Intolleranza al lattosio negli adulti: cos’è, diagnosi, sintomi e pericoli

Sapevi che più della metà della popolazione è intollerante al lattosio? Scopriamo di più su questa patologia: cos’è, diagnosi, sintomi e pericoli.

Sapevi che più della metà della popolazione è intollerante al lattosio? Si tratta di un dato che dovrebbe far molto riflettere, specialmente per quanto questa problematica alimentare sia ancora presa sottogamba, sia dall’industria alimentare che dalle altre che includono questo componente nelle loro preparazioni.

Le vittime principali dell’intolleranza al lattosio sono, solitamente, le persone adulte. Infatti, secondo alcuni studi, la comparsa dei sintomi compatibili con l’intolleranza al lattosio aumenta all’aumentare dell’età. 

Ma come funziona la diagnosi? Esiste una cura? E, soprattutto, per quale motivo così tante persone sono intolleranti al lattosio? In questo articolo andremo a scoprirlo.

Perché il lattosio può causare intolleranze alimentari?

Per prima cosa abbiamo deciso di capire quali sono le ragioni che possono portare tali reazioni avverse al lattosio. 

Quando parliamo di lattosio facciamo riferimento al principale zucchero presente nel latte, sia esso di mucca, capra o asina. Ovviamente, il lattosio si trova anche nel latte materno. 

Ebbene, l’intolleranza al lattosio si verifica quando il nostro organismo presenza un deficit di un enzima, la lattasi. Infatti, è proprio questo enzima ad avere la capacità di digerire il lattosio, spingendolo in glucosio e galattosio. 

Attenzione: l’intolleranza al lattosio non è, ad oggi, considerata una vera e propria malattia. 

La spiegazione di ciò è facile: si tratta di una condizione molto diffusa, specie in età adulta. 

Ricorda sempre che la comparsa di sintomi avversi dopo aver ingerito un alimento consentente lattosio non è da prendere alla leggera. Infatti, i sintomi possono essere davvero pesanti. 

Intolleranza al lattosio primaria, secondaria e congenita: le differenze

Quando parliamo di intolleranza al lattosio dobbiamo fare una distinzione tra tre tipologie di disturbo:

  • Intolleranza primaria: la causa è da ricondurre al deficit dell’enzima della lattasi che, in moltissimi pazienti, inizia a partire dai due anni. Tale diminuzione è progressiva e, per questa ragione, l’intolleranza al lattosio si manifesta principalmente in età adulta.
    L’intolleranza primaria è strettamente familiare e genetica.

  • Intolleranza secondaria: in questo secondo caso l’intolleranza al lattosio si manifesta dopo alcuni disturbi intestinali, come virus o infezioni. Ad esempio, questa può essere causata da gastroenterite, celiachia oppure la chemioterapia.
    È bene ricordare che, in questi casi, la carenza dell’enzima della lattasi può essere solo temporanea. Di conseguenza, un soggetto potrebbe tornare a riuscire a digerire il lattosio senza alcun problema 

  • Intolleranza congenita: si tratta di una patologia strettamente rara ma che si manifesta con un’intolleranza al lattosio fin dalla nascita. Insomma, questa si scopre quando il neonato assume il latte per la prima volta dal seno materno. 

Quali sono i sintomi dell’intolleranza al lattosio?

Ora che hai scoperto quali sono le principali tipologie di intolleranza al lattosio, vediamo quali sono i sintomi più comuni:

  • Diarrea 

  • Gonfiore addominale

  • Senso di pienezza, spesso eccessivo

  • Nausea

  • Flatulenza 

  • In alcuni casi più rari, escoriazioni cutanee

Qual è la diagnosi per l’intolleranza al lattosio?

Spesso molte persone si basano sull’esperienza quotidiana per determinare se sono o meno intolleranti al lattosio, esiste un test specifico: il breath test

Si tratta di un test non invasivo che viene svolto per una durata di circa 2-3 ore. 

Ma come funziona? In poche parole, il paziente dovrà bere una soluzione di lattosio ad alta concentrazione. 

Successivamente, il medico incaricato del test farà soffiare più volte al paziente in una specie di palloncino. In questo modo, si riuscirà a capire se il soggetto è o meno intollerante al lattosio.

In alternativa, potrai sottoporti a degli esami del sangue oppure alla biopsia duodenale. 

Ricorda: se dovessi risultare intollerante al lattosio, l’unica cura che esiste ad oggi è quella di eliminare tali alimenti dalla dieta. 

Inoltre, dovrai fare attenzione a numerosi alimenti che possono contenere piccole quantità di lattosio come: pane, patatine, surgelati, caramelle, medicinali e molto altro. 

Quali sono i pericoli a cui può portare l’intolleranza al lattosio?

Come ben sappiamo, il latte è una fonte importante di calcio e vitamina D. Di conseguenza, l’eliminazione totale dei prodotti contenenti lattosio, potrebbe portare a delle carenze in tal senso. 

Per queste ragioni consigliamo due cose:

Prima di tutto, mai diagnosticarsi autonomamente un’intolleranza, sia essa al lattosio o a qualsiasi altro alimento, ma rivolgersi sempre ad un medico.

Il secondo consiglio è quello di studiare un piano ad hoc con un nutrizionista, per poter assumere da altre fonti alimentari (o da integratori) la stessa quantità di calcio e vitamina D. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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