Assegno unico: è automatico con il reddito di cittadinanza?

L'assegno unico è finalmente entrato in vigore, ma ci sono ancora molti dubbi a riguardo. Uno di questi riguarda i possessori del reddito di cittadinanza.

“Finalmente da gennaio si potrà fare domanda di assegno unico, uno strumento semplice, universale per tutte le famiglie indipendentemente dalla condizione lavorativa, uno strumento equo perché sostiene in particolar modo chi ha un reddito basso”

L‘incentivo da lungo tempo atteso dalle famiglie è finalmente entrato in vigore dal 1 gennaio 2022. È l’Assegno Unico per i figli, noto anche come assegno universale, poiché racchiude in un unico importo tutte le agevolazioni destinate ai nuclei familiari con figli a carico.

L’obiettivo è ovviamente fornire un supporto economico alle famiglie, che il premier Draghi definisce “un bene collettivo essenziale”, nonché sostenere le giovani coppie che desiderino avere dei figli.

In queste ore si sta registrando un boom di istanze per l’Assegno Unico – circa mezzo milione dei sette milioni e mezzo previsti – che i cittadini stanno presentando principalmente online, sul sito dell’INPS.

Tuttavia, sono tanti i dubbi ancora da chiarire, e le FAQ online dedicate all’Assegno Unico pullulano di domande su questioni irrisolte che si possono verificare nell’ambito di un nucleo familiare. 

Alcune questioni riguardano la situazione economica. Ci si chiede se i possessori del reddito di cittadinanza o i disoccupati ad esempio possano comunque ricevere questo sostegno economico. In particolare, i percettori del reddito di cittadinanza si chiedono se l’importo loro accreditato comprenderà automaticamente l’Assegno Unico o se ne debbano fare richiesta.

Altre incertezze arrivano da famiglie con genitori separati o con figli maggiorenni fino all’età di 21 anni. In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza.

Assegno Unico: cos’è in breve

Facciamo un breve riepilogo sull’assegno unico. L’Assegno universale per i figli è un sostegno economico a supporto delle famiglie con figli a carico minori o maggiorenni fino a 21 anni. La misura è entrata in vigore il primo gennaio 2022, giorno in cui si è aperta ufficialmente anche la possibilità di presentare le istanze per richiedere l’assegno. 

È possibile inviare le domande online sul sito web dell’INPS – modalità attualmente preferita dai cittadini –  tramite SPID oppure contattando telefonicamente il numero verde  803.164, oppure ancora presso gli istituti di patronato.

La domanda ha validità annuale con scadenza al 28 febbraio 2023; mentre il primo assegno sarà erogato a partire dal seconda metà del mese di marzo 2022.

L’assegno unico sostituisce le altre misure di sostegno alle famiglie in vigore lo scorso anno, quali il bonus mamma, bonus bebè e le detrazioni per figli a carico di età inferiore a 21 anni.

Possono accedere all’assegno unico i genitori con almeno un figlio a partire dal settimo mese di gravidanza, fino al raggiungimento della maggiore età, o, in alcuni casi, fino a 21 anni. Per i figli disabili, invece, non ci sono limiti di età per beneficiare dell’assegno.

Per maggiori informazioni sull’assegno unico guarda questo video YouTube di AppLavoro.

Assegno Unico: a chi non serve fare domanda 

Per ricevere l’Assegno Unico, quindi, occorre presentare domanda all’INPS. Ci sarà tempo fino al 30 giugno 2022 per presentare suddetta istanza e ricevere gli arretrati dei mesi precedenti. Ciò significa che non c’è alcun bisogno di precipitarsi a inviare l’istanza immediatamente!

C’è un caso in cui però non serve comunque presentare la richiesta. Si tratta dei possessori del reddito di cittadinanza con figli a carico: per chi percepisce già questa indennità mensile, l’INPS prevede un accredito automatico comprensivo di assegno unico.

Il Reddito di Cittadinanza si arricchirà quindi di una quota aggiuntiva, che costituirà appunto l’Assegno Unico per i figli. L’importo sarà accreditato sulla “Carta RdC“. Come precisato da Money.it, l’accredito dell’assegno unico sulla carta RdC si avrà a partire da aprile 2022, con l’importo massimo di 175 euro per figlio minore, più eventuali maggiorazioni.

I possessori del Reddito di Cittadinanza rappresentano, tuttavia, l’unica eccezione alla regola. In nessun altro caso l’assegno sarà erogato automaticamente, perciò sarà necessario farne richiesta.

Il governo ha definito questa misura come “equa”, proprio perché viene riconosciuta a tutti indistintamente, a prescindere dalla situazione lavorativa. Quindi non c’è alcuna distinzione tra lavoratori dipendenti, autonomi, disoccupati o inoccupati.

Il termine “equo” si riferisce anche al fatto che l’indennizzo è dedicato a tutte le famiglie con figli minori a carico, senza limiti di ISEE, ma naturalmente il sostegno varia in base al valore del reddito.

Come si calcola l’assegno unico

A quanto ammonta l’assegno unico? Innanzitutto, ci sono diverse variabili da considerare per il calcolo finale dell’importo. Tra queste, il valore del reddito, il numero dei figli, figli con eventuali disabilità.

L’assegno varia da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore; per i maggiorenni fino a 21 anni di età, invece, l’importo varia tra 25 euro fino a massimo 85 euro per ciascuno.

