Criptovalute, truffe nascoste! Nasce lo scam del Tesla token

Tra le truffe più comuni nel mondo delle criptovalute, la presunta nascita di un token Tesla. Vediamo come riconoscere questo particolare tipo di scam.

Affrontiamo in queste pagine il problema legato ad uno degli scam più comuni che si susseguono nel mondo delle criptovalute e che riguarda la presunta nascita di un token Tesla, cioè una moneta digitale creata proprio da Elon Musk e ancorata alle azioni della nota società di auto elettriche.

Quello del Tesla token è un annuncio comune che i frequentatori abituali di social network avranno visto spesso pubblicizzato dai vari Ads.

La peculiarità di questi annunci pubblicitari è che sono particolarmente persuasivi con la faccia di Elon Musk che sorridente e annuncia la nascita del Tesla token, spesso definito anche “mini Tesla”.

Nei fatti però una criptovaluta Tesla non esiste ancora e non è per adesso in programma, perciò tutti questi annunci di fatto si ricollegano a scam e progetti che hanno solo lo scopo di rubare i soldi degli investitori.

Analizzare la serie di truffe collegate alla fantomatica creazione di un Tesla token è molto utile perché offre un valido esempio di come questi scam siano perpetrati e anche di come si possa correre ai ripari, proteggendo i propri investimenti.

In particolare ci sono dei piccoli accorgimenti che se rispettati alla lettera possono essere di valido aiuto per chi si accinge ad acquistare nuovi token digitali.

Il Tesla Token, uno degli scam più frequenti perpetrati con le criptovalute

Prima di scendere nel vivo della questione e vedere in cosa consistono queste frodi dobbiamo fare una premessa e chiarire che al momento sul mercato non esiste nessuna criptovaluta ufficiale Tesla, creata da Elon Musk o che porti il nome della sua azienda.

Per quanto riguarda le monete digitali la posizione di Elon Musk del resto è complessa perché pur ammettendo di avere investimenti in vari asset crittografici al momento l’unica valuta digitale accettata e riconosciuta da Tesla è il Dogecoin, il quale può comunque essere usato solo per l’acquisto di merchandising e non di veicoli, per i quali i crypto pagamenti non sono supportati.

Perciò Dogecoin a parte, che comunque non sono una moneta digitale che “appartiene a Musk”, se vedete un Ads inneggiare alla nascita di un Tesla Coin siete davanti ad uno scam, senza se e senza ma.

Anche perché data la fama di Tesla la verifica in questo senso è piuttosto facile, poiché se davvero Musk lanciasse la sua propria criptovaluta la notizia avrebbe un’eco incredibile e sarebbe riportata da tutte le testate giornalistiche.

Come verificare in tre mosse che l’annuncio della criptovaluta Tesla sia una truffa

Per avere la prova della non esistenza di alcuna criptovaluta ufficiale Tesla basta eseguire tre operazioni molto semplici.

Prima di tutto una ricerca su Google ci mostrerà che della criptovaluta di Elon Musk non vi è traccia tra le notizie e la cosa è impossibile, poiché come abbiamo osservato la nascita di una moneta digitale a marchio Tesla avrebbe un’eco incredibile e non sarebbe certo ignorata dalla stampa.

In secondo luogo, se si visita il sito ufficiale Tesla si può facilmente vedere che non esiste alcun riferimento ad una criptovaluta coniata da Elon Musk o la sua azienda.

Ancora, quando navigando sui social appare uno dei tanto comuni Ads che invitano all’acquisto del Tesla token, basta cliccarci sopra ed esplorare il sito web di turno per vedere che ci troviamo di fronte ad informazioni sommarie del progetto, dove per altro gli sviluppatori restano sempre anonimi e il whitepaper spesso presenta numerosi errori ortografici e informazioni a dir poco riduttive.

Anche il sito nel complesso si presenta come losco con gran parte dei bottoni del menù di navigazione disattivati e nessun collegamento ad eventuali siti ufficiali di Musk e Tesla. In linea generale molto spesso anche il logo presenta delle varianti rispetto a quello ufficiale di Tesla. In ogni caso lo ripetiamo non è possibile che Elon Musk crei un Tesla token senza che la notizia sia presente sul sito ufficiale dell’azienda e che le altre testate giornalistiche dedichino ampio spazio alla cosa.

