La direttiva europea Case Green, formalmente conosciuta come Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), segna l’inizio di una nuova era per il settore immobiliare, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di carbonio e migliorare l’efficienza energetica delle costruzioni entro il 2050.
L’obiettivo ambizioso dell’Europa
Entro il 2030, tutte le nuove costruzioni dovranno essere a emissioni zero, e i piani nazionali per la ristrutturazione degli edifici esistenti dovranno essere messi in atto con criteri sempre più rigorosi. Questa iniziativa ambiziosa mira a raggiungere un parco immobiliare dell’UE completamente a emissioni zero entro il 2050. Una delle misure più significative è l’interruzione dei sussidi per le caldaie a combustibili fossili, inclusi quelli a gas, a partire dal 2025.
Il sostegno e le critiche alla direttiva
La direttiva ha ricevuto un ampio sostegno da parte della maggioranza dei gruppi parlamentari europei, ma non senza resistenze. Le principali forze politiche in Italia – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – si sono espresse contro la direttiva, evidenziando le sfide e le divisioni politiche che accompagnano la transizione energetica.
Novità e implicazioni della direttiva
Ristrutturazioni edilizie
Ogni Stato membro dell’UE dovrà elaborare un piano nazionale che preveda una riduzione graduale del consumo energetico degli edifici residenziali, con l’obiettivo di una diminuzione del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Questi sforzi si concentreranno in particolare sugli edifici con le peggiori prestazioni energetiche.
Investimenti necessari
La Commissione europea stima che saranno necessari investimenti annuali dell’ordine di 275 miliardi di euro per la trasformazione energetica del settore immobiliare, con fondi disponibili attraverso vari programmi dell’UE, come il Fondo sociale per il clima e il Recovery Fund.
Impatto sui bonus casa e caldaie
Dal 2025, gli sconti per le caldaie alimentate esclusivamente a metano non saranno più disponibili, segnando una svolta significativa verso sistemi di riscaldamento più sostenibili. La direttiva promuove l’uso di tecnologie come le pompe di calore e prevede un ruolo chiave per le caldaie in grado di funzionare con gas verdi, come il biometano o l’idrogeno verde.
Pannelli solari e edifici pubblici
Un’altra novità importante è l’obbligo di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici e non residenziali entro il 2030, un passo cruciale verso l’indipendenza energetica e la riduzione delle emissioni.
La situazione italiana
L’Italia, con oltre l’82% degli edifici adibiti a scopo residenziale e una prevalenza di costruzioni di età avanzata, si trova di fronte a una sfida monumentale. Per allinearsi agli obiettivi della direttiva, saranno necessari ampi interventi di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni. Le famiglie italiane potrebbero affrontare costi significativi per adeguarsi, con stime che oscillano tra i 20.000 e i 55.000 euro per raggiungere gli obiettivi entro il 2033.
Conclusioni e prospettive
La direttiva Case Green rappresenta un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile, ma anche una grande sfida per i paesi membri, le industrie e i cittadini. L’approccio flessibile adottato nella versione finale del testo mostra un riconoscimento delle diverse realtà nazionali e delle difficoltà incontrate nel percorso verso la sostenibilità energetica.
Il successo di questa transizione dipenderà dalla collaborazione tra governi, settore privato e cittadini, nonché dall’accesso a finanziamenti adeguati. Sarà essenziale trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e le necessità economiche delle famiglie e delle imprese, per garantire che la transizione verso un’edilizia green sia inclusiva e sostenibile per tutti.