Ftse Mib: il livello da non mollare. Banco BPM e Bper buy?

Per il Ftse Mib concreti segnali positivi potranno arrivare, solamente, con una perentoria vittoria di una resistenza chiave.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Filippo Diodovich, strategist di IG, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’attuale situazione dei mercati e sulle prospettive nel breve.

Come valuta il recente andamento dei mercati azionari e quali i possibili scenari nel breve?

La settimana scorsa gli indici azionari avevano superato brillantemente i meeting delle banche centrali più importanti (Federal Reserve e BCE).

Questa settimana invece sono tornati i timori sulle pressioni inflazionistiche e molte altre banche centrali hanno alzato i tassi ben più del previsto; sono così tornate le paure sulla crescita economica (come hanno mostrato gli indici PMI dell’Eurozona).

Focus sulle Banche Centrali

La Bank of England ha incrementato il costo del denaro di 50 bps dal 4,50% al 5%, lasciando intendere che ci potranno essere ulteriori strette in caso di necessità.

La Banca centrale Turca, una delle poche che ha cercato fino all’ultimo di non alzare i tassi, ha deciso di incrementare il costo del denaro di 650 punti base, considerati dal mercato anche pochi rispetto alle condizioni fondamentali del paese.

La stessa Federal Reserve che nel mese di giugno ha scelto di fare una pausa nel ciclo di rialzi (dopo un aumento di 500 bp da marzo 2022) è pronta ora a tornare a rialzare, come indicato dal presidente della Fed, Jerome Powell, nelle audizioni al Congresso.

Le pressioni inflazionistiche sono persistenti su livelli troppo alti e le banche centrali non si possono permettere di abbassare la guardia.

I mercati azionari stanno scontando quindi un nuovo scenario con nuovi aumenti dei tassi e un probabile impatto negativo sulla crescita economica globale.

La view sul Ftse Mib

Il Ftse Mib continua a indietreggiare dopo aver fallito in più occasioni l’attacco ad area 28.000. Quali le attese per le prossime sedute?

Settimana molto negativa per l’indice italiano che si allontana dai massimi della scorsa ottava in area 28mila e scende fino a un minimo settimanale a 27.083 punti, già bottom del 9 giugno.

Il mantenimento di questo supporto “potrebbe” svolgere il ruolo di base per permettere ai prezzi di risalire la china e allentare le recenti tensioni.

Riteniamo che concreti segnali positivi possano arrivare, solamente, con una perentoria vittoria della resistenza a 27.600 punti, preludio per un possibile ritorno a 27.828 e 27.964 punti, top del 16 giugno.

Discorso ben diverso, invece, in caso di cedimento del sostegno strategico in area 27.083, condizione che introdurrebbe una discesa significativa del Ftse Mib, prima a 27 mila e poi verso i sostegni situati a 26.685 punti, minimi realizzati il 6 giugno.

Banco BPM e Bper sotto la lente

Banco BPM e Bper Banca offrono spunti interessanti sugli attuali livelli di prezzo? Quali le strategie da seguire ora?

Nel medio periodo rimaniamo positivi sul settore bancario italiano. Le nostre preferite rimangono Intesa Sanpaolo e Mediobanca.

Le ultime sedute hanno portato qualche ombra sul comparto finanziario italiano e significative vendite soprattutto nella sessione odierna.

Restiamo positivi anche su Banco BPM e BPER Banca, ma abbiamo posizionato dei livelli per possibili disinvestimenti.

Per Banco BPM abbiamo posizionato il sostegno più significativo a 3,88 euro e la resistenza per possibili impennate verso l’alto a 4,12 euro (picco registrato ieri e livello più alto delle ultime 5 settimane).

Sopra 4,12 euro possibile la realizzazione di un nuovo segmento rialzista verso 4,28 euro.

Per BPER Banca i supporti sono situati a 2,55 euro e le resistenze più importanti a 2,78 euro (massimi testati più volte nel corso degli ultimi mesi).

Euro-Dollaro

L’euro-dollaro è al test di quota 1,10. C’è spazio per ulteriori allunghi nel breve?

Gli scenari anche per l’euro-dollaro cambiano molto velocemente. I recenti dati PMI su settore manifatturiero e settore dei servizi dell’Eurozona sono stati molto deludenti, lasciando intendere che un prolungamento delle politiche monetarie restrittive della BCE potrebbe portare a una recessione non più mild, ma profonda.

Intanto la FED, secondo le dichiarazioni del proprio presidente Jerome Powell alle audizioni del Congresso, dovrebbe tornare a rialzare i tassi di interesse, almeno due strette monetarie nei prossimi mesi.

L’euro-dollaro, che aveva toccato ieri massimi a 1,10, oggi è sceso a 1,0864, livello che non si vedeva dal 15 giugno.

L’eventuale cedimento del supporto a 1,08 potrebbe creare i presupposti per una discesa in direzione di 1,073. Segnali positivi solamente sopra 1,0958.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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