L’investimento del futuro sono gli NFT: ecco cosa sono!

Cosa sono gli NFT e il legame dei "non fungible tokens" con la blockchain ed il mercato dell'arte. Come capire il valore degli NFT e dove investire.

Dove aver fatto una breve, quanto elettrizzante, incursione nel mondo della blockchain (della quale potete leggere una spiegazione facile qui), non potevamo esimerci dal raccontare anche cosa sono gli NFT, i “non fungible token.

Sempre più si parla di NFT, nei termini di arte digitale, unica e preziosa, legata magari ad un singolo individuo conosciuto globalmente. Insomma, una vera e propria corsa ad accaparrarsi qualcosa di davvero unico.

Il Sole24Ore paragona la corsa ai Non fungible token alla febbre dell’oro della fine del XIX secolo. In effetti, non risale che a pochi mesi fa la notizia di un certo Mike Winkelmann, più noto come Beeple, che aveva venduto all’asta una sua opera d’arte come NFT. Il valore? 69,3 milioni di dollari.

Tutti dunque desiderano partecipare e riuscire a prendere una fetta di questo oro che sembra infinito, pur sapendo che i rischi possono essere molteplici, specialmente laddove non si mastichi bene la materia. 

Ecco perchè in questo articolo faremo un viaggio nel mondo di questo nuovo spettro dell’arte digitale e racconteremo in breve cosa siano veramente gli NFT, cosa c’entrino con il mercato dell’arte e come fare, eventualmente, ad investire.

Cosa sono i Non fungible token

Le esclamazioni di meraviglia, nonché le critiche rispetto a questo mondo parzialmente sconosciuto, si susseguono da diverso tempo.

“Non fungible token” significa token non fungibile. Con “bene fungibile” si intende la possibilità di replicare e scambiare quel particolare bene, come nel caso delle banconote. Se invece il bene di cui stiamo parlando non è fungibile, allora non è replicabile.

Un Van Gogh, ad esempio, non è fungibile. Un bitcoin, invece, è fungibile, in quanto scambiabile con altri bitcoin.

E per tornare all’oggetto del nostro articolo, un NFT non è fungibile: esso infatti non può essere scambiato con nient’altro che sia lontanamente simile, in quanto non esiste niente che lo sia!

Esso però può essere davvero qualunque oggetto digitale. Anche un tweet! Notizia di poche ore fa è che un giovane ragazzo indonesiano, Sultan Gustaf Al Ghozali, abbia venduto come NFT alcuni suoi selfie caricandoli su OpenSea. Il risultato del guadagno si aggira intorno al milione di dollari.

Cosa garantisce però che quella particolare opera d’arte digitale non sia replicabile?

Insomma, in fin dei conti tutto è replicabile. Anche le opere di Van Gogh sono disponibili in infinite stampe diverse. Anche una GIF su Internet in realtà è replicabile in un milione di telefoni diversi.

In realtà, però, chi possiede il “vero” Van Gogh è una persona o un’istituzione soltanto. E quando parliamo di NFT non dobbiamo pensare che stiamo acquistando un oggetto digitale, ma il diritto di proprietà su di un determinato oggetto. Questo è il passaggio fondamentale.

Il certificato che ne garantisce l’autenticità e non replicabilità è dato dal fatto che esso è basato sulla tecnologia della blockchain. Di cosa si tratta?

Cos’è la blockchain?

Il nostro vocabolario si sta arricchendo di un numero sempre più vasto di inglesismi. Blockchain significa letteralmente “catena a blocchi“.

Ognuno di questi blocchi è responsabile di un pezzetto di informazione che si vuole depositare all’interno di questa catena di dati. Non è detto che i blocchi conoscano il contenuto delle informazioni conservate nei loro vicini.

Ciò che però è importante sapere è che vi sono delle complesse regole che governano la catena e tali regole non possono essere cambiate senza il consenso di tutta l’organizzazione. Le regole sono assai stringenti in modo da impedire l’ingresso di ciò che è indesiderato.

Ogni blocco all’interno della catena, inoltre, ha il medesimo potere. Senza l’unanimità della catena è impossibile procedere.

Ecco dunque che i principi della blockchain risultano più chiari e si capisce perché sia una tecnologia tanto desiderata e perché sia legata agli NFT.

Innanzitutto la blockchain si basa sulla trasparenza e la verificabilità. Non ci sono intermediari ed è anche per questo che si tratta di una tecnologia tanto amata: una tecnologia affidabile, sicura, dove, in assenza di passaggi si evita la corruzione. Di conseguenza, è una tecnologia decentralizzata dove ogni parte è necessaria e nessun blocco conosce ogni singola informazione.

Le implicazioni della blockchain sono davvero moltissime: basti pensare all’enorme mole di dati gestita dalla Pubblica Amministrazione, dal rischio di hackeraggio costante. Oppure semplicemente alla possibilità che ogni cittadino del mondo abbia la possibilità di dimostrare la propria identità.

Insomma, un nuovo modo di gestire i dati e le informazioni.

Continuiamo però a concentrarci sugli NFT.

Cosa c’entrano NFT con il mercato artistico

La tecnologia sta cambiando sempre più il mondo, anche quello dell’arte. E non è detto che sia un male.

Per il mondo dell’arte è una grande cosa – dice l’artista Sacha Jafri (fonte: EuroNews)

In effetti, il Van Gogh cui accennavamo poc’anzi è davvero replicabile in tantissimi modi differenti. E se una stampa può essere facilmente identificabile come replica, in altre circostanze la distinzione è meno netta.

