Russia boicottata al G20! Gentiloni si alza e va via

Il G20 è appena iniziato e sta già andando tutto storto. I ministri occidentali, tra cui Paolo Gentiloni, hanno boicottato l'incontro con la Russia.

Un terribile smacco alla Russia, sebbene prevedibile, quello di svariati ministri occidentali che, durante i colloqui del G20, si sono alzati e sono usciti dalla stanza prima che il loro collega da Mosca prendesse la parola

A riportarlo è il Washington Post, una delle principali testate americane che di certo ha ben poche simpatie per la Russia ed il suo operato. Ovviamente, questa azione di boicottaggio è dovuta all’invasione dell’Ucraina compiuta dalla Russia quasi due mesi fa. 

Lo scorso 24 febbraio, come certamente saprete, le truppe della Russia sono sconfinate in Ucraina, marciando offensivamente verso i grandi centri abitati come Kiev e Kharkiv. Tutti si aspettavano che la guerra sarebbe durata pochi giorni, data la forza su carta dell’esercito di Mosca, ma non è stato così. 

Come sapete, infatti, l’Ucraina ha resistito eroicamente all’invasore, ed il presidente Volodymyr Zelensky non è fuggito dal paese a bordo di un aereo come tutti si aspettavano. E’ ancora lì, a Kiev, a comandare le sue truppe. 

Proprio da Kiev i russi si sono ritirati nelle scorse settimane. La guerra era troppo dispersiva, i russi avevano attaccato su troppi fronti sperando nella loro forza e la città di Kiev era troppo grande per poter essere presa in pochi giorni. 

Così, la Russia ha deciso di ritirarsi dal nord del paese, il che ha mostrato al resto del mondo le prove dei suoi atroci crimini di guerra commessi contro la popolazione locale. Ora, Mosca sta concentrando il grosso del suo esercito nel Donbass, dove la battaglia più feroce di tutto il conflitto sta avendo luogo. 

A Mariupol, città assediata da oltre un mese e mezzo, gli ultimi superstiti stanno cercando di resistere all’invasore russo aspettandosi altri aiuti militari ed umanitari da parte dell’occidente. Dal canto loro, i russi continuano ad inviare ultimatum agli uomini nella città, senza ricevere risposta. 

Come riportato da questo articolo di TGCOM 24, infatti: 

E nel frattempo i colloqui al G20 sono iniziati con il piede sinistro. Oltre alle tante sanzioni già inferte sulla Russia, l’occidente ha anche intenzione di escludere Mosca diplomaticamente. Vediamo come, cercando di capire innanzitutto cos’è il G20.

Cos’è il G20 e perché è così importante?

Il G20 è un forum che si riunisce con cadenza quasi annuale composto dai capi di stato e rappresentanti delle maggiori economie mondiali. Insieme, esse rappresentano i due terzi della popolazione mondiale e l’80% del PIL globale. 

I membri del G20 sono, in ordine alfabetico: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Francia, Germania, Giappone, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia più un membro per l’intera Unione Europea. 

Se non l’aveste già notato, anche l’Italia è uno dei paesi membri del G20, in quanto ottava economia più potente del mondo (non a caso membro anche del G8). 

Il G20 è nato nel 1999 ed è un grande simbolo della pace fra i popoli. Nonostante, infatti, vi facciano parte nazioni belligeranti ed aggressive, nonché spesso nemiche tra di loro, il G20 è un’occasione in cui si riuniscono tutti amichevolmente. 

Certo, il G20 dovrebbe anche essere un’occasione in cui si risolvono i problemi mondiali, vista l’enorme potenza di tutte le nazioni membri. Spesso, purtroppo, il G20 si risolve in un nulla di fatto poiché gli interessi degli stati sono troppo inconciliabili fra di loro, e non si conclude niente tranne una foto di gruppo con tutti i capi di stato sorridenti. 

A volte, però, è capitato che il G20 servisse veramente a cambiare le cose. E’ stato il caso nel 2016, quando sono stati ratificati gli Accordi di Parigi per il raggiungimento di obiettivi climatici ed ambientali. E’ stato il caso nel 2008 quando, a seguito della crisi, fu istituito un fondo di recupero internazionale

E’ importante notare tuttavia che le decisioni prese dal G20 non sono vincolanti per i singoli paesi. Gli Stati Uniti, ad esempio, si sono ritirati dagli Accordi di Parigi e nessuno ha potuto fare nulla per fermarli (anche perché sono la prima potenza mondiale). 