Come verificare che la criptovaluta Tesla sia uno scam analizzando la SEO del sito web

Una buona abitudine quando si vede un qualsiasi Ads che annuncia la nascita di una nuova criptovaluta e ne sponsorizza l’acquisto, sia essa legata o meno a Tesla, è non solo effettuare le verifiche e le ricerche tramite Google e siti web ufficiali, ma anche imparare ad utilizzare alcuni strumenti appositi come token sniffer che misurano l’affidabilità della moneta digitale.

Stessa cosa dicasi per eventuali verifiche SEO, poiché se si analizzano i siti web che ospitano i presunti progetti legati alla creazione di un Tesla token con un tool che giudica la pagina in base a criteri SEO quali l’attendibilità e l’affidabilità, troviamo livelli di Trust Flow bassissimi che sono ancora una volta spia di uno scam collegato al mondo delle criptovalute.

Ripetiamo, ancora una volta, che non esiste un Tesla token “ufficiale” e perciò quando si vede un annuncio simile non si tratta di monete digitali coniate da Musk ma di scam, cioè progetti creati perché gli utenti trasferiscano una determinata somma dal loro wallet e in cambio non ricevano assolutamente nulla, semplicemente i loro soldi saranno rubati.

Red Collar nel suo video YouTube ci offre una valida rassegna di quelli che sono i cinque tipi più comuni di scam di cui si può essere vittima cercando di acquistare criptovalute:

  

Perché non esiste ancora una criptovaluta “ufficiale” Tesla?

Viene a questo punto da chiedersi, se tutti gli annunci legati alla nascita di un Tesla token sono scam, ci sarà mai la speranza che Musk crei davvero una sua criptovaluta, magari uno stablecoin con cui investire direttamente in azioni legate alla nota azienda?

La risposta è complessa perché in verità complesso è il rapporto di Elon Musk con le criptovalute in genere, almeno quello che si palesa all’esterno.

Se il CEO di Tesla non ha mai nascosto di avere investimenti in asset crittografici non ha mai neanche rivelato quali siano.

Ancora, molto complessa è la posizione di Elon Musk in relazione ai Bitcoin cioè la criptovaluta prima al mondo come capitalizzazione di mercato.

Questo perché se qualche mese fa era stato lo stesso Musk ad annunciare che i Bitcoin sarebbero stati supportati da Tesla e addirittura proprio per l’acquisto di veicoli, l’azienda è poi tornata sui suoi passi. 

Allo stesso tempo Elon Musk personalmente non ha mai nascosto di essere un fan di un’altra criptovaluta i Dogecoin, un token nato per gioco che si è ritrovato a cavalcare i mercati proprio dopo il supporto di Musk.

Elon Musk e Tesla tra Bitcoin, Dogecoin e altre criptovalute 

Certo in quanto CEO di un’azienda attenta all’ambiente quale Tesla i Bitcoin, con il loro protocollo Proof-to-Work e il fatto che tutte le transazioni siano processi ad alta intensità energetica e quindi inquinanti, rappresentano un problema non di poco conto.

Tuttavia, secondo Musk, anche il valore dei Bitcoin al momento è troppo alto perché possano costituire un’alternativa alle valute fiat, dove secondo il fondatore di Tesla i Dogecoin meglio si prestano a questo.

Va detto in ogni caso che quello che i crypto amanti auspicano non è tanto la nascita di una criptovaluta Tesla sul modello dei Dogecoin, quanto della coniazione di uno stablecoin ancorato come asset collaterale proprio alle azioni Tesla. Con il quale si potrebbe cioè acquistare criptovaluta e allo stesso tempo investire nel potenziale di Tesla come azienda.

Ma in questo senso non c’è nessun progetto in atto ovvero nè Musk nè Tesla hanno per adesso in programma la coniazione di alcuna criptovaluta, piuttosto viene rinnovato il sostegno ai Dogecoin.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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