Silk Road, Ulbricht paga 69.370 Bitcoin e si riduce la pena!

Il sequestro di 70.000 Bitcoin ha ricondotto alla nota rete Silk Road. Con il suo fondatore Ross Ulbricht a cui è stato offerto un nuovo accordo legale.

Ross Ulbricht, creatore di Silk Road, una rete darknet che utilizzava il sito web per la vendita di droga, documenti falsi e altre attività illecite, è stato condannato nel 2015 a due ergastoli senza condizionale, occasione in cui gli fu anche ordinato di restituire 183 milioni di dollari, calcolati in base ai proventi ottenuti dalle vendite illegali sul web.

Tuttavia Ulbricht, che resta in carcere a scontare i suoi ergastoli, vedrà almeno cancellato il suo debito di 183 milioni di dollari grazie ad un nuovo accordo sottoscritto con il Dipartimento di Giustizia USA, dopo il sequestro di 3 miliardi di dollari in Bitcoin collegati ad un wallet crittografico di un hacker di Silk Road rimasto anonimo

Una serie di documenti provenienti proprio dal tribunale rivelano infatti che nel 2020 sono stati sequestrati da un wallet crittografico privato collegato ad un membro della rete di Silk Road ben 69.370 Bitcoin.

I Bitcoin sequestrati saranno messi in vendita e il ricavato servirà usato in parte proprio per saldare il debito che il creatore di Silk Road ha con le autorità statunitensi, in cambio Ulbricht rinuncia a qualsiasi tipo di pretesa sul possesso dei BTC.

69.370 Bitcoin sequestrati e collegati alla rete Silk Road gestita da Ross Ulbricht

Nei confronti di Ross Ulbricht il fondatore e gestore di Silk Road il sistema giudiziario statunitense non è mai stato particolarmente clemente condannandolo nel 2015 all’ergastolo senza possibilità di condizionale, rigettando il ricorso per la scarcerazione e rifiutando la grazia richiesta.

Un passo avanti c’è stato però almeno in senso economico perché Ulbricht che era stato condannato alla restituzione di una somma pari a 183 milioni di dollari vedrà il suo debito annullato, dopo il sequestro di una enorme quantità di Bitcoin collegati alla rete Silk Road, che saranno usati per saldare la cifra.

Ulbricht ha stretto infatti un accordo con il pubblico ministero incaricato del caso per cui si impegna a rinunziare ad ogni pretesa di possesso sui Bitcoin sequestrati e in cambio il suo debito sarà cancellato.

La vendita dei 69.370 Bitcoin sotto sequestro servirà proprio in parte a saldare il debito di Ulbricht.

Un nuovo accordo tra Ross Ulbricht e il Dipartimento di Giustizia USA. Quale sarà il futuro dei Bitcoin sequestrati?

Le accuse a carico di Ulbrich e per cui è stato condannato a due ergastoli sono pesanti poiché egli è colui che ha fondato è gestito la nota Silk Road, una darknet ovvero un mercato nero sul web per la vendita di droga, documenti falsi e altre attività di contrabbando.

Il sito web di Silk Road fondato nel 2011 è stato chiuso dall’FBI nel 2013 e nel suo triennio di vita ha fruttato ben 200 milioni di dollari di proventi dalle attività illecite.

Secondo le autorità americane sei morti sono con assoluta certezza riconducibili proprio alle attività di vendita di droga gestite grazie al sito web di Silk Road.

Tuttavia, dopo la condanna di Ross Ulbricht amici e fan del fondatore di Silk Road hanno costituito un movimento e portato avanti una campagna durata ben quattro anni nel tentativo di ottenere la scarcerazione.

Questo perché secondo i sostenitori di Ulbricht la pena, cioè 2 ergastoli più 40 anni di carcere, è del tutto non commisurata al crimine dove nei fatti non c’è stata alcuna violenza commessa.

