La celiachia colpisce sempre più persone ed è ad oggi è possibile contrastarla solamente con specifiche diete che eliminano del tutto il consumo di alimenti contenenti glutine. All’orizzonte si affacciano però nuovi farmaci e terapie specifiche per combatterla.
Ecco di cosa si tratta.
Celiachia, in arrivo nuovi farmaci per combatterla, ecco quali prospettive
I numeri delle persone che soffrono di celiachia sono sempre più consistenti, con una maggiore incidenza nella fascia d’età pediatrica. Secondo i dati del Ministero della Salute, a soffrire di celiachia è l’1% della popolazione che si traduce in circa 241.729 persone in Italia di cui il 70% di sesso femminile. La percentuale arriva addirittura al 2% nei bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni.
Si tratta di una malattia autoimmune che, se non diagnosticata e trattata per tempo, può avere importanti conseguenze sulla salute. Tra le conseguenze più comuni si hanno infatti ipotiroidismo, diabete, dermatite e alcune forme di tumore all’intestino.
Inoltre, per le donne, sussiste anche il rischio di infertilità e complicanze in gravidanza.
Al momento, l’unica opzione di cura è rappresentata dalla totale eliminazione del glutine nella dieta. Ma, considerati anche i numeri impressionanti delle persone che ne soffrono, la ricerca medico-scientifica continua a fare passi avanti tramite lo studio e la sperimentazione di nuovi farmaci.
Nell’ambito della ricerca scientifica una posizione di spicco viene ricoperta dall’azienda biofarmaceutica Takeda che prevede di lanciare, entro il 2025, 3 nuovi farmaci e terapie per la celiachia.
Come funzionano i farmaci per la celiachia in fase di sperimentazione
Le ipotesi farmacologiche e terapeutiche al vaglio sono sostanzialmente le seguenti:
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la sperimentazione di grano modificato geneticamente e privato quindi del glutine;
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la ricerca e il lavoro sulla generazione di molecole in grado di degradare la gliadina, proteina presente in quasi tutti i cereali e ritenuta essere la responsabile della celiachia;
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molecole che impattano sulla permeabilità intestinale e il cui scopo è quello di ridurre la creazione di legami tra il glutine e i recettori genetici. Questa opzione sembrerebbe però essere maggiormente affine a problematiche legate all’ipersensibilità al glutine piuttosto che alla celiachia vera e propria;
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infine, in ambito farmacologico, sono al vaglio anche molecole antinfiammatorie in quanto alla celiachia è associata una notevole risposta antinfiammatoria del duodeno e dell’intestino tenue.
In fase di sperimentazione anche un vaccino contro la celiachia
Oltre alle cure e terapie farmacologiche, è in fase di sperimentazione anche un vaccino contro la celiachia. L’obiettivo del vaccino, che attualmente si trova nella fase due del trial, è quello di rendere il soggetto immune alla malattia.
Ovviamente, sia per quanto riguarda i farmaci che per quanto concerne il vaccino, si tratta di sperimentazioni ancora in corso ma, la sempre crescente attenzione riservata a questa particolare malattia, fa ben sperare che in futuro si riesca finalmente a trovare a una cura specifica che rende meno complicata la vita della persone che ne soffrono.
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