Benzina: prezzi da capogiro. Ma dove costa meno in Europa?

I prezzi della benzina in Europa possono variare notevolmente tra i vari Paesi. Ecco i prezzi per sapere dove conviene fare il pieno se sei in viaggio.

Gli automobilisti sono alla continua ricerca di soluzioni per pagare il prezzo piú basso di carburante. Alcuni si rivolgono al distributore di fiducia (convinti che applichi il prezzo piú economico) altri addirittura utilizzano (forse piú in passato) la famigerata benzina agricola.

Infine, ci sono quelli che cercano la convenienza fuori dall’Italia dove il carburante ha un prezzo piú favorevole per effetto della tassazione piú bassa.

Per chi vive nel nord Italia  si sa che la Svizzera é per eccellenza la meta per fare il pieno pagando meno. Ma siamo sicura che la Svizzera sia il paese dove il carburante costa meno? 

Facendo una panoramica a  livello mondiale, i paesi in cui la benzina costa meno sono ovviamente quelli arabi, ovvio perché sono produttori di carburante e l’assenza sia dei costi di trasporto che di tasse, fa si che il prezzo risulti enormemente piú vantaggioso. 

Ma il paese dove la benzina non costa praticamente nulla é il Venezuela il costo al litro é pari a 0,02 centesimi di euro, il prezzo della benzina più basso in assoluto, e  fino a poco tempo fa il prezzo della benzina era addirittura più basso questo perché il governo venezuelano negli anni ’80 al fine di rendere la benzina  accessibile praticamente a tutti, promulgó una legge che fissava il carburante ad un presso fisso pari a   0,001 centesimi di euro.

Al Venezuela segue l’Iran con 0,045 centesimi di euro e l’Angola con 0,268 centesimi. L’Arabia Saudita si classifica (contro ogni aspettativa) solo al diciannovesimo posto. In fondo alla lista troviamo Hong Kong dove un litro di benzina arriva a costare 2,371 euro

Perché il prezzo della benzina aumenta?

Come abbiamo tristemente appurato dai giornali e anche dalle nostre tasche, continua l’inesorabile aumento di benzina e gas in tutta l’Europa  e le prospettive non sono delle migliori anzi la tendenza é quella di un drastrico peggioramento nel corso del 2022.

I problemi legati all’aumento di benzina e gas continueranno ad affliggere i cittadini europei per tutto il 2022.

Il livello record dell’inflazione registrati a fine 2021 ha continuato la sua corsa anche a inizio 2022, tanto da spingere gli economisti a chiedersi se i prezzi in costante crescita possano rappresentare una spinta per la Banca centrale europea per un cambio di strategia.  

A inizio anno l’inflazione é arrivata al 5,1%, un lieve aumento se rapportato al 5% di fine 2021.

I fattori che hanno determinato gli aumenti di prezzo di energia e benzina sono legati alle tensioni tra Russia e Ucraina nonché ai danni economici causati dalla pandemia . 

Negli ultimi giorni Putin in un’intervista ha chiarito come sta la situazione dal punto di vista della Russia ovvero che non puó permettere l’ingresso dell’Ucraina all’interno della Nato, anzi se questo avvenisse renderebbe molto piú probabile un conflitto nucleare.

Secondo Putin il motivo é molto semplice, se l’Ucraina dovesse fare delle operazioni militari in Crimea  e l’Ucraina fosse all’interno della Nato, questo significherebbe che tutti paesi che sono all’interno della Nato in qualche modo stanno entrando in conflitto contro la Crimea, una regione che si trova sotto la protezione della Russia. 

Dal punto di vista economico vediamo come si stanno preparando l’America e l’Europa. In particolare Biden ha minacciato la Russia di sanzioni nel caso dovessero esserci dei movimenti.

Ma cosa significano queste sanzioni? In concreto si tratta di un embargo sul petrolio e sul gas, ma questo secondo molte persone sarebbe un autogol per quanto riguarda l’Europa perché ci sono diversi paesi come la Germania e l’Italia che sono fortemente dipendenti dal gas russo per quanto riguarda la fornitura energetica e questo é anche uno dei motivi per cui l’Europa in questo momento fa fatica a prendere una posizione netta, anche perché all’interno dell’Unione Europea non tutti i paesi hanno la stessa dipendenza.

Se guardiamo ad esempio il il Portogallo o la Spagna, dipendono in maniera molto superficiale dalla fornitura russa.

L’America dal canto suo si sta preparando sul fronte del petrolio aumentando il numero di piattaforme di trivellazione suolo americano.

Quello che peró desta forte preoccuapazione sono soprattutto gli aumenti vertiginosi della benzina nel corso delle ultime settimane. In Germania i prezzi della benzina sono arrivati a circa 1,779 euro al litro, che per gallone corrisponde a piú di 7 dollari a gallone, un prezzo record per i tedeschi. 

Non é da meno il diesel (notoriamente piú conveniente) che ha raggiunto prezzi mai visti prima, 1,708 al litro, pari a 7 dollari al gallone.  

Ingegneri in borsa in questo interessante video su YouTube ti spiega cosa succede quando il petrolio sale tanto e perché andare in macchina ci costa molto di più.

Prezzi benzina: un confronto tra i diversi paesi dell’Europa

Mettiamo a confronto il prezzo della benzina tra i paesi europei per capire dove conviene di piú fermarsi per fare rifornimento.

In base ai dati publicati da Fuel-Prices-Europe (un sito che riporta l’aggiornamento dei prezzi della benzina in tutti i paesi europei), la media dei prezzi della benzina nel nostro Paese é pari a 1,83 euro a litro (aggiornato al 7 febbraio 2022), in pratica tra le maggiori tariffe d’Europa. 

