Criptovalute: 3 NFT da avere che fanno girare il mercato!

Per capire davvero qual è il vero potenziale dei non-fungible token o NFT bisogna comprendere come si muove il mercato digitale nel 2022 e come sta evolvendo.

Secondo DappRadar, il mercato degli NFT frutta più di 40 miliardi di dollari. La compra-vendita degli NFT avviene principalmente attraverso delle piattaforme che aprono un’asta online. Ma quali persone investono negli NFT e quanto possono costare? 

Secondo domus: “Il mercato dei token non fungibili (NFT) in un anno è passato da circa 340 milioni a 14 miliardi di dollari, e mentre ancora qualcuno si domanda che senso abbia investire in un .jpg e molti protestano per l’impatto ambientale delle transazioni in proof of work, brand di lusso e case d’asta, da Gucci a Sotheby’s si affrettano a lanciare il loro metaverso.”

Per capire davvero qual è il vero potenziale dei non-fungible token o NFT bisogna comprendere come si muove il mercato digitale nel 2022 e come sta evolvendo il concetto di proprietà e di investimento. Una risorsa digitale, che quindi non esiste in fisico, può assumere un valore di mercato anche molto alto.

Tra gli NFT più costosi per esempio troviamo l’opera digitale The Merge dell’artista Pak che è stata venduta all’asta sulla piattaforma Nifty Gateway per un valore equivalente di 91.800 dollari. La compra-vendita digitale è molto complessa e segue meccanismi diversi da quelli che siamo abituati a conoscere.

The Merge è stata comprata da quasi 30 mila persone: significa che ciascuna ha acquistato un “pezzo” dell’operaottenendo un certificato “di proprietà”. Ma gli NFT non sono solo opere digitali… troviamo anche file audio, GIF, video, meme ma anche oggetti che si trovano all’interno di un videogioco.

Criptovalute: cos’è un NFT

Iniziando dal nome stesso non-fungible token, iniziamo ad analizzare cosa significa “non fungibile”. Per semplificare significa che un NFT è unico e non può essere sostituito con qualcos’altro. Ad esempio, un Bitcoin è fungibile perchè si può scambiare con un altro Bitcoin per ottenere esattamente lo stesso risultato.

Una NFT non è fungibile perchè se lo scambiassi con un altro, otterresti qualcosa di completamente diverso. Gli NFT attirano soprattutto l’attenzione dei collezionisti o degli investitori che si occupano solamente di comprare per rivendere.

La seconda parte è “token” e questo fa riferimento al fatto che si può scambiare: scambiare in cambio di criptovalute, altri NFT ecc. Per definizione di blockchain4innovation un token è:

“un insieme di informazioni digitali all’interno di una blockchain che conferiscono un diritto a un determinato soggetto, la tokenizzazione è la conversione dei diritti di un bene in un token digitale registrato su una blockchain.”

Criptovalute: come funziona un NFT

La maggior parte degli NFT fa parte della blockchain di Ethereum, una criptovaluta la cui blockchain supporta gli NFT. La blockchain memorizza informazioni extra che fanno funzionare gli NFT in un modo diverso dalla criptovaluta, in questo caso ETH.

Ci sono anche altri blockchain che possono implementare le proprie versioni di NFT anche se il funzionamento degli NFT non è solo riconducibile alla blockchain ma ci sono anche altri fattori che influiscono come la firma digitale che avviene tramite il processo di hashing.

Per definizione di bit2me:

“Il termine hash viene utilizzato per identificare una funzione crittografica molto importante nel mondo dei computer.

Queste funzioni servono a garantire l’autenticità dei dati, a memorizzare in modo sicuro le password e a firmare i documenti elettronici.”

Criptovalute: come si determina il valore di un NFT

È difficile all’inizio immaginarsi che un opera digitale possa avere un’autenticità perchè fino ad ora siamo stati abituati a considerare il virtuale come la copia della copia della copia. Il concetto di proprietà e di autenticità nasce proprio con la tecnologia blockchain.

Il valore, e di conseguenza del prezzo, di un NFT cresce secondo diversi fattori tra cui l’unicità. Questa caratteristica è estremamente importante e oltre alla tecnologia blockchain si basa sulla relazione di fiducia tra il venditore e il compratore.

Altre caratteristoche che ne determinano il valore sono ovviamente l’estetica, le vendite precedenti di NFT di un determinato contesto (videogioco, artista ecc), e la popolarità che si manifesta tra gli acquirenti e i venditori. Tra quest’ultimi non è importante che siano collezionisti o puri investitori, le dinamiche sono pressoché le stesse.

La rivista domus svela due grandi segreti che spingono a investire nel mondo degli NFT, ti consiglio la lettura dell’articolo per approfondire il loro punto di vista. Ciò che è certo è che il valore è determinato dall’interesse dei compratori e che sia i compratori che i loro investimenti girano attorno a collezioni o a esperienze gamificate rispetto a vendite episodiche.

Infatti gli NFT si comprano solo con le criptovalute, e se parliamo di grandi cifre questo mercato è ancora più di nicchia, ed è battuto soprattutto dai gamer e da grandi investitori che possono essere artisti, attori o grandi imprenditori.

