Monete rare: ecco le 500 lire che valgono ben 12.000 euro!

Sempre più collezionisti di monete rare: ecco le 500 lire che possono valere anche 12.000 euro. Controlla a casa se ne hai, potresti diventare ricco!

I collezionisti di monete rare sono sempre più in Italia e nel mondo ed i motivi sono numerosi: negli anni sono certamente aumentate le monete “speciali”, ma l’aumento di interesse da parte di molti è anche dovuto alla semplicità di interconnessione che c’è a livello mondiale.

Infatti, internet permette di entrare in contatto con altri collezionisti anche a moltissimi chilometri di distanza e vale sia per chi vuole semplicemente confrontarsi, sia per chi vuole vendere alcune delle monete che possiede o comprarle.

In questo articolo vedremo entrambi gli aspetti, cioè come riconoscere il valore di una moneta e, eventualmente, come riuscire a venderla con successo online, con diversi metodi che si sono rivelati molto efficaci.

In particolare, ci concentreremo su una moneta che ha fatto veramente la storia della nostra nazione come poche altre: prima era una banconota, poi è diventata moneta e poi addirittura moneta bimetallica. Parliamo delle 500 lire, monete che hanno attraversato diversi decenni e che tutti coloro che hanno usato la lira ricordano.

Effettivamente, la 500 lire è stata prodotta per tantissimi anni e questo la potrebbe rendere potenzialmente di poco valore, ma come vedremo all’interno dell’articolo non è così. C’è infatti qualche particolare versione che ha un valore molto elevato.

Per questo motivo, il suggerimento è quello di controllare eventuali lire nascoste in fondo ai cassetti di casa per scoprire se c’è proprio la 500 lire da 12.000 euro, sarebbe un jackpot!

Proviamo quindi a ripercorrere la storia di questa moneta ed a capire qual è il valore di ogni versione, spiegando anche cosa rende più o meno rara ogni versione (oltre naturalmente al numero di monete in circolazione).

Per chiunque fosse interessato ad approfondire questa tematica, suggeriamo di seguire il canale YouTubeGabrieur” che pubblica di frequente contenuti inerenti alle monete ed al collezionismo, spiegando come riconoscere le monete di valore e cosa le differenzia. In questo video, in particolare, si spiega tutto ciò che riguarda la 500 lire “classica”:

Monete rare: 500 lire nella storia

La moneta da 500 lire è sicuramente una delle più affascinanti da raccontare, perché ha alle spalle una storia particolare e piuttosto lunga che, in parte, si riflette anche sul valore della moneta stessa.

Inizialmente questo taglio non era in moneta, ma bensì in banconota, motivo per cui non ve ne sono più molte in circolazione. Anche le banconote hanno un giro di collezionisti, ma sono sicuramente molti di più coloro che cercano monete ed il mercato è quindi molto più grande.

La moneta da 500 lire era inizialmente argento ed andò a sostituire proprio la banconota. Divenne famosa nella sua forma nota a tutti come 500 lire Caravelle, con le navi e le vele incise nella moneta stessa a caratterizzarla molto. Insomma, quelle navi erano nell’immaginario collettivo legate alle 500 lire.

Poi però è arrivato il tempo della moneta bimetallica, in particolare dal 1982, e molti aspetti sono cambiati. Parliamo infatti della prima moneta bimetallica in assoluto che ha aperto la strada a questa pratica anche per altre monete ed anche in Italia.

La Zecca ha prodotto dei veri e propri gioiellini che sono stati emulati in molti paesi del mondo e ad oggi l’esempio lampante più noto è la moneta da due euro. Essendo bimetallica, infatti, ha un cerchio esterno in un materiale ed il centro fatto di un altro materiale.

Quando parliamo di materiali, è bene specificarlo, non è certo in riferimento a metalli preziosi: come ormai noto a tutti, le monete sono al giorno d’oggi prodotte con materiali diversi dagli antichi argento ed oro. In Italia il più comune materiale è sempre stato l’Acmonital, abbreviazione di Acciaio Monetario Italiano.

