FTX, schema Ponzi o semplice bancarotta? Spiegato il disastro con Alameda Research

In questi ultimi giorni il terremoto mediatico ha travolto FTX e Alameda Research, accusate di essere uno schema Ponzi: ecco cos'è accaduto davvero.

All’alba di ciò che sembra essere la fine per la famosa piattaforma di scambio per criptovalute, FTX, ci sono tante domande che affollano la mente degli investitori.

Una delle accuse più gravi fatte al CEO Sam Bankman-Fried è quella di avere creato uno degli schemi Ponzi più terribili di sempre coinvolgendo miliardi di USD e milioni di utenti.

Ma è la verità? In un contesto del genere sembra difficile dirlo con certezza, ma chiariremo che cosa sta succedendo in modo che tutti possano comprendere cosa sta accadendo a uno degli exchange crypto più celebri degli ultimi anni.

Quello che è importante capire, però, è che la storia di FTX s’intreccia in modo profondo con un’altra creatura nata per mano e volere di SBF: Alameda Research.

Chi si è interessato della questione (e dubito che gli appassionati di criptovalute non abbiamo letto la notizia) saprà per certo dell’ormai ufficiale bancarotta dell’exchange, ma cerchiamo di capirne in modo semplice le ragioni.

Scoprendo se di uno schema Ponzi si tratta davvero.

Alameda Research: di che si tratta?

Si tratta della società che ha dato il via all’impero di Sam Bankman-Fried.

Ebbene sì, Alameda Research è una trading firm, cioè una società che si occupava di compravendita di asset, spostando il proprio focus principalmente sulle criptovalute dopo breve tempo.

La sua nascita avviene prima di FTX, creata nel 2019, mentre Alameda Research vide la luce nel 2017.

Niente di così diverso da molte altre società nate con lo scopo di speculare sulle criptovalute, giusto? No, sbagliato.

Il margine di rischio di Alameda Research diviene insostenibile con la crisi del 2022 che ha visto il mercato crypto protagonista, a seguito di una serie d’investimenti catastrofici sull’industria del mining, su Voyager Digital (alle porte della bancarotta) e la caduta di TerraUSD, tanto per citarne alcuni.

Certo, poteva restare un problema relegato a questa trading firm, invece sembra che l’exchange del CEO SBF sia affondato con essa.

Alameda Research fallisce e trascina FTX con sé

Già, sembra che le fondamenta delle due società del trader americano non fossero così affidabili.

Una serie d’investimenti da parte della trading firm del CEO, SBF, sarebbero stati finanziati con prestiti che, a seguito del ribasso continuato del mercato crypto, sarebbero stati dovuti dall’azienda che si è ritrovata con una voragine da colmare il prima possibile.

Come hanno fatto? Semplice, utilizzando i fondi degli utenti della piattaforma FTX!

Lo scandalo è venuto alla luce in seguito alla decisione di Binance di vendere le sue quote dell’exchange in crisi, pari a $500 milioni, facendo crollare così il prezzo del token FTT.

In seguito Changpeng Zhao avrebbe manifestato l’interesse di acquistare l’exchange per provare a salvarlo, ritirando la sua offerta solo 24h dopo a causa di dettagli che hanno portato alla luce la disastrosa situazione finanziaria delle compagnie capitanate da Sam Bnakman-Fried. Intrecciate tra l’altro in modo assai complesso e scomodo per il CEO di Binance.

FTX ha bloccato così i prelievi, impedendo a milioni di utenti di recuperare i propri fondi, arrivando a dichiarare la bancarotta in meno di una settimana!

Approfondisci:”Criptovalute: Bitcoin ed Ethereum a picco dopo terremoto Binance

Perché si parla di schema Ponzi?

Nella storia della finanza, questi caotici schemi da truffatori sono stati orditi diverse volte, ma negli ultimi 10 o 20 anni non se ne erano più visti di così disastrosi.

Uno schema Ponzi si realizza quando un singolo, o gruppo (anche societario), riceve denaro dagli utenti promettendo lauti guadagni che, però saranno pagati solo in parte dall’ingresso di altri partecipanti allo schema che pagheranno una quota per entrare nel sistema truffaldino.

Quello che ha fatto FTX è stato prendere i fondi degli utenti presenti nell’exchange a loro insaputa e utilizzarli per finanziare investimenti di Alameda Research o ripagare i prestiti reclamati dagli istituti di credito, innescando (anche a causa del mercato ribassista, certo) una serie di buchi all’interno della società impossibili da saldare.

Insomma, il denaro degli investitori è stato usato per finanziare e/o riparare le operazione di Sam Bankman-Fried e del suo team, finendo per accusare la piattaforma crypto di essere uno schema Ponzi.

Bancarotta ufficiale: FTX crolla

Consideriamo che stiamo parlando dell’exchange crypto N.4 al mondo.

Questo la dice lunga su quanto siamo ancora lontani da una regolamentazione che protegga gli utenti in un mercato tanto acclamato quanto pericoloso come quello delle criptovalute.

Oggi Alameda Research ha un buco di circa 5,1 miliardi di USD e FTX deve la bellezza di 3 miliardi di USD ai suoi investitori.

Ci sono utenti che hanno perso singolarmente cifre pari a 226 milioni!

La bancarotta è stata ufficializzata l’11 Novembre e la situazione finanziaria è disastrosa a detta degli avvocati, dato il fatto che non si è tenuta nemmeno traccia dei depositi degli utenti.

Alameda Research e FTX, schema Ponzi o no?

Alla luce di tutto questo, la situazione resta poco chiara.

Ci sono legami tra l’exchange e Alameda Research ancora oscuri e una situazione finanziaria che non può che gettare un’ombra indelebile sul CEO Sam Bankman-Fried di cui difficilmente si libererà.

Ma affermarlo? FTX schema Ponzi? Credo che la risposta sia no, pur avvicinandosi parecchio al concetto.

Molti lo definiscono tale e lo accusano di questo, ma credo che l’intento iniziale del team dietro il famoso exchange crypto non fosse quella di truffare, ma di fare parte di un business esploso nel biennio 2020-2021.

Tuttavia le tante scelte sbagliate, l’orribile gestione del denaro e i crimini di cui si è macchiato SBF con le sue due compagnie non passerà di certo inosservato.

Soprattutto in un mercato che, a causa di questo ultimo avvenimento, sta soffrendo un effetto domino che rischia di trascinare l’intero settore nel baratro.

Leggi anche:”Bitcoin, cryptovalute ed il fallimento di FTX

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