Criptovalute: come si compra un NFT

Quando si parla di acquisto di un NFT in realtà non facciamo riferimento alla compra del NFT di per sè ma al fatto che il compratore possa dimostrare di avere pieno diritto sull’opera, con un certificato digitale di proprietà che si può generare grazie al processo hashing.

La persona che crea l’hash e di conseguenza il certificato digitale garantisce che l’opera digitale abbia una proprietà e che quindi si possa vendere o scambiare per esempio con criptovalute. Il certificato di proprietà viene registrato sulla blockchain che attribuisce una relazione tra il compratore e l’opera. 

Ti consiglio di guardare questo breve video di Blockchain NFT Italia che spiega le migliori stategie di compra-vendita di NFT.

Criptovalute: gli NFT più costosi del web

Nella classifica di fintech puoi trovare i top 10 degli NFT più costosi che sono stati venduti fino ad ora. L’ultimo in classifica in ordine di prezzo è un Cryptopunk che è stato venduto per più di 1 milione e mezzo di dollari. Questo già ci da un indizio di quale range di cifre stiamo considerando.

Primo tra tutti l’opera già menzionata di Pak, noto artista di opere digitali che ha potuto incassare quasi 92 milioni di dollari in criptovalute da una sola opera.

Come secondo troviamo nuovamente un’opera d’arte digitale, questa volta dell’artista Beeple che è stata venduta per la somma di più di 69 milioni di dollari. Terza in classifica i famosi Cryptopunk, noti per essere i primi NFT della blockchain di Ethereum.

Come scrive nel suo articolo Giulia Adonopoulos:

Nel 2017 le persone che hanno iniziato a vendere i loro CryptoPunk guadagnavano da 1 a 30 dollari. Adesso, con lo tzunami Nft, i CryptoPunk vantano un mercato complessivo di 280 milioni di dollari.

Criptovalute: Le opere d’arte

Sicuramente tra i primi tre settori che fanno girare il mercato ci sono le opere d’arte. E con questo intendo opere digitali di artisti più o meno famosi che, se prima non potevano, al giorno d’oggi possono anche vivere così della propria arte. 

Quando un compratore acquista un NFT di un’opera d’arte digitale in realtà non sta non avrà il diritto di possedere il “file digitale” dell’opera ma avrà diritto a ricevere un certificato di proprietà di questo, generalmente senza acquisire i diritti commerciali dell’opera.

Nel mondo degli NFT Art circolano miliardi di euro tra collezionisti e puri investitori. Una delle rivoluzioni degli NFT Art è per esempio la loro unicità e l’impossibilità (teoricamente) di creare un falso, cosa che invece spesso succede con le opere fisiche.

Come spiega l’artista britannico Sacha Jafri in euronews:

“C’è un problema di cui la gente non è consapevole. Negli ultimi cento anni sono stati creati tanti falsi di numerosi dipinti, per le gallerie è un grosso problema e lo è anche per i collezionisti.

In giro ce ne sono molti di più di quello che si pensa. Gli Nft ti danno anche una convalida perché quando ne ricevi uno, c’è un software che scansiona quel pezzo. Non può essere falsificato.”

Criptovalute: I videogiochi

Anche in questo settore gli NFT vanno alla grande, parliamo di cifre a 9 zeri. La compra-vendita degli NFT nei videogiochi consiste nell’acquisto di token non fungibili messi a disposizione per i giocatori. E questi possono essere davvero diversi tra loro.

Per esempio nel metaverso di The Sandbox c’è una vera e propria galleria di opere d’arte digitali che si può acquistare, mentre nel videogioco Axie Infinity i giocatori possono compare delle creature da allevare per i combattimenti e rivendere, un po’ dello stile dei vecchi Pokemon.

Parte del mercato dei videogiochi si muove proprio sulla base degli NFT che lo scorso anno hanno superato i 2 decimi del guadagno complessivo di numerose aziende che investono nelle criptovalute e di conseguenza nei blockchain e negli NFT. 

Come scrive Massimiliano De Marco in DigitalDay:

I ricavi derivanti dagli NFT nei videogiochi rappresentano il 22% di quanto generato complessivamente dagli NFT: nel terzo trimestre del 2021 hanno generato 2,32 miliardi di dollari,

secondo l’ultimo rapporto della Blockchain Game Alliance (BGA), consorzio che riunisce oltre 300 aziende che stanno investendo, per l’appunto, nella blockchain e negli NFT applicati ai videogiochi.

Criptovalute: video, foto, meme e GIF

Con le premesse fatte fino ad ora siamo arrivati al terzo grande blocco degli NFT che fanno girare il mercato. Dal momento che qualsiasi cosa che è digitale può ipoteticamente acertificare l’autenticità e la proprietà, allora anche video, foto, concerto, spettacoli o eventi live, GIF, meme e quant’altro possono rientrare tra gli NFT.

Jack Dorsey ha venduto il diritto di proprietà di un suo tweet come NFT, che risulta essere il primo tweet di sempre per la somma equivalente di 2 milioni e mezzo. Una GIF animata di un gatto volante è stata ceduta per più di 500.000 dollari e una raccolta di immagini digitali ha fruttato come risultato di un’asta ben 70 milioni!

Altri milioni di dollari per un meme e un video sulla vagina della top model Cara Delevigne e un’immagine in un file .jpg con un dipinto dell’artista Beeple, che è stato venduto per 69.3 milioni di dollari. Tutti questi sono pezzi unici e certificati.

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