In linea generale le monete, anche quelle attuali, sono fatte d’acciaio ed al limite solo ricoperte con materiali più pregiati come rame, nichel ed ottone. Anche le 500 lire rispettavano questa composizione, con piccole percentuali di materiali differenti.

Definire genericamente il valore della 500 lire è comunque impossibile, soprattutto per due motivi: dipende dal suo stato di conservazione e dipende dall’edizione.

Come vedremo in seguito, nessuna moneta da 500 lire classica è così di valore da arrivare a migliaia di euro, ma c’è qualche eccezione che merita di essere considerata.

Monete rare: la 500 lire monometallica

Partiamo quindi dalla 500 lire composta di un unico materiale, quella che è stata in circolazione fino al 1982 quando è stata sostituita da quella bimetallica, appunto. Si tratta di una moneta piuttosto comune e prodotta in tantissimi esemplari e, per questo, non di particolare valore.

Le prime monete di un unico metallo risalgono al 1959 e 1960, ma furono prodotte in grandi quantità e per questo motivo non sono particolarmente di valore. Il loro eventuale prezzo di vendita si aggira tra i 3 e gli 8 euro circa, ovviamente sulla base delle condizioni in cui sono.

Leggermente più preziose quelle del 1961 che possono arrivare anche a 25 euro di valore, ma solo se in condizioni praticamente perfette (cioè in Fior Di Conio, mai circolate). Come vedremo, però, in quell’anno sono state prodotte anche in edizione differente ed hanno un altro valore.

Parliamo infatti di quelle dedicate al centenario dell’Unità d’Italia, ricorrenza festeggiata nel 1961, anche se le monete sono state prodotte fino al 1963 (ma sulla monetà è indicato comunque 1961). Esse possono arrivare a valere circa tra i 15 ed i 20 euro se in buone condizioni.

Le 500 lire Caravelle hanno un valore di base piuttosto modesto ma comunque interessante rispetto agli altri, dato che possono arrivare anche a 40 euro. Esse sono state prodotte dal 1957 al 1967 ed ha la famosa incisione che ritrae appunto le navi con le vele.

Più particolare è l’edizione del 1957 con le vele al contrario, cioè controvento. Proprio questa è l’edizione di maggior valore, in quanto ne sono state prodotte solamente mille. Secondo le stime più accurate, 1.004 esemplari.

Esemplari rarissimi che portano il valore alle stelle, in quanto possono essere vendute a ben 12.000 euro.

Una cifra per cui vale la pena di cercare un po’ meglio nel cassetto, nel salvadanaio o qualunque altro posto in cui potrebbero esserci delle vecchie monete inutilizzate e, ormai, fuori corso legale.

In ultimo, ha maggior valore qualunque errore di conio, compresi gli eventuali sulle 500 lire in argento: ogni moneta “sbagliata” è praticamente unica e può per questo valere molto.

Monete rare: la 500 lire bimetallica

La 500 lire bimetallica è piuttosto comune, in quanto ne sono state prodotte tante e per tanti anni. In sostanza, parliamo di una moneta più recente (e per questo in molti la ricordano bene) e meno rara, prodotta per vent’anni tra il 1982 ed il 2001.

A rendere questa moneta interessante è la sua storia: come già accennato, si tratta della prima moneta bimetallica in assoluto, fatta di Acmonitel (parte esterna) e Bronzital (cerchio interno). Una moneta iconica che, in un certo senso, ha fatto la storia, grazie anche alla sua scritta in Braille, che permetteva anche ai ciechi di riconoscerla rapidamente.

Infatti, è rimasta la moneta più classica fino all’arrivo dell’euro e molti la ricorderanno proprio così. In ogni caso, il suo valore è piuttosto limitato, perché come detto non è particolarmente rara. La quotazione base parte da circa due euro, ma ci sono poi delle edizioni speciali che hanno valore differente.

