Allarme truffa del bancomat, centinaia le denunce: a cosa fare attenzione per non cascarci

Basta una piccola disattenzione negli acquisti e il conto si prosciuga in pochi secondi: ecco come difendersi dalla truffa del bancomat.

Le truffe sono una realtà tristemente nota ai più, e ancora molto diffusa in diversi settori, che vanno dalla prenotazione vacanze, all’acquisto di usato o addirittura agli affitti.

Una delle ultime frontiere utilizzate dai truffatori è proprio il commercio web. Sebbene si siano verificati anche casi che hanno coinvolto grandi multinazionali e venditori di professione, la maggior parte di queste truffe riguarda i privati cittadini.

Vediamo allora nel dettaglio in cosa consiste la truffa del bancomat, e come difendersi in maniera efficace.

La truffa del bancomat: a cosa fare attenzione e come non cascarci

La truffa del bancomat è solo l’ultima di una serie di truffe online pensate soprattutto per obiettivi anziani: ecco allora a cosa fare attenzione per evitare di cascarci e rimetterci anche grandi somme di denaro.

Capita sempre più spesso, sui gruppi Facebook e non solo, di imbattersi in annunci da parte di privati cittadini, che mettono in vendita oggetti usati di maggiore o minore valore.

Ormai esistono anche delle pagine Facebook dedicate, oppure è possibile trovare questo tipo di annunci sulle pagine specifiche dei singoli comuni e località (del tipo “Sei di XXX se…”).

Proprio queste pagine, ma in generale i siti di vendita frequentati dai cittadini che non siano venditori di professione, sono il terreno di caccia preferito dai truffatori, che li utilizzano per individuare nuove potenziali vittime.

La truffa del bancomat, infatti, inizia da una telefonata, che segue l’annuncio di un prodotto messo in vendita su questi siti o pagine Facebook (ad esempio, per l’acquisto di un mobile).

Durante la telefonata, l’interlocutore fa alcune domande sull’oggetto in vendita, e alla fine se ne dimostra estremamente soddisfatto, affermando di voler procedere senza alcun dubbio all’acquisto.

La maggior parte delle volte, il truffatore proporrà di inviare un corriere di sua fiducia per ritirare la merce, e darà alcune indicazioni sulla modalità di pagamento che preferisce.

Proprio qui si entra nel vivo della truffa. Il presunto acquirente, infatti, riuscirà a convincere la propria vittima a non effettuare né un bonifico né ad inviare il denaro tramite app certificate (PayPal, Satispay e così via), oppure a ricaricare una carta.

Il truffatore, al contrario, chiederà alla vittima di recarsi presso un bancomat, e di abilitare il proprio conto a ricevere direttamente l’accredito, seguendo, ovviamente, le istruzioni che sarà lieto di fornire.

Una volta arrivato al bancomat, però, le indicazioni fornite permetteranno l’operazione opposta, ovvero di versare la somma pattuita sul proprio conto corrente.

Non ci vorrà molto perché la vittima comprenda di essere stata raggirata e che cosa è accaduto; tuttavia, a quel punto sarà quasi certamente troppo tardi, e rintracciare l’identità del truffatore quasi impossibile.

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Come non cascare nella truffa del bancomat: le regole base

Per difendersi dalla truffa del bancomat, valgono in primo luogo le regole generali per evitare di cadere in truffe online, ovvero:

  • Utilizzare, se possibile, siti ufficiali. Per l’usato, quindi, meglio siti come Vinted, Ebay, e i molti altri che permettono di vendere e acquistare con maggiore trasparenza.

  • Utilizzare carte di credito ricaricabili. Per comprare online servono davvero poche informazioni, come il numero di carta e la data di scadenza. Se vi vengono chiesti ulteriori dati, come password o pin, la truffa è praticamente certa.

  • Fidarsi è bene, ma… Diffidate sempre da chi ha troppa fretta di concludere l’affare, e soprattutto da chi vorrebbe concluderlo fuori dai “canali ufficiali”.

Per quanto riguarda nello specifico la truffa del bancomat, è evidente come queste tecniche funzionino molto bene soprattutto con cittadini che non abbiano grande dimestichezza con la tecnologia e i pagamenti a distanza.

Se non vi sentite del tutto sicuri su questo medium, è sempre meglio farsi affiancare da una persona di fiducia che se intenda di più, e chiedere sempre più pareri quando le situazioni sembrano sospette.

Diffidate inoltre da chi è interessato a concludere l’affare in breve, e da chi chiede modalità di pagamento che non siano con carta ricaricabile, bonifico bancario o app verificate. Lo stesso discorso vale per la richiesta di dati bancari che non siano strettamente necessari.

Infine, se possibile, non vendete oggetti di grande valore su siti che non siano dedicati esclusivamente alla vendita, come quelli citati, e che offrano garanzie sia al venditore che al compratore; insomma, vendere un libro usato da una decina di euro su Facebook è un conto, un mobile di 200 è un altro.

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Margherita Cerri
Margherita Cerri
Redattrice, classe 1998. Appassionata di letteratura e di scrittura, mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto fra Italo Calvino e il gruppo Oulipo. Dopo alcune esperienze come aiuto bibliotecaria e insegnante, ho svolto un periodo di studio a Parigi, e infine mi sono unita a Trend Online tramite uno stage curriculare. Scrivo principalmente di cinema, spettacolo, attualità e viaggi. Motto: Qualunque cosa sogni d'intraprendere
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