Ecco perché la Russia ha invaso l’Ucraina: tra ragioni storiche e politiche

A quasi un anno dal conflitto in molti si chiedono ancora: "Perché la Russia ha invaso l'Ucraina?". Ecco le motivazioni.

Domani, 24 febbraio 2023, ricorrerà il triste anniversario dell’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. Una soluzione diplomatica sembra ormai lontana e in tanti, visto la portata mondiale che potrebbe assumere tale guerra si chiedono perché la Russia ha invaso l’Ucraina. Esistono numerose ragioni (nessuna di queste giustificabili) per cui le due Nazioni sono in conflitto. Andiamo per gradi ed analizziamole tutte.

Perché la Russia ha invaso l’Ucraina: ragioni storiche

La prima ragione per cui l’Ucraina è stata invasa è legata alla Russia degli Zar e all’Unione Sovietica. I territori oggi occupati dalla Russia come la Crimea e il Donbass sono sempre stati parte dell’odierna Federazione Russa. Quella di Vladimir Putin è una vera e propria rivendicazione territoriale.

In più occasioni, Putin ha affermato che l’Ucraina come la conosciamo noi oggi non esiste. Storicamente parlando l’Ucraina è una Nazione davvero molto giovane in quanto ha ottenuto l’indipendenza solo nel 1991. Prima di quella data, l’Ucraina era una regione prima dell’Impero russo, poi dell’Unione Sovietica.

Vladimir Putin, per ora, non ha intenzione di occupare e conquistare tutta la Nazione, ma vorrebbe il riconoscimento e l’annessione formale alla Russia della Crimea e del Donbass, regioni cedute all’Ucraina dai predecessori dell’odierno leader russo.

In Crimea e in Donbass molti abitanti sono russofoni (e russofili) e si sentono russi, non ucraini. Per tale ragione VladimirPutin è visto come un vero e proprio salvatore che ha il compito di spodestare l’autorità ucraina in quelle regioni per far sentire rappresentate le popolazioni russofone residenti in Ucraina. Ecco spiegato perché Putin parla spesso di denazificazione (alludendo al fatto che i russofoni siano discriminati e vivano ai margini della società) e liberazione dell’Ucraina.

Le ragioni politiche

La Russia ha invaso l’Ucraina anche per ragioni politiche. Tutto è iniziato nel 2014, quando il popolo ucraino protestò contro il leader filorusso Yanukovich che fu costretto alle dimissioni. Durante le manifestazioni morirono moltissimi agenti di polizia e cittadini filorussi. La risposta di Putin all’aggressione ai danni di coloro che vedevano di buon occhio Yanukovich fu quella di invadere la Crimea. Dalla Crimea la rivoluzione si spostò successivamente nel Donbass, ma il conflitto vero e proprio non era mai iniziato.

Putin aveva bisogno di un leader filorusso in Ucraina perché temeva una possibile espansione, attraverso accordi, dei Paesi Occidentali anche in territorio ucraino. L’Ucraina, dopo la fine della guerra fredda è sempre stata considerata una Nazione cuscinetto. Il suo compito era quello di essere neutrale: né nell’ex blocco sovietico, né nella Nato.

La Russia teme un’espansione della Nato 

La fine della seconda guerra mondiale ha visto la nascita di due organizzazioni: la Nato e il patto di Varsavia. La prima, ancora oggi operativa, riunisce militarmente tutti i Paesi del blocco Occidentale, la seconda invece riuniva tutte le Nazioni facenti parte dell’ex Unione Sovietica.

Dopo il disgelo gli accordi tra Mosca e Washington erano quelli di non espandere troppo verso Est l’area d’influenza militare statunitense. Va precisato però che qualsiasi Nazione può entrare nella Nato facendo formale richiesta. A chiedere di entrare nella Nato sono state effettivamente alcune Nazioni cuscinetto come la Polonia, l’Estonia e la Romania. Estonia e Romania inoltre erano anche parte dell’Unione Sovietica. La Russia, sentendosi minacciata dall’espansione Occidentale pacifica verso Est, ha chiesto dunque alla Nato di lasciar perdere l’ucraina dato che con essa condivide oltre 2.000 km di confine.

In caso di adesione alla Nato da parte dell’Ucraina, la Russia potrebbe dire addio alle sue rivendicazioni territoriali in quanto qualora si dovesse attaccare militarmente uno Stato Nato, tutti gli altri Stati sarebbero costretti a difenderlo. Questo scatenerebbe una guerra mondiale che la Russia non può permettersi. Il timore di Putin è anche quello che in caso di ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea o nella Nato le popolazioni russofone sarebbero ulteriormente discriminate.

Le paure di Vladimir Putin e le tendenze filo occidentali ed europeiste di Zelensky hanno portato la Federazione Russa ad agire militarmente, in tempi molto brevi, nella regione del Donbass, scatenando una guerra che sta mettendo in ginocchio il mondo intero.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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