Trimestre anti inflazione, pioggia di critiche: perché la misura non piace a tutti

Intorno al trimestre anti inflazione voluto dal governo per bloccare gli aumenti di prezzi al supermercato, arrivano alcune critiche.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha recentemente comunicato una nuova modalità di intervento per sostenere il risparmio degli italiani, soprattutto per ciò che riguarda gli aumenti di prezzi riscontrati intorno ai beni di prima necessità, come i prodotti alimentari.

La misura prende il nome di “trimestre anti inflazione” e ha l’obiettivo di bloccare i prezzi dei prodotti alimentari venduti presso le note catene di supermercati in Italia, e impedire così che l’inflazione aggravi ulteriormente la situazione economica degli italiani.

Attualmente 32 associazioni hanno aderito l’iniziativa, che coprirà i mesi da ottobre a dicembre 2023. Tuttavia non sono mancate le critiche: vediamo qui di seguito il punto di vista del Codacons.

Cos’è il trimestre anti inflazione

Il trimestre anti inflazione prevede un vero e proprio patto tra il governo, i produttori e i distributori di prodotti alimentari, con l’obiettivo di consentire un certo risparmio agli italiani intorno ai prodotti alimentari.

Tutelare il potere di acquisto dei consumatori è uno degli obiettivi principali di questa iniziativa, che prende il via a partire da ottobre 2023, e continuerà fino alla fine dell’anno in corso.

Da un certo punto di vista si può dire che questa misura sia interessante per i consumatori finali, che potranno accedere a diversi sconti e prezzi calmierati su alcune tipologie di prodotti.

Dall’altro lato tuttavia non mancano le critiche intorno alla misura, soprattutto perché avrebbe un’area di intervento piuttosto limitata, e non tutti potranno quindi accedere al risparmio voluto dall’iniziativa.

Ma andiamo con ordine: in cosa consiste questo trimestre anti inflazione? Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha previsto accordi con diverse associazioni e catene di distribuzione per offrire con questa iniziativa prezzi calmierati ai cittadini.

Nella pratica quindi in questi mesi alcuni prodotti manterranno un prezzo fisso, ovvero il costo non potrà aumentare ulteriormente a causa dell’inflazione. Sono previste anche promozioni specifiche e sconti per tutti i cittadini che acquistano presso i negozi che hanno accettato a partecipare all’iniziativa.

Inoltre si prevedono iniziative specifiche come carrelli a prezzo scontato e promozioni su prodotti in base al marchio. I negozi che aderiscono possono quindi apporre il logo dell’iniziativa nei propri canali di comunicazione.

Le critiche intorno al trimestre anti inflazione

Intorno alle iniziative proposte dal Ministero tuttavia non mancano le critiche, che mettono in luce alcuni aspetti non del tutto positivi di questa misura. In particolare, a evidenziare le criticità è il Codacons, a difesa dei diritti dei consumatori.

In un comunicato del 22 settembre 2023, sugli ultimi interventi del governo per contrastare l’inflazione, il presidente Carlo Rienzi aveva infatti spiegato:

“Anche sul paniere salva-spesa che partirà ad ottobre l’esecutivo non è stato incisivo, escludendo in modo del tutto ingiustificato i consumatori dal patto e non prevendendo controlli sulla reale applicazione degli sconti, lasciando inoltre all’industria campo libero per aderire su base volontaria e nelle modalità che i produttori riterranno più opportuna.”

Le critiche quindi si diramano su diverse direzioni: da un lato i consumatori non sono stati inclusi direttamente nell’iniziativa, dando una larga autonomia ai produttori e ai distributori, e dall’altro gli sconti non raggiungeranno tutti i cittadini.

Di conseguenza, la portata del trimestre anti inflazione potrebbe essere molto ridotta rispetto alla reale necessità di risparmio dei cittadini.

Ad aderire all’iniziativa sono infatti supermercati, ipermercati, farmacie e parafarmacie, ma vengono esclusi completamente i negozi al dettaglio, i punti vendita di piccole dimensioni e i produttori che si occupano di rivendita senza passare dalla grande distribuzione.

Questo fattore potrebbe tenere fuori dall’iniziativa di risparmio moltissimi cittadini che acquistano regolarmente da questi negozi. Pensiamo ad esempio a chi abita nei piccoli Comuni italiani: per alcuni le misure di contenimento dei costi non arriveranno, data l’assenza di grandi supermercati.

Il Codacons si è mostrato invece a favore dell’ipotesi di posticipare ulteriormente di sei mesi la fine del mercato tutelato, mentre rimane contrario ai mancati interventi di taglio alle accise sui carburanti.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
798FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate