanno fatto carriera e nessuno gli ha chiesto di rendere conto degli errori commessi. Quindi io credo da garantista che non ci sia alcun bisogno di dimettersi.

«Io sono per la libertà di parola, mia e di chi contesta» ha commentato infine la ministra.

Zan (Pd): “Roccella dovrebbe difendere tutte le famiglie”

Le parole di Roccella hanno innescato le reazioni dell’opposizione.

Basta. Il presidente del Senato mina la credibilità delle donne che denunciano violenza e la ministra delle Pari Opportunità lo giustifica. Roccella dovrebbe difendere tutte le famiglie di questo Paese, non solo quelle dei colleghi di partito.

scrive su Twitter il deputato del Pd, Alessandro Zan.

Angelo Bonelli (Verdi-Sinistra Italiana) attacca Roccella

Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi sempre su Twitter attacca Roccella:

Per la ministra Roccella il caso Santanché le ricorda Enzo Tortora. “E quindi non c’è motivo che Daniela si dimetta”. Il paragone Santanché-Tortora è irriguardoso e vergognoso. Difendere La Russa pure ! Un governo imbarazzante a partire dal silenzio della Meloni.

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