Caso Ferragamo, è giusto dare il mantenimento alla moglie colpevole di tradimento?

L'imprenditore fiorentino dovrà pagare un assegno da capogiro alla ex moglie infedele. Giusto o sbagliato?

Dopo il divorzio tra il figlio di Salvatore Ferragamo e la moglie Ilaria Giusti non si parla d’altro: è giusto dare l’assegno di mantenimento alla moglie infedele? Nonostante le rimostranze dell’imprenditore, i giudici hanno confermato la precedente decisione, quindi dovrà versare alla ex consorte un maxi assegno mensile.

Il dubbio però è lecito, sia per una questione etica che per le leggi attualmente in vigore, perché solitamente il coniuge infedele non avrebbe diritto agli alimenti, salvo eccezioni. 

La decisione sta facendo il giro del web scatenando commenti discordanti: alcuni appoggiano la posizione di Ferruccio Ferragamo altri quella della ex consorte, determinata a conservare l’ingente mantenimento. Cerchiamo di capire cosa è successo. 

60mila euro di mantenimento alla moglie infedele: scoppia il caso Ferragamo

La vicenda giudiziaria tra Ferruccio Ferragamo e la ormai ex moglie Ilaria Giusti si trascina da tempo. I due sono separati dal 2013 e tra i motivi della rottura ci sarebbero proprio i tradimenti di lei, reiterati nel tempo. Il caso è arrivato al terzo grado di giudizio e la Corte di Cassazione ha emesso una decisione che non è piaciuta all’imprenditore della nota maison di moda. Ferragamo dovrà continuare a versare un cospicuo assegno di mantenimento alla ex: 60mila euro al mese, cifra che lo avvicina ad altri divorzi record. E non finisce qui, l’importo dovrà essere ricalcolato in base al costo della vita del Regno Unito, dove al momento la ex moglie abita insieme al figlio studente universitario. 

Tuttavia per l’imprenditore toscano sembrerebbe esserci una scappatoia. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello di Firenze che potrebbe ribaltare la decisione e addebitare il mantenimento alla donna. Ferruccio avrebbe chiesto di:

”Essere ammesso a provare che la predetta relazione era stata seguita da altre, in tal modo lasciando chiaramente intendere che la tolleranza da lui inizialmente manifestata era venuta meno, a causa della reiterata violazione del dovere di fedeltà che aveva determinato il fallimento dell’unione”.

Dunque non è detta l’ultima parola. 

Cosa prevede la legge sull’assegno di mantenimento

Quando si parla delle conseguenze del divorzio non si può non citare l’assegno di mantenimento nei confronti dell’ex e dei figli a carico. Rispetto al passato le cose sono drasticamente cambiate: se una volta era quasi automatico che il marito, dopo la fine del matrimonio, dovesse versare il mantenimento alla moglie, adesso non è più così. I cosiddetti “alimenti” spettano soltanto nel caso in cui uno dei due coniugi versi in difficoltà economica e non abbia mezzi di sussistenza. Non si applica più il principio dello “stesso tenore di vita”, vale a dire che l’assegno deve assicurare una vita dignitosa e non lo stile di vita che si aveva durante la convivenza. 

In merito al tradimento, non è vero che il coniuge infedele non abbia mai diritto a percepire l’assegno: il divieto assoluto si applica solo quando la relazione extra coniugale sia il motivo della separazione, elemento da provare in giudizio.

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