La minaccia di utilizzare le armi nucleari da parte di Vladimir Vladimirovic Putin si fa sempre più concreta. La Russia ha schierato la famigerata Flotta del Nord nel mar Baltico e i Paesi del blocco Nato sono seriamente preoccupati. Intanto le truppe di Mosca avanzano ancora a Bakhmut, in Ucraina, nonostante la strenua resistenza.
Putin minaccia l’utilizzo di armi nucleari: la Flotta del Nord naviga nel mar Baltico
La Flotta del Nord è stata equipaggiata con un enorme arsenale di armi militari e viaggia nelle acque del mar Baltico. Durante la guerra fredda le uscite dell’unità marittima non era di certo una novità, ma dagli anni ’90 ad oggi la Flotta del Nord aveva smesso di viaggiare.
Con lo scoppio del conflitto in Ucraina, però, le navi militari russe hanno ripreso a navigare nelle acque del mar Baltico mettendo pressione agli Stati confinanti e dimostrando che Putin è già sul piede di guerra in caso di un presunto attacco o sostegno offensivo sul fronte ucraino.
Ad intercettare le navi e mettere in guardia l’Europa intera e il mondo è stata l’intelligence norvegese. Secondo gli analisti, il comportamento del presidente della Federazione Russa è una seria minaccia da non sottovalutare in quanto il conflitto potrebbe poi estendersi dall’Ucraina al resto del mondo. A tremare di fronte alla Flotta del Nord ci sono però due Nazioni in particolare che non fanno parte della Nato: Svezia e Finlandia. In caso di attacco, però, difficilmente i Paesi europei resterebbero a guardare dato che entrambe le Nazione sono membri associati Nato.
Non è chiaro fino a che punto voglia spingersi Putin e se dietro questo gesto vi sia una mera minaccia o la volontà di compiere azioni concrete. In caso di attacco da parte della Flotta del Nord le conseguenze sarebbero estremamente catastrofiche in quanto si tratterebbe di un attacco nucleare.
Si continua combatte a Bakhumt: i russi avanzano ma gli ucraini resistono
Tornando in Ucraina, Nazione invasa dalla Russia, le truppe avanzano sebbene la guerra stia vivendo una fase di stallo dall’autunno del 2022. La città in cui i combattimenti si fanno sempre più intensi è Bakhmut, dove da mesi i russi provano a mettere la propria bandiera.
L’offensiva è sempre più violenta, ma i militari ucraini non si arrendono e si stanno rendendo protagonisti di una resistenza strenua e quasi disperata. Secondo il giornale Guardian, la distruzione di un ponte da parte delle forze di Kiev in prossimità della città sarebbe il segnale di un’imminente ritirata.
Utilizzare il termine imminente forse è un po’ affrettato dato che fonti dell’intelligence britannica parlano di un’enorme difficoltà da parte dei militari russi nel conquistare la città di Bakhmut.
John Kirby, portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America (USA), ha parlato invece di progressi militari russi a Bakhmut. Nonostante ciò, qualora la città dovesse cadere non sarebbe un serio problema in quanto non avrebbe un impatto strategico sul conflitto in corso.