Possono ricevere il massimo dell’importo le famiglie con un ISEE inferiore o uguale a 15 mila euro. Superata questa soglia, gli importi erogati inizieranno a scendere proporzionalmente al reddito, fino a un limite di ISEE pari a 40.000 euro. Famiglie con reddito superiore a 40 mila euro percepiranno il minimo delle somme previste dall’assegno.

Se i figli a carico presentano delle disabilità, il valore dell’assegno sarà superiore e cambierà a seconda del grado di disabilità e dell’età anagrafica. 

Ad esempio, una famiglia con reddito basso e con un figlio minore disabile potrà percepire un sostegno di un valore tra 280 e 260 euro, in base al livello di disabilità. Se il figlio è maggiorenne il sussidio scende a 165 euro.

L’INPS mette a disposizione un simulatore di calcolo online per fare una previsione dell’importo, valutando caso per caso. 

Requisiti per i figli maggiorenni

Per ricevere l’assegno unico, i genitori di figli minori devono farne richiesta comunicando i dati e il codice fiscale dei propri figli a carico. Ma come funziona per i figli maggiorenni?

È vero, l’assegno universale sostituisce la detrazione per i figli fino a 21 anni di età. Tuttavia attenzione! Per ricevere il sussidio ci sono delle piccoli condizioni da rispettare se il figlio ha un’età compresa tra i 18 e i 21 anni. Per poter beneficiare dell’assegno il figlio maggiorenne deve essere in possesso di uno o più dei seguenti requisiti:

  • essere iscritto a un corso di formazione scolastica o corso di laurea;
  • percepire un reddito lavorativo non superiore a 8.000 euro;
  • essere registrato presso un centro di pubblico impiego come disoccupato.

Come afferma ilsole24ore, nel caso in cui fosse il figlio maggiorenne a richiedere l’assegno, questo sarà accreditato su un conto corrente intestato o cointestato necessariamente al figlio richiedente.

Assegno unico a un solo genitore

Una delle maggiori controversie in tema di assegno unico riguarda i genitori divorziati o separati. Trattandosi di una nuova misura, la legislazione al momento potrebbe lasciare spazio, in alcuni casi, alla libera interpretazione. 

Sul conto corrente di quale genitore verrà versato l’assegno unico? Quali diritti ha l’altro genitore? La normativa che regolamenta questo incentivo – il decreto n. 230/2021 – prevede che l’assegno spetti a entrambi i genitori al 50%.

In caso di privato accordo l’assegno può essere accreditato interamente al genitore affidatario o richiedente, senza la necessità di un nulla osta ufficiale da parte dell’altro genitore. Quest’ultimo, tuttavia, potrà richiedere la sua parte (la metà) anche in un secondo momento, in quanto ne ha diritto, e potrà farlo modificando la domanda e inserendo il suo IBAN. 

Come si può immaginare, questa situazione potrebbe creare non poche dispute tra i genitori separati, in caso di disaccordo. Per questo motivo, sarà sempre utile includere il punto sull’assegno unico al momento del divorzio.

Assegno unico senza ISEE

Parallelamente alla corsa per richiedere l’assegno, si sta creando un’incredibile coda per richiedere l’ISEE presso gli uffici CAF, al punto che molte domande rischiano di essere consegnate senza ISEE. Di conseguenza, emergono ulteriori perplessità circa la possibilità di comunicare la propria situazione economica in un secondo momento.

Ma niente paura. L’INPS ha chiarito che il valore del reddito può essere comunicato anche successivamente; nel frattempo si percepirà l’importo minimo previsto. Qualora l’ISEE fosse inferiore a 40mila euro, se comunicato entro il 30 giugno 2022 si avrà diritto non solo alla ridefinizione dell’importo, ma anche a ricevere un rimborso dei mesi arretrati

L’Istituito previdenziale ricorda, inoltre, che è obbligatorio notificare qualsiasi variazione del reddito.

Va da sé, quindi, che l’assegno unico è a beneficio anche delle famiglie con alto reddito, come precedentemente anticipato, e che l’ISEE non è obbligatorio ai fini dell’accredito. È tuttavia consigliabile presentarlo per accedere a eventuali maggiorazioni dell’importo.

E il bonus asilo nido?

Dal momento che l’assegno unico sostituisce e ingloba le misure di sostegno alle famiglie in vigore nel 2021, in molti si chiedono se anche il bonus asilo nido sia stato abrogato. La risposta è no: come ricorda l’INPS in un post, questo tipo di agevolazione è ancora in vigore ed è richiedibile anche per il prossimo anno.

Anche questo bonus sarà erogato con importo variabile in base all’indice di ISEE e arriverà a un massimo di 3000 euro.

“INPS ricorda che, nell’ambito degli interventi in favore delle famiglie, rimane confermato il Bonus Nido, che non sarà quindi abrogato dall’assegno unico. INPS pubblicherà a breve un messaggio con le istruzioni operative per le richieste di bonus di competenza del 2022”

Le modalità per richiedere la domanda non sono ancora rese ufficiali per l’anno corrente. Le famiglie con neonati in arrivo dovranno quindi tenere d’occhio gli aggiornamenti dell’Istituto previdenziale, e attendere le istruzioni per avere accesso a questo secondo sostegno economico, pensato proprio per le giovani famiglie che desiderano avere figli.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
807FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche

James Casella: chi è, età, lavoro, vita privata, genitori, moglie, figli

News Correlate