Canone Rai: restituiti i soldi del 2021 alle Partite Iva!

Dopo diversi mesi di attesa, arriva la restituzione dei soldi versati nel 2021 per il pagamento del Canone Rai, per le Partite Iva. Ecco il rimborso!

Secondo recenti aggiornamenti, vengono restituiti a partire da questi giorni i soldi che i proprietari di locali rivolti al pubblico hanno versato nel 2021 per il pagamento del Canone Rai. Si tratta di rimborsi già decisi lo scorso anno, ma per cui si sono prolungati i tempi per la restituzione delle somme già pagate.

Molti cittadini possono concretamente beneficiare del rimborso, rivolto alle Partite Iva che lo scorso anno sono state maggiormente colpite dalla crisi e dalle misure restrittive che hanno causato la chiusura di molti locali per diversi mesi. Come riporta Quifinanza.it, l’esonero dal pagamento ha coinvolto molte attività:

“Il decreto Sostegni aveva previsto per il 2021 l’esenzione del canone Rai per le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico.”

I beneficiari dell’esonero sono bar, ristoranti, ma anche locali aperti di sera, alberghi, e attività del terzo settore che sono rimaste chiuse per diverso tempo. Questi esoneri hanno comportato la facoltà di non versare i soldi corrispondenti all’imposta del Canone Rai, ovvero della tassa che si applica sul possesso di un apparecchio TV in grado di ricevere i canali Rai.

La tassa viene solitamente applicata anche alle attività rivolte al pubblico, se all’interno di queste ci sono apparecchi televisivi in grado di ricevere il segnale. Tuttavia le Partite Iva di questi settori sono state esonerate dai pagamenti per il 2021, e chi ha provveduto al saldo dell’imposta prima che uscisse il decreto, ora verrà rimborsato. Tutte le informazioni su come ottenere il rimborso della spesa in questo articolo.

Canone Rai 2021: esonero per le Partite Iva

Nel 2021 a causa della diffusione della pandemia e delle misure restrittive introdotte per la tutela della salute, molti proprietari di attività aperte al pubblico hanno visto ridurre il proprio lavoro e di conseguenza gli introiti derivati dall’attività. Tuttavia nonostante alcuni abbiano dovuto anche sospendere e chiudere le attività per diversi mesi, questo non significa che le spese siano tutte diminuite.

Molti cittadini in questa situazione, con Partita Iva, hanno continuato anche nel 2021 a provvedere al pagamento di diverse imposte, oppure del canone di affitto sugli immobili relativi all’attività, oppure ancora alle rate del mutuo. Tuttavia lo scorso anno è nata una criticità intorno al pagamento del Canone Rai.

Questa imposta solitamente viene applicata per la presenza di un apparecchio televisivo che può ricedere i segnali TV per la visione delle trasmissioni. Questo significa che oltre alle televisioni presenti nelle case delle famiglie italiane, anche per quelle all’interno di locali rivolti al pubblico viene richiesto il pagamento del Canone Rai.

Tuttavia nel 2021 molte attività sono rimaste di fatto chiuse, e non hanno beneficiato del servizio TV offerto dalle diverse trasmissioni. Per questo motivo molti hanno chiesto l’esonero o la restituzione dei pagamenti a questo proposito. Con il Decreto Sostegni lo scorso anno è stato di fatto stabilito l’esonero del pagamento per tutte le Partite Iva coinvolte dalle chiusure, in particolare per le attività e i locali rivolti al pubblico.

Grazie a questo decreto molti sono stati esonerati dal pagamento, tuttavia alcuni hanno comunque provveduto al saldo dell’imposta, prima che il decreto fosse messo in pratica. Per questi proprietari di attività arriva adesso la possibilità di richiedere il rimborso per lo scorso anno, ufficializzata da una comunicazione recente dell’Agenzia delle Entrate.

Canone Rai 2021: rimborso con l’Agenzia delle Entrate

La questione del rimborso del Canone Rai pagato lo scorso anno dalle Partite Iva è stata comunicata in questi giorni dall’Agenzia delle Entrate, tramite comunicato stampa del 25 gennaio 2022, che spiega come procedere:

“I contribuenti interessati che hanno effettuato il versamento del canone speciale entro e non oltre il 22 marzo 2021 potranno recuperare tale somma in compensazione, tramite il modello F24, utilizzando il nuovo codice tributo “6958” istituito con la risoluzione n. 6/E di oggi.”

Il comunicato stampa spiega che per ottenere il rimborso, le Partite Iva interessate devono procedere con compensazione tramite modello F24 e un codice apposito. Il rimborso viene erogato tramite credito di imposta, e si può procedere piuttosto rapidamente alla richiesta, visualizzando poi il credito nel cassetto fiscale specifico.

Le Partite Iva interessate sono quelle che lavorano nel comparto ristorazione, per strutture ricettive e locali adibiti al consumo di bevande, o locali rivolti al pubblico. Risulta indispensabile, per ottenere il rimborso, aver provveduto al pagamento del Canone Rai per l’anno 2021 entro il giorno 22 marzo 2022.

Questo rimborso consiste in un passo avanti per le imprese che lavorano in questi settori, dato che il Canone Rai ad oggi risulta essere al pari di una tassa fissa, ovvero un’uscita economica periodica a carico dei proprietari delle attività nei cui locali è presente un apparecchio TV.

