Bonus collaboratori sportivi: 5 aiuti per palestre e piscine

Bonus collaboratori sportivi: c’è davvero? Sì, ma cambia forma. Ecco i 5 aiuti stanziati a favore dei centri sportivi. Scopri qui tempi, modalità e dettagli.

Dopo tanta attesa e tanto discutere, il bonus collaboratori sportivi è stato più o meno confermato anche per quest’anno. Più che giusto, considerando che il settore sportivo, insieme al turismo e alla ristorazione, è quello che ha subito più di tutti i danni dei lockdown ripetuti degli ultimi due anni. 

Oltretutto, lo sport dà anche un notevole contributo al PIL e all’occupazione a livello europeo. Ecco cosa viene riportato nel documento di sintesi dell’ANIF, Associazione Nazionale Impianti Sport e Fitness, sulla situazione dello sport e dei collaboratori sportivi pre e post-Covid:

In pratica, prima del Covid l’Unione Europea derivava il 2,12% del proprio PIL dal settore sportivo, il che significa 279,7 miliardi di eruo. Ancora, nello sport trovavano lavoro, in tempi pre-pandemia, ben 5,67 milioni di persone, a dimostrazione di come questo settore sia fondamentale per l’occupazione non solo in Italia, ma in Europa in generale.

Alla fine, tra indecisioni e le ripetute petizioni anche di Valentina Vezzali, Sottosegretaria dello Sport, il bonus collaboratori sportivi è stato confermato, ma non nella forma che si saremmo aspettati: si tratta, infatti, di una manovra da 3,3 miliardi di euro prevista dal Decreto Sostegni ter che interessa strutture sportive – società e associazioni – che possono dimostrare di avere subito un netto calo di fatturato.

Un minuscolo passo in avanti, tenuto conto anche di quanto l’OMS e il Ministero della Salute considerino importante l’attività fisica per il benessere delle persone a ogni età, sottolineando il fatto che i benefici derivanti dallo sport superano di molto gli eventuali incidenti che potrebbero verificarsi durante la pratica. A tale proposito, entrambe le isituzioni si dimostrano favorevoli a un attività fisica costante e ben bilanciata per i cittadini.

Ma come è possibile se molti centri sportivi sono sull’orlo di una chiusura? Servono senz’altro sostegni copsicui per il settore. Vediamo, dunque, le novità per quanto riguarda il bonus collaboratori sportivi nel 2022.

Cos’è il bonus collaboratori sportivi?

Stabilito dal Decreto Sostegni bis e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 marzo 2021, il bonus collaboratori sportivi è un’indennità Covid-19 che spetta ai lavoratori dello sport e, fino all’anno scorso, era gestita dalla società del MEF Sport e Salute s.p.a.

L’anno scorso il bonus collaboratori sportivi era sostanzialmente un contributo variabile, compreso tra i 1.200 e i 3.600 euro spettante a collaboratori di enti sportivi a seconda che i compensi del 2019. fossero compresi tra 10mila e 4mila euro

Requisito imprescindibile è che questi collaboratori sportivi – qualunque fosse il loro ruolo: atleti, amministrativi, tecnici – avessero un legame con il CONI, il Comitato Italiano Paralimpico, le federazioni sportive italiane e altri enti sportivi.

Il bonus collaboratori sportivi oggi: come funziona?

Il 27 gennaio 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto legge che prevede  

varie misure di sostegno per le attività economiche, commerciali, della salute e dei servizi. Gli aiuti sono dovuti alla pandemia da Covid-19 che ha messo in ginocchio queste attività e al caro bollette previsto per l’anno 2022.

In particolare, sebbene non si tratti di un vero e proprio bonus per i collaboratori sportivi, sono previste quattro misure per palestre, piscine e altre strutture:

#1 Credito d’imposta per pubblicitàSocietà sportive che necessitano di pubblicità e sponsorizzazioni possono ricevere un credito d’imposta del 50% dell’importo speso – quest’ultimo deve essere superiore a 10mila euro. Utilizzabile in compensazione, questa sorta di sostituto del bonus per collaboratori sportivi si applica solo agli investimenti effettuati dall’1 gennaio al 31 dicembre 2022.

#2 Contributi a fondo perdutoIl Governo ha stanziato circa 20 milioni di euro per contributi a fondo perduto che possono essere utilizzati soltanto per sanificare i locali o per effettuare tamponi anti-Covid. Possono richiedere questo “bonus” società e associazioni, anche dilettantistiche, che siano iscritte al Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

#3 Contributi a fondo perduto per le piscineUna parte delle risorse stanziate dal Governo, circa il 30%, è destinata alle piscine di società dilettantistiche che sono state duramente colpite dal susseguirsi di lockdown. Le modalità di erogazione, come riporta il sito nuoto.com, saranno rese note con un prossimo decreto:

Il decreto, che sarà emesso entro un mese dall’Autorità politica delegata in materia di sport, indicherà con precisione i tempi e le modalità di erogazione di questi contributi nonché il modo in cui presentare le domande e i soggetti ammessi.

In virtù dell’enfasi posta da Draghi sulla necessità di combdattere furbetti ed evasione fiscael, sanno inoltre effettuati controlli a campione sui richiedenti.

