L’amica geniale e la Vita bugiarda degli adulti: similitudini e differenze

L'amica geniale e La vita bugiarda degli adulti condividono la mente creatrice, Elena Ferrante, e il set, Napoli. Ecco similitudini e differenze.

Dopo un successo mondiale, di pubblico e critica, come quello ottenuto da L’amica geniale, le aspettative su La vita bugiarda degli adulti, la nuova serie tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, sono molto alte.

Tuttavia, trattandosi di due storie nate dalla stessa autrice e che condividono la stessa ambientazione e pressapoco lo stesso periodo storico, il rischio di un effetto fotocopia è stato molto alto.

Vediamo allora nel dettaglio quali sono le effettive similitudini fra le due serie, e in cosa risiedono invece le differenze.

Napoli e libertà: tratti comuni fra L’amica geniale e La vita bugiarda degli adulti

Nonostante le intenzioni del regista De Angelis di evitare di produrre una semplice copia de L’amica geniale siano in parte riuscite, è innegabile che fra le due storie esistano molteplici legami.

Del resto, si tratta in entrambi i casi di serie tratte dai romanzi della stessa autrice, Elena Ferrante, e che condividono quindi alcuni temi fondamentali.

In primo luogo, l’ambientazione è la stessa, la città di Napoli che però, in questo caso, non coinvolge soltanto le zone degradate e difficili del Rione conosciuto ne L’amica geniale.

Le ambientazioni principali de La vita bugiarda degli adulti sono infatti la Napoli alta, signorile e borghese, dove vivono i genitori e la famiglia della protagonista Giovanna, ma anche la Napoli bassa, dove si trova invece zia Vittoria.

Una divisione geografica e di classe che si accompagna anche ad un significato iniziatico per la protagonista, che oscilla fra i due poli e soprattutto compie un viaggio non solo nel ventre di Napoli, ma anche dentro se stessa per capire veramente chi è e chi sta diventanto.

Per quanto riguarda zia Vittoria, è impossibile non pensare, almeno in alcuni momenti del racconto, a Lila, una delle due protagoniste dell’amica geniale, impavida, a volte maligna, intelligentissima. In breve, diversa da tutti.

Vittoria è poi definita brutta, ed incute una certa paura, allo stesso modo in cui Lila è definita da bambina. In questo caso non si assiste in una trasformazione in donna bellissima e desiderabile, ma più volte Giovanna nota in Vittoria una bellezza paradossale.

Soprattutto, Vittoria è una sorta di esclusa dalla famiglia, sia per le proprie scelte di vita e d’amore (la lunga relazione con un uomo sposato) che per il suo carattere diretto, arguto e talvolta ruvido e cattivo, ma anche per un desiderio di libertà da certe costrizioni e convenzioni.

Tuttavia, Vittoria non è Lila, e le differenze fra le due, nonostante il comune attaccamento a Napoli, si fanno sentire, soprattutto nella conclusione della vicenda e nell’evoluzione del rapporto che si crea fra Giovanna e sua zia, interpretata da un’ottima Valeria Golino.

Le differenze fra le due serie: una maggiore linearità

Nonostante, forse, i tratti di continuità fra le due serie pesino di più rispetto agli elementi di novità, non si può negare che l’elemento che maggiormente differenzia L’amica geniale da La vita bugiarda degli adulti sia la presenza di una sola vera protagonista.

Nonostante il ruolo importante rivestito da Zia Vittoria, infatti, La vita bugiarda degli adulti indaga principalmente l’evoluzione e la crisi di sua nipote Giovanna. Vittoria diventa quindi più che altro uno specchio deformante, nel quale Giovanna adolescente cerca risposte in merito alla propria identità.

Manca uno sviluppo parallelo delle protagoniste, tratto che caratterizzava L’amica geniale, dato che Vittoria, ormai in un’età adulta che si avvia alla maturità, rimane in un certo modo bloccata, e non ha una vera e propria evoluzione (se non nello sguardo e nella considerazione di Giovanna).

In questo modo, la serie guadagna in linearità, anche se forse perde qualcosa in ritmo e in varietà di situazioni.

Manca inoltre una prospettiva esterna a Napoli, anche se il finale della serie sembra lasciare spazio a un’idea di apertura, anche a livello geografico.

In definitiva, i punti di contatto sono veramente molti, ma non è possibile parlare della Vita bugiarda degli adulti come della copia carbone dell’Amica geniale. Anche se talvolta è difficile, in certi squarci di Napoli, non immagine che Lila e Lenù siano dietro l’angolo pronte ad incontrare Giovanna in una delle sue avventure urbane.

Del resto, l’Amica geniale non è ancora giunta alla sua ultima stagione, dato che la quarta, Storia della bambina perduta, uscirà nel 2024, per cui è ancora presto per dire addio definitivamente alle vicende delle due amiche rivali. Bisognerà quindi considerare la Vita bugiarda degli adulti come un prodotto totalmente diverso e autonomo.

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