Pensione di reversibilità: l’ex moglie ne ha diritto? Cosa dice la legge e i requisiti

Pensione di reversibilità: l'ex moglie ne ha diritto? Vediamo in quali casi viene concessa anche all'ex moglie o ex marito dopo il divorzio.

La pensione di reversibilità è una prestazione previdenziale che viene concessa ai familiari superstiti del pensionato defunto, compreso il coniuge. Tuttavia, quando si verifica una separazione o un divorzio, sorgono delle domande sul diritto alla pensione di reversibilità per l’ex moglie o l’ex marito. In questo articolo esploreremo le implicazioni della separazione o del divorzio sul diritto alla pensione di reversibilità e i requisiti che devono essere soddisfatti per poterne beneficiare.

La pensione di reversibilità spetta all’ex moglie o ex marito?

La pensione di reversibilità può essere concessa sia all’ex moglie che all’ex marito. Questo beneficio è riconosciuto ai coniugi e ai partner delle unioni civili, indipendentemente dalla durata del matrimonio, a patto che il trattamento pensionistico del defunto fosse già iniziato.

Nel caso in cui il trattamento pensionistico non fosse ancora iniziato, si applicano requisiti diversi per una pensione indiretta.

Requisiti per l’ottenimento della pensione di reversibilità

Per ottenere la pensione di reversibilità, l’ex moglie o l’ex marito deve soddisfare i seguenti requisiti:

  1. 1.

    Essere stato titolare di un assegno di divorzio.

  2. 2.

    Non essersi risposato/a.

  3. 3.

    L’inizio del rapporto di lavoro relativo al trattamento pensionistico del defunto deve essere avvenuto prima della data del divorzio.

Questi requisiti consentono all’ex coniuge divorziato di avere diritto alla pensione di reversibilità, nonostante non abbia diritti ereditari.

Inoltre, vengono riconosciute le stesse prerogative del coniuge ancora sposato. Analogamente, anche il coniuge separato conserva il diritto alla pensione di reversibilità.

Separazione e divorzio: effetti sul diritto alla pensione di reversibilità

La separazione o il divorzio interrompono molti dei doveri e diritti coniugali tra i coniugi, ma non escludono automaticamente il diritto alla pensione di reversibilità.

L’ex moglie o ex marito, infatti, può ancora beneficiare della pensione di reversibilità se soddisfa i requisiti sopra elencati.

Tuttavia, nel caso del divorzio, sono necessarie alcune specifiche. L’ex coniuge che ha ricevuto un assegno divorzile in un’unica soluzione non soddisfa il requisito dell’assegno di divorzio. Solo l’ex coniuge che riceveva un assegno periodico può beneficiare della reversibilità, poiché si presume che tutti gli obblighi del defunto siano stati adempiuti.

Per quanto riguarda le nuove nozze, vale la pena ricordare che questa restrizione si applica solo al beneficiario. L’ex coniuge perde il diritto alla pensione di reversibilità se si risposa. Al contrario, se è il pensionato divorziato a contrarre nuove nozze, il precedente coniuge non viene escluso dal diritto alla pensione di reversibilità, ma viene incluso il nuovo coniuge.

Divisione della pensione di reversibilità tra coniuge superstite ed ex coniuge

Nel caso in cui il defunto si sia risposato, diventa importante considerare la divisione della pensione di reversibilità tra la vedova e l’ex moglie (o il vedovo e l’ex marito). Non è automatico che entrambi abbiano diritto alla stessa percentuale della pensione.

La divisione dell’importo della pensione di reversibilità viene stabilita tenendo conto di vari criteri, tra cui la durata del matrimonio, la durata delle convivenze prematrimoniali, le condizioni economiche dei beneficiari e l’importo dell’assegno divorzile.

Il giudice, valutando questi elementi e le circostanze specifiche del caso, determina la divisione dell’importo della pensione di reversibilità. È importante sottolineare che l’ex coniuge ha diritto all’intera quota di reversibilità (assegnata ai coniugi) nel caso in cui il vedovo o la vedova si risposi.

In conclusione, la pensione di reversibilità è un importante beneficio previdenziale che spetta ai familiari superstiti del pensionato defunto, tra cui rientrano sia l’ex moglie che l’ex marito. Nonostante la separazione o il divorzio interrompano molti degli obblighi e dei diritti coniugali, il diritto alla pensione di reversibilità può essere mantenuto se vengono soddisfatti i requisiti specifici, come abbiamo visto. In taluni cas, quindi, la pensione di reversibilità va dritta all’ex coniuge.

In definitiva, la pensione di reversibilità può essere richiesta da entrambi i coniugi, indipendentemente dallo stato civile attuale. È importante comprendere i requisiti specifici e i criteri di divisione per ottenere e ripartire correttamente l’importo della pensione di reversibilità; e, non ultimo, fare attenzione ai casi in cui si perde la pensione di reversibilità.

In caso di dubbi o necessità di informazioni dettagliate, è sempre bene consultare un esperto legale o un professionista del settore previdenziale per ottenere una guida personalizzata e precisa.

Robert Sanasi
Robert Sanasi
Copywriter. Classe 1981. Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione all'Università di Lecce per poi trasferirmi all'estero e lavorare nelle grandi aziende del digitale. Ho vissuto in Irlanda, Francia, Polonia e Slovacchia. La mia passione per la scrittura mi ha portato a scrivere e pubblicare romanzi di narrativa in Italia e Inghilterra e a specializzarmi nel Content e Copywriting in italiano e inglese. Amo la letteratura, il cinema, la musica rock e il calcio. Tornato a casa in Salento in pianta stabile, lavoro da remoto.
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