Superbonus 110, stop alle villette! Ma c’è il Bonus Restauro

Restano pochi mesi per usare il Superbonus 110% sugli edifici unifamiliari, tuttavia nel 2022 arriva un altro incentivo ristrutturazione: il bonus restauro.

Con l’entrata in vigore della legge 234/2021 viene finalmente definito il lungo percorso che porta alla definizione dei bonus ristrutturazione 2022.

Particolare attenzione c’è stata per il Superbonus 110% e il bonus facciate, entrambi incentivi smantellati con il testo di legge. Ormai, alla fine del Superbonus 110% per le villette manca davvero poco, questo perché la tanto attesa proroga per gli edifici unifamiliari al 31/12/2022 presuppone in realtà che entro il prossimo 30 giugno questi stessi immobili abbiano già completato il 30% delle ristrutturazioni agevolabili, ovvero che lo Stato avanzamento lavori (Sal) sia al 30%.

Insomma, questa proroga concede alle unifamiliari più tempo per terminare i lavori, ma comunque a giugno non saranno più possibili nuove richieste per il Superbonus 110%, l’agevolazione resta invece valida fino a fine 2023 per gli edifici condominiali e le cooperative.

Sorte anche peggiore viene al bonus facciate 90%, tenuto in vita per il solo 2022 e con detrazione ridotta al 60%.

Se, con la sparizione del Superbonus 110%, per le ristrutturazioni che implicano l’efficientamento energetico resta comunque valido, dopo la scadenza, l’Ecobonus, per quanto riguarda il recupero del patrimonio edilizio spariti Superbonus e bonus facciate, rimarranno poche possibilità di finanziamento pubblico per le ristrutturazioni.

In questo senso però il 2022 riserva ancora altre sorprese perché, per quanto riguarda villette ed edifici condominiali, spunta un altro bonus ristrutturazioni, il bonus restauro, del tutto nuovo nel panorama delle agevolazioni edilizie.

Si tratta di un credito d’imposta, della misura massima di 100.000 euro ad immobile, pari al 50% dei costi sostenuti proprio per le operazioni di conservazione restauro e recupero del patrimonio edilizio, così come per la messa in sicurezza degli edifici, le operazioni di manutenzione straordinaria e ordinaria, se questi sono posti sotto tutela.

Superbonus 110% verso il declino! Pochi mesi per le villette che voglio richiederlo 

Dunque, entrata in vigore la Legge di Bilancio 2022 (234/2021), viene anche stabilito quale sarà la nuova vita dei bonus ristrutturazione.

A questo proposito per gli edifici unifamiliari il 2022 segna il lento declino dei finanziamenti pubblici, poiché se tutti avevamo ormai dato per certo che per il Superbonus 110% ci sarebbe stata una proroga fino a fine anno, intesa nel senso che per tutto il 2022 le villette avrebbero potuto richiedere nuovi interventi edilizia costo zero, così non è. In realtà, nel testo ultimo di Legge la proroga è stata ridimensionata, con il risultato che le villette avranno il 2022 per sfruttare il Superbonus 110% e terminare i lavori, ma perché tale proroga fino a fine anno sia applicabile entro il 30 giugno 2022 deve essere già a stato eseguito almeno il 30% del complesso delle ristrutturazioni dichiarate (Sal).

Praticamente, gli edifici unifamiliari che vogliono richiedere il Superbonus 110% hanno ancora qualche mese di tempo e non di più, se vogliono che a giugno il Sal sia al 30%.

Per quanto riguarda gli edifici condominiali invece questi avranno il Superbonus 110% fino al 31/12/2023, poi l’agevolazione sarà ancora accessibile per due anni, ma con detrazione nel 2024 al 70% e nel 2025 al 65%.

L’Ing. Marcello Contu offre la guida completa del Superbonus 110% 2022:

  

Nessuno più sfortunato del bonus facciate 90%. Come sarà l’agevolazione nel 2022?

Dei bonus ristrutturazione quello più sfortunato, senza se e senza ma, è stato il bonus facciate 90%, spazzato via nel 2022 e rimpiazzato dal bonus facciate 60%.

Per quanto riguarda i lavori ammessi, tale agevolazione resta uguale e copre gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro, conservazione e recupero del patrimonio edilizio sugli esterni. 

Per effetto della Legge di Bilancio al bonus facciate viene accordata una proroga di un anno fino al 31/12/20222, ma viene ridotta la detrazione che per le spese sostenute quest’anno sarà solo del 60%.