Con gli NFT, invece, questa problematica viene meno.

Se nel 2020 sono stati venduti NFT per 12,1 milioni di euro, in realtà è nel 2021 che c’è stato il vero e proprio boom. Prosegue infatti EuroNews riportando che l’anno scorso il mercato degli NFT ha raggiunto la cifra record di 9,4 miliardi di euro solo nel terzo trimestre. 

Insomma, un mercato artistico che vale miliardi.

Gli NFT, basati sulla blockchain, potranno portare ad una vera rivoluzione digitale.

Se replichiamo i principi della blockchain descritti poche righe addietro, infatti, si tratterà di una transizione:

  • verso il digitale;
  • verso un mondo senza intermediari;
  • senza rischi di contraffazioni.

Il contrario di ciò che è sempre stato.

Senza contare che le stesse opere che oggi conosciamo, come il succitato Van Gogh di quest’articolo, possono essere replicate digitalmente e vendute come NFT.

Ciò che conterà sarà non soltanto il valore dell’unicità (garantito dalla blockchain), ma anche quello dell’autenticità, ovvero dimostrare di essere proprio i noi i soli ed unici proprietari di quell’oggetto d’arte.

Come si determina il valore degli NFT?

Come detto gli NFT possono assumere diversi aspetti: un album, un videogioco, un tweet, ecc.

Anche i prezzi di vendita possono essere i più disparati. Pochi dollari contro diverse migliaia.

Per poter capire se ne valga la pena acquistare un determinato NFT è necessario capire alcune sue caratteristiche, prima fra tutte di che cosa si tratta e quali sono le sue proprietà visive.

A seguire, bisognerà analizzare il valore delle vendite di NFT simili. Spesso in effetti gli NFT sono presenti in collezioni di NFT con caratteristiche tra loro comuni.

Infine, capire la popolarità di chi ha prodotto il nostro NFT, ma anche di chi l’ha acquistato prima di noi. Tutto ciò ha infatti un impatto notevole nella cosiddetta creator economy, dove la community vuole supportare il proprio content creator in un modo diretto, senza intermediari. Tanto più sarà popolare il creator tanto più il valore del suo NFT salirà. Si tratta anche di un rischio: nel momento in cui il nostro creator non dovesse essere più popolare anche il valore di ciò che abbiamo acquistato cadrebbe instantaneamente.

Stupirà però sapere che il dato principale su cui si basa la determinazione del prezzo di un NFT è il secondo di cui abbiamo parlato, ovvero le vendite precedenti di NFT dalle caratteristiche simili.

Riporta il Sole24Ore che quest’ultimo dato concorre per il 50% nella determinazione del valore degli NFT.

I 3 fattori insieme, comunque, determinano quasi tre quarti del valore degli NFT.

Come investire in NFT?

Parlare delle piattaforme di acquisto di NFT meriterebbe certamente un capitolo a parte.

Nonostante siano sulla bocca di tutti, però, acquistare NFT non è poi così semplice.

Le richieste per poter accedere sono le più disparate e alcune piattaforme permettono l’acquisto solo tramite criptovalute.

Insomma, si tratta di un mondo ostico ed è bene fare le opportune verifiche e considerazioni prima di immergersi nel mondo dell’investimento in NFT.

Ad ogni buon conto, una delle piattaforme più accessibili per l’acquisto dei Non fungible token è comunque già stata nominata nel corso di quest’articolo. Si tratta di OpenSea, piattaforma fondata nel 2017 a New York.

Un’altra piattaforma utilizzabile è SuperRare.

Ci sono poi piattaforme estremamente legata ad una particolare realtà, come ad esempio Nba Top Shot, dove si trovano tutti gli articoli da collezione relativi alla National Baseball Association, oppure piattaforme che potrebbero sembrare quasi comiche e che in realtà hanno volumi d’affari immensi. Ad esempio, CryptoKitties dove si trovano gattini adorabili da allevare come tamagochi.

Insomma, ogni piattaforma è legata ai suoi artisti e alle sue opere ed ogni utente può scegliere la sua preferita in base agli interessi. Un modo per avvicinarsi al mondo degli NFT in sicurezza.

Gran parte delle opere su queste due piattaforme sono acquistabili solo se si dispone di un portafoglio di Ether, una criptovaluta al momento seconda solo ai bitcoin e che è quella solitamente scelta per tutti gli acquisti di NFT.

Solitamente gli artisti ricevono gran parte del profitto, mentre la piattaforma si trattiene una percentuale sulla vendita. Quando l’opera viene rivenduta ad un altro compratore, l’artista riceve pur sempre una commissione, anche se via via più bassa, mano a mano che i passaggi aumentano.

In alcune piattaforme, come OpenSea, inoltre, si deve considerare anche quella che viene chiamata gas fee. Non si tratta di una commissione fissa, in quanto l’importo viene definito in base a quanto la rete sia congestionata nel momento dell’acquisto ed alla blockchain che viene scelta. Ci sono comunque piattaforme che non prevedono questa tassa.

Naturalmente queste sono soltanto alcune indicazioni, e veramente basilari, su come iniziare ad investire in NFT.

La ricerca che andrà fatta prima di iniziare dovrà essere senza dubbio ben più prudente e meticolosa.

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