Rottamazione cartelle e stralcio dei debiti Comuni, nuove date dal DL Bollette

Nuove date per la rottamazione e per lo stralcio dei debiti previste con la conversione in legge del DL Bollette: chance per multe e tasse locali.

La Legge di conversione del Decreto Bollette ha previsto la possibilità di stralcio parziale delle cartelle fino a 1000 euro e della rottamazione quater anche nei Comuni che non si affidano all’Agenzia delle Entrate-Riscossione per la gestione ruoli, ma che abbiano affidato il recupero dei debiti a privati.

Le novità, quindi, permettono ad un maggior numero di contribuenti di aderire alla rottamazione oppure alla cancellazione dei debiti. Per l’applicazione serve una delibera delle Regioni e degli enti locali, che dovranno anche fissare quali sono le regole per poter accedere alla tregua fiscale. Bisogna solo attendere le delibere che, approssimativamente, dovrebbero essere approvate entro l’inizio del mese di luglio.

Spieghiamo come funziona la nuova estensione della rottamazione e dello stralcio delle cartelle. Inoltre, delineiamo quali sono le regole per aderirvi e le relative scadenze.

Nuova chance per le multe e per le tasse locali

La Legge di conversione del Decreto bollette, con l’articolo 17 bis, prevede la possibilità per gli enti locali di adottare appositi provvedimenti per applicare la rottamazione quater delle cartelle esattoriali e lo stralcio delle cartelle fino a 1000 euro.

Una chance molto importante anche perché nei casi in cui gli enti locali effettuano la riscossione diretta dei debiti oppure si affidano ad agenti della riscossione privati. Si allargano anche le possibilità per i contribuenti che hanno debiti pendenti: quelli che riguardano le multe e le tasse locali potrebbero essere cancellati oppure definiti in maniera agevolata, secondo le regole della rottamazione e dello stralcio dei debiti.

Pertanto, anche se gli enti locali hanno deciso di riscuotere i debiti direttamente o tramite privati, i cittadini potranno comunque beneficiare della definizione agevolata e delle sanatorie previste dalla Legge di Bilancio del 2023.

Le porte alla tregua fiscale si sono aperte, ma bisogna sempre attendere l’ultima parola degli enti locali, i quali avranno a disposizione sessanta giorni dall’entrata in vigore della Legge di conversione del Decreto Bollette, per adottare provvedimenti per l’applicazione della definizione agevolata. I comuni e gli enti territoriali hanno, quindi, tempo di adottare le delibere entro il 29 luglio 2023.

Come funziona la tregua fiscale

Le due misure in oggetto sono la rottamazione quater delle cartelle esattoriali e lo stralcio dei debiti fino a 1000 euro.

La rottamazione quater riguarda i carichi che sono stati affidati all’agente della riscossione del periodo di tempo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. La rottamazione prevede l’estinzione dei debiti in maniera agevolata, ovvero versando solo le somme dovute, senza l’aggiunta di interessi iscritti a ruolo, sanzioni e interessi di mora e aggio.

Lo stralcio delle cartelle permette l’annullamento dei debiti fino a 1000 euro e comprende il capitale, gli interessi e le sanzioni, ma solo per i debiti affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2015 da parte delle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e, infine, da parte degli enti previdenziali pubblici.

Quali sono le novità del Decreto Bollette

Con le novità previste nella Legge di conversione del Decreto Bollette, gli enti locali avranno altri due mesi circa per includere nell’ambito della tregua fiscale anche le multe e le tasse locali, ivi compresi quelli che i Comuni riscuotono direttamente oppure tramite agenti della riscossione privati.

Gli enti locali devono definire i dettagli per l’applicazione della definizione agevolata, ovvero:

  • Il numero delle rate;

  • La scadenza per il pagamento delle rate;

  • I termini per la presentazione delle domande di adesione alla tregua fiscale;

  • Le modalità con le quali i debitori decidono di avvalersi della rottamazione o dello stralcio;

  • Il termine entro cui verrà comunicato il piano di ammortamento, ovvero le somme da versare.

Ciò vuol dire che la presentazione della domanda di accesso alla definizione agevolata andrà a bloccare i termini per la prescrizione e la decadenza per il recupero delle somme. In linea generale, però, le regole di base sono le medesime già previste per la definizione agevolata.

Si decade dal piano di ammortamento se in caso di mancato oppure tardivo pagamento anche di una sola delle rate stabilite. In questo caso, la definizione non produce più effetti e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e di decadenza per il recupero delle somme a debito per le quali si è presentata l’istanza.

Le delibere, inoltre, dovranno contenere anche le indicazioni sulla data di applicazione dello stralcio automatico delle cartelle.

Ricordiamo, infine, che ci sono novità molto importanti anche per la rottamazione quater per i Comuni alluvionati. Sono stati rinviati al 30 settembre i termini di presentazione delle domande, per i contribuenti residenti nei Comuni alluvionati dell’Emilia Romagna, delle Marche e della Toscana.

Leggi anche: Rottamazione quater, trovato l’accordo tra Governo e Comuni sullo stralcio delle cartelle

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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