Polizza vita: non solo protezione ma anche investimento

L'assicurazione sulla vita come cultura della protezione: il giusto investimento per il futuro?

Il seguente articolo è stato realizzato in collaborazione con FWU, compagnia assicurativa fondata a Monaco di Baviera nel 1983 e attiva anche in Italia.

Quando si parla di assicurazione sulla vita, si è soliti pensare al classico contratto assicurativo stipulato con l’obiettivo di proteggersi da situazioni di rischio che possono verificarsi in futuro.

A seconda della tipologia della polizza vita, la compagnia offre una copertura in caso di decesso dell’assicurato, oppure corrisponde una rendita in caso di invalidità o di perdita dell’autonomia.

Accanto all’assicurazione sulla vita tradizionale, che garantisce la restituzione della cifra investita, nel corso degli ultimi anni ha trovato una sempre più larga diffusione la polizza vita come investimento.

Rientrano in questa tipologia le unit linked e le index linked, ma queste ultime ormai sono in disuso, motivo per cui ci concentreremo sulle prime.

Polizza vita come investimento: cosa sono le unit linked

Le unit linked sono delle polizze vita che rientrano nel ramo III e si caratterizzano per la loro duplice natura: assicurativa e finanziaria.

Da una parte, infatti, vantano la componente classica dell’assicurazione e dall’altra quella dell’investimento.

Nel caso delle unit linked non vi è alcuna garanzia sul capitale, visto che il rendimento dipende dall’andamento dei fondi comuni di investimento in cui sono allocate le somme versate dal contraente.

Per quanto le unit linked siano dei prodotti misti che coniugano l’aspetto assicurativo e quello finanziario, di fatto vedono una prevalenza della componente legata all’investimento, rispetto a quella della protezione che diventa marginale.

In sintesi, possiamo dire che le polizze vita come investimento sono strumenti finanziari che permettono di mettere al riparo i propri soldi dall’inflazione, ma anche di risparmiare e di far fruttare le proprie risorse finanziarie.

Polizza vita: i dati più recenti sulle unit linked in Italia

Come anticipato prima, nel corso degli anni le polizze vita come forma di investimento hanno visto una progressiva crescita che ha messo in ombra le assicurazioni sulla vita tradizionali.

I dati più recenti mostrano, però, una frenata di questo trend, restituendo cifre poco lusinghiere dal 2022 in avanti.

Partendo dal periodo più vicino a quello attuale, dall’Ania, l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, si apprende che il mercato vita in Italia, nel primo trimestre del 2023 ha riportato un saldo negativo di 4,8 miliardi di euro.

Un risultato da ascrivere principalmente all’andamento delle polizze di ramo III, quindi alle unit linked. che hanno risentito in parte di una flessione della raccolta premi e in parte dell’aumento del totale degli oneri.

Polizze unit linked: solo una battuta d’arresto

A partire dal 2022, si è avuta una battuta d’arresto della forte crescita registrata negli anni passati dalle unit linked, il cui appeal è aumentato progressivamente nel tempo.

Dai dati forniti dall’Ivass si apprende che 10 anni fa la raccolta premi del ramo III era pari a circa 15,5 miliardi di euro, per poi più che raddoppiare nel 2015 e nel 2017, prima dell’exploit del 2021, quando ha sfiorato la soglia dei 40 miliardi di euro.

Da questo picco è partita la frenata del 2022, ma i dati sulla raccolta si attestano ancora su livelli quasi doppi rispetto a quelli del 2013.

Difficile pensare a una netta inversione di un trend che appare ormai definito e consolidato nel tempo.

È più facile credere che il rallentamento delle unit linked possa essere solo temporaneo e legato ad alcuni fattori contingenti, tra cui, ad esempio, uno scenario di mercato non particolarmente favorevole nei mesi scorsi.

Unit linked: i motivi del successo

Diversi sono i fattori alla base del crescente appeal che ha accompagnato le unit linked nel corso degli ultimi anni, ed è difficile immaginare che gli stessi possano venir meno in futuro, al netto di parentesi come quella che si sta vivendo dal 2022.

Le polizze vita come investimento offrono numerosi vantaggi, sia di natura fiscale, con particolare riferimento alla tassazione, che successoria, si pensi alla libera scelta del beneficiario e all’esenzione dalle imposte di successione.

A decretare il successo delle unit linked nel corso degli ultimi anni è stata anche una delle loro caratteristiche peculiari, data dalla possibilità di investire scegliendo tra diversi asset.

Con questa polizza vita, infatti, si può diversificare al meglio e costruire così un portafoglio personalizzato, capace di rispondere nel migliore dei modi alle esigenze del singolo, con una flessibilità che non si ritrova certo nelle polizze vita tradizionali.

Tra i fattori che hanno alimentato e non poco l’appeal delle unit linked troviamo il rendimento, che si è distinto in particolare in Italia.

Nel periodo compreso tra il 2016 e il 2020, a livello europeo si è avuto un rendimento medio netto del 4,7% per le unit linked, ma il nostro Paese ha indossato la maglia rosa, con un risultato pari al 5%.

Anche se dallo scorso anno le performance delle unit linked sono in alcuni casi anche negative, le prospettive per il futuro si profilano costruttive.

Unitamente all’atteso calo dell’inflazione, non solo in Italia, si avrà in primis uno stop al rialzo dei tassi e più avanti nel tempo un ridimensionamento degli stessi.

Ciò si tradurrà in una minore appetibilità dei bond, a vantaggio di altre asset class, tra cui l’azionario, con conseguente ritorno in auge delle polizze vita come investimento.

Il seguente articolo è stato realizzato in collaborazione con FWU, compagnia assicurativa fondata a Monaco di Baviera nel 1983 e attiva anche in Italia.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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