I Paesi Bassi registrano il prezzo piú alto in assoluto pari a 2,034 euro, vicinissima la Norvegia con 2,023 euro, segue con un leggero stacco la Finlandia con 1,915 euro sempre per litro.  Vediamo quali sono i paesi europei dove conviene fermarsi per un pieno. In testa alla classifica troviamo la Russia con ben 0,605 centesimi al litro, seguono:

  • Bielorussia 0,722 euro
  • Turchia 0,944 euro
  • Ucraina 1,062 euro
  • Moldavia 1,152 euro
  • Bulgaria 1,260 euro
  • Bosnia ed Erzegovina 1,294 euro
  • Polonia 1,295 euro
  • Macedonia del Nord 1,326 euro
  • Malta 1,351 euro
  • Ungheria 1,367 euro
  • Romania 1,388 euro
  • Cipro 1,392 euro
  • Slovenia 1,396 euro
  • Andorra 1,410 euro
  • Austria 1,466 euro
  • Lituania 1,481 euro
  • Serbia 1,482 euro
  • Croazia 1,524 euroCechia 1,524 euro
  • Lussemburgo 1,539 euro
  • Slovacchia 1,539 euro
  • Lettonia 1,568 euroAlbania 1,608 euro
  • Estonia 1,612 euro
  • Svizzera 1,612 euro
  • San Marino 1,700 euro Belgio 1,714 euro
  • Irlanda 1,753 euro
  • Regno Unito 1,754 euro
  • Francia 1,774 euro
  • Germania 1,779 euro
  • Portogallo 1,797 euro
  • Italia 1,835 euro
  • Svezia 1,845 euro
  • Grecia 1,865 euro
  • Danimarca 1,905 euro
  • Finlandia 1,915 euro
  • Islanda 1,925 euro
  • Norvegia 2,023 euro
  • Paesi Bassi 2,034 euro 

Benzina: ecco le cause dei prezzi diversi tra i Paesi 

Partiamo precisando da cosa é determinato il prezzo della benzina, ovvero dall’insieme di quattro elementi:

  • accise;
  • IVA;
  • materia prima;
  • margine lordo.

Oggi la benzina costa mediamente  1,76 euro  e questo dato viene dal Mise, aggiornato a gennaio 2022, quindi quando andiamo alla pompa di benzina per ogni litro noi paghiamo 0,73 centesimo di accise , 0,31 centesimi di IVA, 0,59 centesimi di materia prima e 0,11 centesimi di margine lordo.

Ma questi soldi a chi vanno? 0,73 centesimi di accise vanno allo Stato, 0,31 centesimi di IVA sempre allo stato, €0,59 centesimi di materia prima a chi produce la benzina, quindi diciamo in maniera semplificata alle compagnie petrolifere e 0,11 centesimi di margine lordo alla distribuzione, ovvero, detto banalmente, alle pompe di benzina.

Prezzi benzina:  il ruolo delle accise e dell’IVA

Domanda frequente che spesso ci poniamo perché il prezzo della benzina non segue gli andamenti del prezzo del barile in maniera proporzionale?

Andando per lpogica, la nosra idea sarebbe quella di pagare la benzina la metà a fronte di un calo del prezzo pari ad esempio al 50%. Nella realtá non funziona cosí, infatti il prezzo resta praticamente invariato, per quale motivo?

In realtà i motivi sono diversi il principale è piuttosto semplice, il grosso del prezzo della benzina come abbiamo visto è dato dalle accise, che possiamo considerare fisse, e dall’IVA, che comunque è sempre del 22%. 

Facendo una ipotesi assurda immaginiamo che il prezzo della benzina é pari a zero euro, in ogni caso noi oagheremmo dal benzianio circa un euro, questo perché comunque i 0,73 di  accise vanno pagate, stesso discorso per gli 0,11 centesimi della distribuzione e per il 22% di Iva. Non arriveremo mai a pagare meno di  1 euro la benzina

Prezzi benzina: quanto incide la tassazione sui carburanti?

L’aspetto da non dimenticare é che la tassazione sui carburanti c’è in tanti Paesi, quindi non è una storia tutta italiana come molti pensano.

In Europa sapete come funziona? L’Europa in pratica fissa una accisa minima pari a 36 centesimi di euro per ogni litro di benzina, 33 per il diesel e il 12 per il GPL. Poi ogni Stato membro é libero di decidere se applicare delle tassazioni ulteriori.

Vediamo insiene  le accise negli altri paesi europei dalla più bassa alla più alta. Questa classifica è basata sui dati del 2018 partendo dalla Bulgaria l’accisa è pari a circa €0,36 a cui si aggiunge il 20% di IVA, in Ungheria, Polonia, Romania, Lituania e anche Spagna, andiamo tra i 0,39 e i €0,45 per le accise. 

Salendo di fascia passiamo a Lussemburgo €0,46 più il 17% di IVA ,Repubblica Ceca €0,49, Croazia 0,51 centesimi.

Saliamo ancora nella fascia successiva tra i 0,60 e i 0,70 centesimi con il Belgio siamo a €0,61 più il 21% di IVA Portogallo €0,66, Germania tra 0,65-0,67 Francia circa 0,68.  

Infine ci sono i Paesi con le accise più alte in Finlandia e Svezia, siamo a circa €0,70 di euro con IVA rispettivamente il 24 e del 25% l’Italia il secondo Stato membro per impatto delle accise €0,73 a cui si aggiunge l’Iva al 22%.

Peggio di noi in Europa ci sono solamente i Paesi Bassi dove le accise hanno un costo di quasi €0,78 con IVA al 21%.

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