In ogni caso, come dicevamo, il G20 è un ottimo simbolo di pace e prosperità che, anche se solo specchietto delle allodole, sarebbe un disastro se andasse perduto. Ed è quello che è quasi successo quest’anno. 

La Russia esclusa dal G20: il tentativo degli Stati Uniti

Subito dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, gli Stati Uniti hanno immediatamente tentato di boicottare la Russia al G20 imminente. L’edizione del 2022, che si sta tenendo ora in Indonesia, era alle porte e gli USA non volevano perdere questa occasione. 

E questo boicottaggio arrivava proprio dalle cariche più alte degli Stati Uniti d’America, come un vero e proprio attacco diplomatico alla Russia. Come riporta questo articolo di RAI News dello scorso 25 marzo, infatti: 

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aveva risposto laconicamente a questa proposta degli USA, affermando che non sarebbe successo un bel niente se la Russia avesse saltato questo G20, mostrando come Mosca se ne lavava decisamente le mani alle mosse degli USA. 

Gli alleati canonici degli Stati Uniti, invece, hanno accolto a braccia aperte questa proposta, dicendo di non essere disposti a sedersi allo stesso tavolo con Putin. Il Primo Ministro australiano, infatti, ha detto: 

In ogni caso, però, il tentativo di boicottaggio degli USA è fallito platealmente. Altri membri del G20, infatti, hanno rifiutato la proposta di escludere la Russia chiamando al pluralismo del diritto internazionale e alla pace fraterna fra grandi nazioni. 

A rifiutare l’esclusione della Russia vi è stata, in primis, la Cina. Questa mossa non era per niente inaspettata: la Cina ha avuto una posizione ambigua sulla guerra in Ucraina per le prime settimane, ma già un mese fa era apertamente schierata sulle posizioni di Mosca. 

Altra nazione che ha voluto schierarsi con la Russia per la sua partecipazione al G20 è stata il Brasile. Anche in questo caso, si capiscono le ragioni dietro questa mossa: il Brasile è letteralmente dall’altra parte del mondo rispetto all’Ucraina e preferisce tenersi buoni i partner commerciali e diplomatici russi piuttosto che farli arrabbiare. 

Il boicottaggio al G20 continua

Nonostante gli Stati Uniti ed i suoi alleati occidentali non siano riusciti a cacciare via la Russia dal tavolo del G20, le azioni di boicottaggio verso il paese di Putin stanno continuando anche durante i meeting veri e propri. 

Come dicevamo all’inizio, infatti, i leader occidentali si sono alzati e sono usciti dalla stanza quando il ministro delle finanze russo Anton Siluanov ha preso la parola. Non solo, ma anche i rappresentanti degli istituti bancari, che spesso presiedono il forum del G20, sono usciti. 

A “comandare” il gruppo di boicottaggio è stata Janet Yellen, la Segretaria del Tesoro degli Stati Uniti (una specie di ministra delle finanze) ed i funzionari ucraini. Subito dopo, hanno dato il benvenuto al ministro delle finanze ucraino Srehiy Marchenko ribadendo la loro posizione di condanna. 

Anche il Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni, ex primo ministro italiano fra il 2016 ed il 2018, ha accompagnato le proteste uscendo a sua volta dall’aula

Secondo alcune indiscrezioni, la Yellen dovrebbe boicottare anche gli incontri in cui sarà presente la Cina, e lo stesso dovrebbe farlo anche la Gran Bretagna. Non è ancora chiaro se gli altri alleati occidentali, fra cui l’Italia, seguiranno anche queste proteste. 

Enrico Letta vuole salvare il G20 a tutti i costi

Non tutti i politici occidentali sono stati soddisfatti di questa mossa al G20. Enrico Letta, ad esempio, ex primo ministro italiano e presidente del PD, è fermamente contrario ad ogni forma di boicottaggio contro la Russia durante il G20. Come ha detto, infatti:                                                                             

Insomma, secondo Enrico Letta il G20 è una vittima troppo grande da poter sacrificare per l’orgoglio dell’occidente. D’altro canto, la Russia stessa si era mostrata indifferente ad un eventuale esclusione. 

Sembrerebbe, quindi, che questo dibattito sul G20 sia pressoché come l’esclusione della Russia dalle competizioni sportive ed artistiche: farebbe arrabbiare molto noi occidentali, ma al resto del mondo importano davvero poco. 

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