In compenso, sia bonus facciate che Superbonus 110%, potranno essere usati con detrazione Irpef, sconto in fattura e cessione del credito.

Non solo Superbonus 110% e bonus Facciate! Ora c’è anche il bonus restauro per le ristrutturazioni 2022

Ma in questo scenario di lento smantellamento dei bonus ristrutturazione, se si riducono fino a sparire Superbonus 110% e bonus facciate, con gli edifici unifamiliari che hanno poche opzioni a disposizione, nel 2022 le agevolazioni edilizie si arricchiscono però di un altro contributo: il bonus restauro.

Anche in questo caso si tratta di un’agevolazione ristrutturazione destinata al recupero del patrimonio edilizio e che di fatto resta in vigore per gli edifici unifamiliari anche dopo la sparizione a giugno del Superbonus 110%.

In realtà, rispetto alle altre agevolazioni il bonus restauro ha vantaggi e svantaggi. Nei vantaggi vi è certo il vasto panorama di spese agevolabili, che riguardano gli interventi di recupero del patrimonio edilizio su interni ed esterni, così come la messa in sicurezza e la manutenzione ordinaria oltre che straordinaria degli immobili.

In compenso però questa agevolazione richiede ai beneficiari un requisito aggiuntivo, cioè che l’immobile per cui si usa il bonus restauro sia posto sotto tutela della soprintendenza archeologica.

Vista la situazione e la percentuale di edifici storici in Italia vincolati alla tutela, questo bonus ha una schiera di potenziali aventi diritto vastissima.

Come funziona il bonus restauro 2022? Quali ristrutturazioni ammette?

Dunque, lasciamo Superbonus 110% e bonus facciate per concentrarci sul nuovo bonus restauro 2022, cioè il più nuovo dei bonus ristrutturazione.

Perché il bonus restauro possa essere usato è richiesto che l’immobile sia sotto tutela, per il resto con questo incentivo sono considerate spese agevolabili sia le ristrutturazioni, come le operazioni per la manutenzione ordinaria, straordinaria e la messa in sicurezza dell’edificio. Sono però ammessi solo gli immobili ad uso abitativo e non può applicarsi alle attività commerciali in nessun caso.

Veniamo agli importi, il nuovo bonus restauro 2022 consiste in un credito d’imposta, nella misura massima di 100.000 euro ad immobile, e copre il 50% dei costi delle ristrutturazioni agevolabili.

Una differenza sostanziale tra questo e gli altri bonus ristrutturazione risiede nel fatto che, da normativa originale, bonus facciate e Superbonus 110% nascono come detrazione Irpef o Ires, cioè diventano credito d’imposta, con possibilità di applicare lo sconto in fattura, solo nel momento in cui si realizza la cessione del credito.

Diversamente, il bonus restauro nasce già come un credito d’imposta con i vantaggi che questo comporta per la cessione. Cioè, non c’è bisogno di un decreto apposito che trasformi la detrazione in credito e quindi autorizzi la cessione dello stesso ad un istituto bancario o finanziario.

Bonus facciate 60%, Superbonus 110% e bonus restauro, quando danno diritto al bonus mobili 2022?

Per quanto riguarda l’utilizzo del bonus restauro insieme alle altre agevolazioni ristrutturazione (bonus casa 50%, bonus facciate 60%, Superbonus 110%), in genere i diversi bonus edilizi sono sempre cumulabili, ma solo se essi sono usati per spese diverse.

Per quanto riguarda invece il bonus mobili, cioè il finanziamento del 50% per acquistare mobili ed elettrodomestici per gli immobili appena ristrutturati, applicabile alla spesa massima di 10.000 euro per il 2022 e di 5.000 euro per il 2023-24, arriva anche la nuova guida che ne chiarisce quando esso può essere usato con i vari bonus ristrutturazione.

Al bonus mobili si ha diritto quando si eseguono ristrutturazioni classificate come interventi di recupero del patrimonio edilizio, quindi con il bonus facciate se i lavori sono classificati in questo modo e anche con il Superbonus 110%, se si usa il Sismabonus.

Per quanto riguarda bonus restauro e bonus mobili 2022, anche in questo caso l’elemento vincolante per usare insieme gli incentivi è come sono classificate le ristrutturazioni, che devono essere di recupero del patrimonio edilizio.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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