Canone Rai in bolletta: fino a quando?

Il Canone Rai è una imposta che tutti i cittadini provvisti di TV nella propria abitazione devono pagare, e i soldi devono essere versati anche dai proprietari di attività per la stessa ragione. Tuttavia risulta essere una delle tasse più odiate dagli italiani, anche perché al momento i cittadini provvedono al suo pagamento tramite le bollette dell’energia elettrica.

Negli scorsi mesi si è parlato della possibilità di abolire questa particolare tassa dai pagamenti in bolletta, per separare l’imposta dal costo dell’energia elettrica. Le spinte a modificare questo tipo di pagamento sono arrivate anche dall’Europa, che ha richiesto l’eliminazione di tutte le imposte estranee all’energia elettrica dalla bolletta per l’utenza domestica.

Tuttavia al momento, nonostante per il futuro si prospetta che il Canone Rai venga scorporato dalle bollette per l’energia elettrica, tutti gli italiani ancora pagano questa tassa ogni mese in modo automatico, con la bolletta della luce. Si tratta di una cifra di 90 euro annuali che vengono ripartiti mese per mese sulle bollette dell’energia elettrica.

In passato questa imposta era esterna alle bollette, e per il futuro si prospetta un ritorno al pagamento fuori dalle bollette, tramite un apposito modulo. Tuttavia ancora per tutto il 2022 questa tassa, per chi la deve pagare, viene accreditata automaticamente con il costo dell’energia elettrica. C’è chi ipotizza che il cambiamento verrà messo in atto a partire dal 2023.

Disdetta del Canone Rai 2022

Per tutti gli italiani, e non solo per le Partite Iva, è possibile chiedere la disdetta al pagamento del Canone Rai. Questa disdetta dev’essere motivata dal fatto che nell’abitazione non sono presenti apparecchi TV per la visione dei canali Rai.

Questo vuol dire che chi non ha una televisione a casa, o decide di disfarsene, non deve procedere con il pagamento della tassa del Canone Rai in bolletta. Per evitare di continuare a pagare anche quando è assente la TV, bisogna procedere con una richiesta di disdetta.

La disdetta però va inviata tempestivamente, perché la scadenza del termine ultimo è vicino. Per disdire il pagamento di questa imposta per tutto l’anno 2022 è necessario inviare la richiesta entro la fine di gennaio 2022. Oltre alla mancata presenza della TV in casa, è possibile inviare la disdetta anche per altre motivazioni, come il decesso della persona a cui era intestata l’imposta. 

Tutti i moduli per questo tipo di richieste si possono trovare sul sito web dell’Agenzia delle Entrate a questo link, e chiedendo la disdetta dell’imposta si è esonerati dal pagamento per tutto l’anno in corso. Ricapitolando, oltre ai rimborsi previsti per le Partite Iva (riferiti al 2021) nel mese di gennaio è possibile anche richiedere la sospensione del pagamento nel caso di mancata fruizione del servizio Rai.

Questo però non vuol dire che se è presente una TV in casa e non si guardano i canali Rai si è esonerati. Il pagamento rimane obbligatorio anche se si sceglie di vedere nella pratica altri canali, perché l’imposta è collegata alla presenza dell’apparecchio televisivo nell’abitazione.

Canone Rai: Partite Iva e pensionati

Il Canone Rai è una imposta obbligatoria sia per i privati cittadini che per le Partite Iva, qualora nei propri locali sia posizionata una TV. Nel primo caso si tratta di un Canone ordinario, mentre nel secondo caso si tratta di un Canone speciale. Le attività commerciali o rivolte al pubblico provvedono ogni anno, con esenzione per il 2021, al pagamento dell’imposta.

Non si tratta solamente di locali come ristoranti, bar, e strutture alberghiere, ma la tassa va pagata ovunque sia presente una televisione: anche negli studi professionali, circoli e associazioni, negozi e così via. Sono esonerate a questo proposito solamente le scuole e gli enti pubblici.

Per le attività provviste di apparecchio TV l’imposta può consistere anche in una spesa notevole, che può arrivare a cifre considerevoli soprattutto per i locali e attività considerate in alta categoria. Per le strutture è una spesa notevole e da non sottovalutare.

Per quanto riguarda invece i pensionati, bisogna fare chiarezza sulla possibilità di esonero del pagamento del Canone Rai, o di riduzione degli importi da pagare. I cittadini che presentano un’età superiore a 75 anni, e con reddito annuo inferiore a 8.000 euro, possono essere esonerati dal pagamento di questa imposta, anche se nell’abitazione è presente un apparecchio televisivo.

Per quest’anno non solamente questi soggetti sono esonerati dal pagamento, ma anche i possessori di seconde case: a questo proposito l’imposta si paga una sola volta anche se lo stesso soggetto possiede due immobili e di fatto ha all’interno degli stessi più di un apparecchio TV.

Infine, non pagano l’imposta i rivenditori di televisioni e apparecchi similari, i militari delle forze armate e gli agenti diplomatici. Infine, per chi non ha una TV ma possiede smartphone, pc e tablet, non è prevista l’imposta.

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