Prese intelligenti, come funzionano e come usarle per risparmiare

Le bollette salgono, ma ci sono modi "tech" per contenerle: ecco come risparmiare con le prese intelligenti! Scopriamo cosa sono e come funzionano.

Non possiamo dire che stiamo vivendo tempi facili. Alla situazione pandemica si sono aggiunte le tensioni a livello geopolitico culminate con il recente conflitto Russia-Ucraina, e questo ha portato una serie di conseguenze che impattano sulla vita di tutti i giorni.

I costi sono tutti aumentati, in particolare a quelli a carico del comparto energetico. Bollette enormemente più alte per luce e gas creano una reazione a cascata che fa salire il prezzo di moltissimi beni e servizi. E oltre ad avere spese più elevate fuori di casa, quelle bollette si ripercuotono ancor più sensibilmente dentro casa.

Ci tocca proprio trovare nuove tecniche per fare economia, soprattutto sull’energia. Ma oggi ve ne vogliamo suggerire uno semplice, utilissimo e con un buon impatto economico sulla bolletta dell’energia elettrica: ecco come risparmiare con le prese intelligenti, e vi spieghiamo anche cosa sono e come funzionano.

Prese intelligenti e smart: cosa sono e come funzionano

Siamo sempre stati abituati a maneggiare manualmente i dispositivi elettrici delle nostre case. Staccare e riattaccare le spine, accendere e spegnere gli apparecchi e i multipresa, gestire l’interruttore della luce: sono abitudini di certo radicate in noi.

Ma così facendo tutto dipende dal nostro movimento e, talvolta, spostandoci di stanza in stanza potremmo non notare alcuni elementi lasciati per strada, come un televisore in stand-by o una presa ancora accesa. E se ci fosse una soluzione più comoda e moderna?

La soluzione risiede proprio nelle prese intelligenti (anche dette smart plug). Nel concreto si tratta di oggetti piccoli e leggeri, dalla grandezza simile a un caricabatterie degli smartphone. L’apparenza è estremamente simile a quella di un semplice adattatore: la spina si inserisce nella presa della corrente a muro, e sul retro ci sono uno o più comparti per inserire le spine dei piccoli elettrodomestici e simili.

In realtà non si tratta di adattatori, ma di dispositivi che si connettono senza fili ad altre moderne tecnologie. Una smart plug sfrutta infatti il Wi-Fi e comunica con lo smartphone, col PC e con la domotica (come Alexa o Google Home), così ci permette di fare diverse cose da remoto.

In questa maniera, tramite il cellulare o la domotica, possiamo gestire l’alimentazione dei dispositivi collegati alla presa smart: spegnere, accendere, programmare accensione e spegnimento, e in alcuni modelli ottenere anche informazioni su quanta corrente abbiamo usato e segnalazioni sulla sicurezza.

Con le prese intelligenti si risparmia davvero sull’energia?

Quando si parla di smart plug è difficile fare un calcolo preciso del risparmio energetico ed economico, perché dobbiamo comunque gestirle noi. Potenzialmente potremmo essere pieni di prese intelligentissime, ma non utilizzarle per bene, e diventerebbero inutili.

Qualcuno ha provato comunque a fare un calcolo medio: l’associazione spagnola sulla domotica ha calcolato che, utilizzandole da sole, sembrano portare un risparmio intorno al 20%; se adoperate insieme ai termostati intelligenti, circa il 30%. Ma nella vita di tutti i giorni, questo dipende da noi.

Alla domanda del titolo qui sopra la risposta è quindi “Sì”. I motivi? Innanzitutto, perché le prese smart ci aiutano a tenere sotto controllo le prese elettriche della casa. Poi sfruttano il Wi-Fi già presente, già attivo e quindi già pagato nelle nostre case, non influendo quindi sul costo della connessione. Infine, il costo dell’acquisto di una smart plug in sé è estremamente ridotto – si parte addirittura da meno di dieci euro.

Ma per risparmiare sensibilmente dobbiamo usarle nel modo giusto: non ignoriamole, e anzi, sfruttiamole per cancellare alcune cattive abitudini ormai radicate in noi.

Aumentare il risparmio in bolletta con prese intelligenti e funzioni speciali

Si parlava di cattive abitudini. Una di queste è che gli oggetti possano rimanere spenti ma in corrente (quindi con la famosa lucina della TV accesa), o addirittura in stand-by, senza dispendio monetario. Non è così: se qualcosa è in qualche modo acceso, lo paghiamo in bolletta.

Usando le smart plug, quindi, prendiamo l’abitudine di fare un rapidissimo controllo da smartphone (basta un minuto) nei momenti strategici, e disattivare quelle che non utilizzeremo per un po’. Alcuni esempi dei momenti in cui farlo:

  • Quando stiamo per uscire di casa e lasciarla vuota, visto che non ci sarà nessuno a usare nulla.
  • Quando stiamo per andare a dormire, per lo stesso motivo. Certo, è possibile che ci sveglieremo durante la notte per fare qualcosa e potremmo aver bisogno di corrente su un determinato dispositivo, ma è un’evenienza rara e conviene riaccendere appositamente il dispositivo solo quando accade.
  • Quando sappiamo che non useremo un preciso dispositivo per alcuni giorni, come può essere una console per videogiochi se non abbiamo tempo di giocare, il ventilatore (magari anch’esso smart!) se è arrivata una giornata di fresco in estate, la TV in una stanza priva del suo ospite, e via discorrendo.

E non è tutto! Alcuni modelli più avanzati (quindi un po’ più costosi) di prese smart consentono di monitorare l’attuale consumo di corrente ad esse collegata. In questo modo potremo accorgerci se un dispositivo – oltre a stare acceso – ci sta facendo spendere più di quello che pensavamo. Riceveremo report e grafici a riguardo e riusciremo a tenere tutto sotto controllo in modo più efficiente.

Alcune funzioni di sicurezza aggiuntive, infine, includono il controllo della temperatura della presa e degli eccessi di corrente, per disattivarsi in caso di picchi inattesi che potrebbero causare malfunzionamenti. Niente male, soprattutto se combinato ad altre tecnologie moderne e smart che ci fanno risparmiare attivamente ogni giorno.

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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