Carlotta Bertotti torna a parlare della macchia sul suo viso: scopriamo insieme cos’è

Carlotta Bertotti, protagonista del monologo delle Iene, torna a parlare della macchia che le ricopre il viso: scopriamo cos'è e quali sono le cure.

Un sorriso contagioso e la spensieratezza dei 20 anni contraddistinguono Carlotta Bertotti, protagonista del monologo del programma Mediaset Le Iene.

Nella puntata andata in onda, Carlotta ha parlato della macchia che le ricopre metà del viso: scopriamo insieme cos’è e se ci sono delle terapie per poterla curare.

Carlotta Bertotti e la fierezza nel mostrare la macchia sul viso

Il monologo di Carlotta Bertotti inizia con una frase impattante:

Quando sono nata avevo un puntino nell’occhio. Pensavano a un trauma da parto. Invece era un qualcosa destinato a crescere con me e a segnare per tutta la mia vita il mio volto.

Come racconta lei stessa, ormai nota anche nel mondo social, ha impiegato anni ad accettare la sua diversità, vivendo nel timore dello sguardo e del giudizio altrui.

Negli ultimi anni, Carlotta ha però deciso di esporre con fierezza la sua macchia, senza indossare più filtri e parlando il più possibile della macchia che le copre il viso: ecco di cosa si tratta.

Nevo di Ota: cos’è e quali sono le sue caratteristiche

Il Nevo di Ota, noto come melanoma oculare congenito, è una lesione pigmentata cutanea di natura benigna che si manifesta nella zona circostante l’occhio.

Il suo nome deriva da Masao Ōta, il dermatologo e letterato giapponese che ne descrisse per primo le caratteristiche nel 1938.

Il Nevo di Ota si manifesta sulla pelle con chiazza grigio-bluastra, localizzata nel territorio di innervazione della prima e seconda branca del nervo trigemino, ricoprendo zone come:

  • fronte;

  • tempie;

  • guance;

  • area auricolare;

  • tempie;

  • sclere omolaterali.

Le forme della macchia pigmentata sono varie, con un diametro che può andare dai pochi millimetri ai diversi centimetri.

Solitamente il Nevo di Ota si manifesta unilateralmente e solo in pochi casi si può osservare la sua dimensione bilaterale.

C’è chi decide di convivere con questa macchia e c’è invece chi decide di intervenire per la sua rimozione: scopriamo i dettagli.

Laser-terapia: in cosa consiste il trattamento di rimozione del Nevo di Ota

Negli ultimi decenni sono stati ottenuti ottimi risultati grazie al trattamento che prevede l’utilizzo di una terapia laser per rimuovere la macchia sul volto.

La procedura di chirurgia estetica si basa sul principio di eliminare la macchia distruggendo, tramite esplosione della melanina, le cellule patologiche che la contengono.

Questo avviene tramite l’utilizzo di laser di altissima qualità caratterizzati dalla emissione di impulsi luminosi ad alta potenza e di brevissima durata.

Le molecole di melanina, una volta sbriciolate, vengono in parte eliminate per gassificazione attraverso la pelle e, in parte, attraverso il sistema linfatico. 

Durante la procedura, si avverte un fastidio simile a quello causato da un colpo di elastico per ogni impulso effettuato; la guarigione avviene invece attraverso l’esplosione della melanina con conseguente morte delle cellule che caratterizzano la patologia.

Il pigmento disgregato viene così riassorbito, in tempistiche che variano dalle 8 alle 10 sedute di laser.

Leggi anche: Acne, ecco i rimedi naturali più efficaci per combatterla e prevenirla

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