Si tratta per esempio delle edizioni dedicate a vari corpi dell’arma, ma anche ad edizioni speciali come la 500 lire Quirinale. Essa reca sul davanti una testa di donna e sul retro la piazza del Quirinale: coniata in varie forme, può valere dai 4 ai 40 euro.

A far cambiare il valore è l’annata (corrispondente ad una certa quantità di monete coniate, come sempre) e la dimensione della testa, che può essere grande, media o piccola.

Monete rare: come valutare la 500 lire?

Se proprio ora hai cercato la 500 lire nel cassetto (o le 500 lire nel carrello che ha dimenticato Giovanni in “Chiedimi se sono felice“) e ne hai trovata una che potrebbe essere di valore, come puoi capire il giusto prezzo di vendita?

Se fossi interessato a venderla, il suggerimento è quella di farla quotare da un esperto di numismatica ed eventualmente di capire tramite questo professionista come e dove venderla. In generale, le monete sono tante e conoscere il valore di ognuna è piuttosto complesso.

Un altro mezzo molto interessante è però internet: si possono fare ricerche, contattare altri collezionisti o esperti, rivolgersi a forum o gruppi Facebook ed addirittura fare semplici confronti.

Un mezzo efficace è sicuramente eBay, principale marketplace per l’usato, su cui è possibile cercare la moneta come la propria e vedere a quanto viene venduta. Un metodo semplice e veloce (ma non sempre accuratissimo!) per capire il valore, soprattutto se non si è esperti.

Ovviamente ci sono anche altri marketplace affidabili e validi, ma eBay è sicuramente il più famoso ed usato e, per questo, quello su cui si ritrovano più inserzioni.

Monete rare: condizioni delle 500 lire

Come già detto in diversi passaggi di questo articolo, a far la differenza nella valutazione di una moneta sono due elementi: rarità e condizioni. La rarità non dipende certo da noi, ma dal numero di esemplari che la Zecca di Stato ha deciso di produrre di quella moneta, in questo caso moltissimi anni fa.

Ovviamente, le più rare sono le edizioni speciali che, in quanto tali, vengono prodotte in quantità molto modeste. In ogni caso, la condizione è l’altro elemento decisivo e la sua classificazione è la seguente (secondo la tabella internazionale ufficiale):

  • B = Bello: la moneta è liscia e poco leggibile, non è in buone condizioni;
  • MB = Molto Bello: la moneta é molto usurata e se i rilievi originariamente erano poco rilevati alcune parti dell’esemplare possono non essere leggibili;
  • BB = Bellissima: la moneta in questo caso ha circolato e ha evidenti tracce d’usura che ne hanno già intaccato il bordo, il rilievo ed il disegno;
  • SPL = Splendida: si tratta di una moneta che ha circolato pochissimo e presenta leggere tracce di consunzione. Tutti i rilievi sono ancora nitidi ma può avere piccoli colpetti sul bordo dovuti al contatto con altre monete;
  • FDC = Fior di Conio: è da considerarsi il più alto grado di conservazione. La moneta in questo caso non presenta alcun segno di circolazione e conserva la sua brillantezza originale, anche se é possibile ritrovare su di essa un esiguo numero di piccoli segni dovuti al contatto con le altre monete durante le fasi della produzione.

Monete rare: anche altre lire valgono una fortuna!

Le lire che hanno un valore molto elevato non sono ovviamente numerose, in quanto come già specificato è la rarità a renderle così pregiate e quindi così di valore. Quando però si parla di lire rare non si può certo ridurre tutto alle sole 500 lire, ce ne sono anzi altre molto preziose che potrebbero valere letteralmente una fortuna.

Parliamo di quelle tipologie di lire rare prodotte in quantità ridotte e risalenti anche a molti anni fa, motivo per cui trovarne in buone condizioni è davvero difficile, è un’impresa. Ne sono un esempio le lire arancia del 1947, veramente preziose ed un oggetto per cui i collezionisti possono fare follie.

Parliamo di prezzi che arrivano anche a 1.500 euro, ovviamente per quelle in condizioni migliori. Per approfondimenti suggeriamo di visitare questo link. Oltre alle lire arancia, tra quelle di maggior valore ci sono anche le lire spiga, in particolare la 2 lire spiga che può arrivare a valere addirittura 1.800 euro.

Si tratta di un prezzo che, per quanto assurdo sia commisurarlo, è pari a migliaia di volte il suo valore. Un vero e proprio paradosso economico, considerando che finché sono in corso legale le monete hanno semplicemente il loro valore nominale, cioè quello visibile sulla moneta stessa ed utilizzato come riferimento negli scambi.

Un altro esempio di lira di valore sono le lire uva, molto gradite ai collezionisti e molto molto collezionabili, infatti la 5 lire può arrivare a 1.200 euro di valore, con quelle coniate tra il 1946 ed il 1947 sicuramente tra le più gradite e vicine a quel valore massimo appena indicato.

Monete rare: anche le 10 lire!

Quando parliamo di monete rare, come ormai ampiamente detto, dobbiamo considerare tutti gli aspetti rilevanti e non solo le condizioni esteriori. Tra le monete che hanno un valore più elevato figurano sicuramente le 10 lire, in particolare quelle coniate nel 1947.

Esse possono arrivare a valere anche 4.000 euroe sono senza ombra di dubbio tra le più gradite ai collezionisti. Parliamo di una moneta di cui circolano pochissimi esemplari noti e che quindi è davvero un fiore all’occhiello della collezione per chi ha la fortuna di possederla. 

Monete rare: come e dove scambiarle? Ecco le alternative migliori

Abbiamo già citato alcuni marketplace come eBay, ma quando si parla di oggetti di tale valore bisogna prestare attenzione anche ai dettagli. Infatti, non è semplice comprare online una moneta affidandosi alle foto che il proprietario e venditore mette a disposizione. Il rischio è quello di andare incontro a problemi e soprattutto a truffe, ma anche senza pensare all’alternativa peggiore, si potrebbe acquistare una moneta che poi non si rivela della qualità e della bellezza sperata.

Come già definito in precedenza, la classificazione delle monete gioca un ruolo fondamentale nella definizione del prezzo di scambio, dunque bisogna anche saper utilizzare i mezzi a disposizione per comprendere esattamente con chi si ha a che fare e quali sono i possibili dubbi da sciogliere subito.

Banalmente, eBay mette a disposizione un sistema di feedback molto utile per comprendere con chi si ha a che fare. Sarà sufficiente controllare non solo i feedback inteso come negativi e positivi, ma anche le precedenti vendite andate a buon fine. In questo modo, si può scoprire se si ha a che fare con qualcuno che vende abitualmente monete o che ha tanti feedback positivi ma per la vendita di tutt’altra tipologia di beni. Una differenza apparentemente sottile, che però potrebbe rivelarsi davvero decisiva.

Si tratta di piccoli accorgimenti che differenziano i collezionisti attenti e precisi da quelli che invece vogliono magari monetizzare un ritrovamento casuale fatto in cantina. Alla luce di quanto detto, quindi, suggeriamo sempre di far controllare le proprie monete da un esperto di numismatica in caso di volontà di vendita o di semplice curiosità sulla valutazione, mentre in caso di acquisto online è necessario utilizzare tutti gli strumenti possibili per essere certi che la vendita vada a buon fine.

Un ultimo mezzo estremamente utile per capire con quale tipologia di moneta si ha a che fare è rivolgersi ad un forum, sempre online, dove potersi confrontare con altri collezionisti, amanti o anche solo principianti. In questi “raduni virtuali” ci si può spesso chiarire le idee laddove la propria competenza non dovesse bastare e, contemporaneamente, si può condividere in maniera sana e divertente una passione comune.

A questo punto, non resta che coltivare la propria passione e scoprire quanto si riesce a monetizzare con i propri cimeli, oppure cimentarsi nella ricerca e conseguente acquisto di pezzi pregiati che, per altro, non possono che crescere ancora di valore nel tempo se conservati correttamente, con attenzione e cura.

Redazione Trend-online.com
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