#4 Incremento del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italianoIl Governo aumenta le risorse destinate al Fondo unico, in modo da favorire la pratica sportiva delle persone disabili, creare eventi sportivi di importanza internazionale, garantire la pratica sportiva ai minorenni, sostenere la maternità delle atlete non professioniste e creare eventi sportivi femminili di importanza internazionale.

A tale proposito, pare che circa 30 milioni di euro dei fondi stanziati spetteranno alle piscine. Decisione che rende felice orgoglioso il presidente di Federnuoto Paolo Barelli che sottolinea come molte associazioni sportive si siano unite in un grido perché, senza adeguati sostegni dovrebbe chiudere la propria attività.

Inoltre, molte di queste società sportive sono state riconosciute come energivore, un passo fondamentale per accedere a una pletora di nuovi aiuti messi a disposisione dallo Stato per il 2022.

Bonus collaboratori sportivi: le attività energivore

A proposito delle parole di Paolo Barelli, piscine, palestre e altre strutture sono state classificate tra le attività energivore, cioè quelle aziende ad alto consumo di energia che, per forza di cose, saranno le più colpite dal caro delle bollette di luce e gas.

Ancora una volta, non si tratta di un bonus collaboratori sportivi in senso stretto perché riguarda le imprese energivore in generale, ma già essere riconosciute come tali è un passo avanti per le strutture in cui si pratica lo sport. 

Infatti, una delle misure del Governo Draghi per sostenere queste imprese è il taglio delle bollette di luce e gas del 20% sotto forma di credito d’imposta per i primi tre mesi dell’anno: i fondi totali stanziati per questo provvedimento ammontano a 450 milioni di euro e le imprese interessate sono quelle che tra gennaio e marzo 2021 hanno subito rincari dell’elettricità del 30% per KWh rispetto al medesimo periodo del 2019.

Per gli impianti natatori, per esempio, le bollette si sono quadruplicate, passando da 6mila a 25mila euro: un aumento insostenibile se non si prevedono forme di aiuto adeguate. Lo riporta Reteveneta in un servizio pubblicato anche sul proprio canale Youtube: 

A chi spetta il bonus collaboratori sportivi?

Intanto, come abbiamo visto, il bonus collaboratori sportivi come ce lo saremmo aspettati non esiste o, almeno, al momento non è previsto. E questo, nonostante le proteste dei collaboratori sportivi davanti a Montecitorio, insoddisfatti delle toppe che si è cercato di mettere qua e là nelle ultime settimane:

I bonus collaboratori sportivi, infatti, hanno importi ridicoli e le aperture a singhiozzo degli anni precedenti non hanno di certo avvantaggiato i lavoratori sportivi che, di fatto, chiedeono di essere maggiormente considerati dal Governo. Il motivo? Il Decreto Sostegni bis finora ha fatto poco o nulla per salvare la vita di centri sportivi, delle palestre, delle piscine…

Comunque, tornando a noi, i bonus previsti per il settore sport non riguardano il singolo collaboratore sportivo, ma la società o l’associazione. Anche in questo caso, bisogna fare delle precisazioni: anzitutto, le imprese coinvolte devono dimostrare un calo di fatturato pari almeno al 40% rispetto al periodo pre-pandemia.

Secondariamente, le società o le associazioni che desiderano richiedere questi “bonus collaboratori sportivi” devono essere iscritte a uno dei seguenti enti:

  • CONI 
  • CIP 
  • Enti di Promozione Sportiva, come AISC o ASC
  • Federazioni Sportive Nazionali
  • Discipline Sportive Associate
  • società dilettantistiche che a marzo 2017 facevano già parte del registro del CONI 

Quando arrivai il bonus collaboratori sportivi?

Una bella domanda da un milione di dollari. Nonostante la grande attesa, il bonus collaboratori sportivi bis pare ancora in forse, difficile dunque predire quando arriverà.

Sicuramente, i provvedimenti sopra elencati entreranno in vigore a breve, anche perché si tratta di un settore, come il turismo, l’intrattenimento e la cultura, che ha subito i danni maggiori dalla pandemia. 

Già un anno fa, si prevedeva che oltre il 40% di palestre, piscine e centri sportivi avrebbe dovuto chiudere e se hanno riaperto è stato un bel miracolo! Infatti, hanno perso oltre 10 milioni di euro per cui, servirebbe ben altro che un bonus collaboratori sportivi per risanare il settore – che, pure, sarebbe cosa buona e giusta per i lavoratori.

Ecco come si esprimeva sulle pagine di Repubblica Giampiero Guglielmi, presidente dell’Anpals, l’Associazione Nazionale Palestre e Lavoratori dello Sport: 

Solo nel 2020 i titolari di strutture sportive italiani hanno subito perdite per oltre 10 miliardi di euro: impossibile che riescano a recuperare questo buco nero. Guglielimi ha inoltre continuato sottolineando l’inutilità dell’applicazione ferrea della normativa del Cts perché le strutture sportive hanno dovuto comunque richiudere a ottobre 2020.

Insomma, non sono tutte rose e fiori per i collaboratori sportivi… Anzi, di fiori non ce ne sono proprio! Restiamo comunque in attesa di un prossimo eventuale ripensamento da parte del Governo che, oramai, ci ha abituati a continui colpi di coda. Chissà che la prossima volta non tocchi a un bonus per collaboratori sportivi…

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