Microchip sottocutaneo: come funziona, costo e dove comprarlo

La nuova frontiera del biohacking sono i microchip sottocutanei: ecco come funzionano, come vengono impiantati e quanto costano.

Distorcere il corpo umano utilizzando tecnologie sofisticatissime, in una fusione tanto distopica quanto affascinante: il biohacking è una tendenza emergente che combina la tecnologia e il corpo umano per creare “super-umani” con capacità impensabili. Anche attraverso l’utilizzo di microchip sottocutanei.

Non stiamo parlando del prossimo colossal sci-fi in arrivo nelle sale, bensì di una realtà molto più vicina di quanto si pensi, che rappresenta già la quotidianità di migliaia di persone in tutto il mondo.

In questo articolo, esploreremo la storia di un pioniere italiano di nome Mattia – che oggi convive con il proprio corpo biohackerato, analizzeremo il processo di produzione e impianto dei chip sottopelle e approfondiremo i costi associati a questa pratica rivoluzionaria.

Mattia convive già con cinque microchip sottocutanei

Mattia Coffetti, esperto di sicurezza informatica di 35 anni residente a Bergamo, è uno dei protagonisti italiani nel mondo del biohacking.

Affascinato dalla filosofia del miglioramento umano attraverso la tecnologia, Mattia ha intrapreso un coraggioso percorso nel 2019, decidendo di sottoporsi all’impianto di una serie di chip sottocutanei nel suo corpo.

Questi chip, simili per dimensioni a un chicco di riso, sono stati progettati per essere inseriti sotto la pelle e sono stati sviluppati con tecnologie come NFC e RFID per fornire funzionalità uniche.

Attualmente, Mattia possiede cinque chip impiantati, alcuni dei quali consentono di effettuare pagamenti contactless tramite POS e altre interessanti funzioni, dimostrando l’enorme potenziale di questa simbiosi tra tecnologia e corpo umano.

“Per biohacking intendo tutto quello che può migliorare la nostra condizione fisica. Si tratta di una serie di pratiche che affrontano tantissimi aspetti. Non parliamo solo di tecnologia: si va dalla dieta alla routine di allenamento. È collegato al concetto di transumanesimo: usare la tecnologia in simbiosi con il corpo per potenziare la nostra specie”

Come funzionano i microchip sottocutanei

La produzione dei chip sottopelle è un processo sofisticato e altamente specializzato. Le aziende coinvolte nella fabbricazione di questi dispositivi utilizzano biopolimeri, materiali biocompatibili e ipoallergenici, per incapsulare i chip e proteggerli dall’ambiente corporeo.

I laboratori di produzione sono altamente controllati, garantendo la sicurezza e la qualità dei dispositivi, poiché il loro impianto avviene nel corpo umano. È essenziale che questi chip siano completamente compatibili con il corpo per prevenire rischi di reazioni avverse o infezioni.

L’acquisto dei chip sottopelle è diventato più accessibile grazie all’aumento della popolarità del biohacking e all’apertura di mercati online specializzati. Attraverso siti web autorizzati, i biohacker possono facilmente acquistare questi dispositivi avanzati per “migliorare” il loro corpo e le loro capacità.

Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione alla fonte di acquisto per garantire la sicurezza e l’affidabilità dei chip, evitando rischi potenziali legati a prodotti contraffatti o poco sicuri.

La Walletmor, società anglo-polacca con sede nel Regno Unito, è pioniera nel settore del biohacking e offre ai clienti la possibilità di impiantare microchip sottocutanei per svolgere diverse funzioni, inclusi i pagamenti contactless.

L’impiantazione dei microchip sottocutanei è un processo delicato che richiede competenze mediche adeguate. Molti biohacker scelgono di rivolgersi a studi di piercing o a medici con esperienza nell’implantologia di chip sottopelle.

La procedura prevede l’incisione della pelle e l’inserimento del chip nel sottocute in posizioni strategiche, come le mani, dove la quantità di tessuto muscolare e organi vitali è minima. A causa della delicatezza dell’intervento, è essenziale rivolgersi a professionisti qualificati per garantire il successo e la sicurezza dell’impianto.

Quali funzioni possono avere i microchip sottocutanei?

Esistono vari tipi di chip sottopelle con diverse funzioni, ma le applicazioni più comuni includono:

  • Identificazione: i microchip sottocutanei possono essere utilizzati per identificare un individuo in modo univoco;

  • Controllo degli accessi: possono fungere da “badge” per l’accesso a determinati luoghi o per l’autenticazione in sistemi di sicurezza;

  • Monitoraggio medico: possono contenere informazioni mediche essenziali come il gruppo sanguigno, le allergie o le malattie croniche di una persona. Queste informazioni possono essere utili in situazioni di emergenza per fornire assistenza medica tempestiva;

  • Tecnologia “wearable”: possono essere utilizzati come parte di dispositivi “wearable” per il monitoraggio delle attività fisiche, dei livelli di zucchero nel sangue, della frequenza cardiaca e di altre metriche biometriche;

  • Pagamenti elettronici: possono essere collegati a sistemi di pagamento per consentire transazioni rapide e sicure;

  • Controllo delle infezioni: possono contenere rivestimenti antibatterici per aiutare a prevenire infezioni dopo l’impianto chirurgico.

Quanto costa un microchip sottocutaneo?

I costi dei microchip sottocutanei possono variare in base alla loro complessità e alle funzioni che svolgono. Nel caso di Mattia, che ha cinque chip impiantati, i costi possono oscillare tra gli 80 e i 100 euro per ogni impianto.

Questo prezzo comprende sia il costo del microchip sottocutaneo stesso che l’intervento di impianto. Tuttavia, è importante sottolineare che i costi possono variare a seconda della regione in cui si effettua l’intervento, delle competenze del professionista che lo esegue e dei materiali utilizzati per incapsulare i chip.

I microchip sottocutanei rappresentano però solo la punta dell’iceberg nel vasto mondo del biohacking, una pratica che continua a evolversi e a sfidare i limiti del corpo umano – come abbiamo già visto nel caso del cerotto intelligente capace di guarire le ferite in una linea sempre più sottile tra corpo umano e tecnologia.

Francesca Di Feo
Francesca Di Feo
Copywriter SEO e Social Media Manager per piccole e medie imprese, classe 1994. Ho studiato Scienze Politiche e Sociali presso l'Istituto Federico Albert. Grazie al mio ruolo di Project Manager e Writer nell’ambito del programma Erasmus + ho sviluppato un forte interesse sui temi della Transizione Ecologica e Digitale. Appassionata da sempre di scrittura e tecnologia, ho continuato a formarmi autonomamente su come farne un lavoro attraverso il Marketing Digitale. Attualmente sono redattrice per Trend Online e Social Media Manager per due piccole aziende, e sto lavorando per costruire Valade D’Lans, Travel Blog sulle Valli di Lanzo, gioiello montano piemontese.
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