La causa di Ulbrich è stata sostenuta anche da alcune celebrità, come le Pussy Riot, che ponevano l’accento su come il crimine nei fatti fosse “non violento” e perciò la pena ingiustificata.

In ogni caso la Corte Suprema statunitense ha fatto muro e nel 2018 ha rigettato il ricorso.

Con l’annullamento del debito di 183 milioni che Ulbricht deve versare al governo USA si prospetta però uno scenario potenzialmente interessante.

Perché, qualora le autorità USA dovessero tornare sui loro passi e Ulbrich ottenesse ad esempio la grazia, che già l’amministrazione Trump stava valutando, egli tornerebbe non solo un uomo libero, ma anche senza debiti di sorta nei confronti delle autorità statunitensi.

L’accordo a sorpresa con cui Ulbricht rinuncia alle pretese sui Bitcoin sequestrati

Tuttavia il sequestro dei quasi 70.000 Bitcoin avvenuto l’anno scorso e l’accordo stipulato tra Ulbricht e il pubblico ministero per la cancellazione del debito hanno le loro controversie.

Questo perché a gestire il caso Silk Road che ha portato all’arresto di Ross Ulbricht fu il Dipartimento di Giustizia del distretto meridionale di New York.

Mentre, l’accordo che permetterà ad a Ulbricht di annullare il suo debito è partito dal Dipartimento di Giustizia della California, senza che la SDNY, cioè l’autorità giudiziaria che ha ottenuto la sentenza di condanna, fosse stata minimamente coinvolta nel sequestro dei Bitcoin.

In ogni caso secondo gli esperti la scelta è stata fatta dalle autorità per evitare eventuali seccature legali durante il processo di sequestro. Questo perché se Ulbrich fosse in grado di dimostrare che anche un’infinitesima parte dei Bitcoin sequestrati siano riconducibili a lui e a Silk Road, potrebbe rallentare incredibilmente l’operazione.

Il fondatore di Silk Road lancia la sua collezione di NFT costruiti sulla Blockchain di Bitcoin

Quest’anno Ross a Ulbricht ha comunque già fatto parlare di sé dopo la vendita alla Bitcoin Conference 2022 di alcuni NFT realizzati in carcere.

Durante la Bitcoin 2022 Ulbricht ha messo all’asta una collezione NFT di quattro dipinti realizzati a mano e digitalizzati, ognuno dei quali contiene 318 fotogrammi.

La collezione di cui il fondatore di Silk Road è autore materiale si chiama The Growth Collection.

Si tratta di animazioni digitali create a partire da alcuni dipinti ad olio è trasformati in NFT costruiti sulla blockchain di Bitcoin attraverso il protocollo Counterparty.

Gli NFT coniati il 5 aprile sono stati venduti all’asta dal 6 all’8 dello stesso mese e sono stati esposti alla Bitcoin 2022. I ricavi accumulati sono stati pari a circa 6 milioni di dollari e sono stati interamente versati in un fondo destinato alle spese per la difesa di Ross Ulbricht.

Il ruolo dei Bitcoin nello sviluppo del black market Silk Road

Silk Road, nato nel 2011 è stato il primo darknet market, consistente in una piattaforma web per attività di riciclaggio di denaro perlopiù provenienti dai ricavi di vendita di droga e altre attività illegali.

Sulla piattaforma Silk Road tutte le transazioni e gli scambi venivano effettuati in Bitcoin, proprio per l’anonimato che le criptovalute garantiscono negli spostamenti di denaro.

Per i suoi utenti Silk Road creava anche dei particolari portafogli crittografici, nati allo scopo di mascherare le transazioni.

The Martini Guy sul suo canale YouTube ha pubblicato un intero documentario dedicato a Ross Ulbricht e Silk Road che spiega nascita ed organizzazione della darknet:

  

Alle attenzioni delle autorità Silk Road è venuta nel 2013 quando un’operazione congiunta tra FBI, DEA e IRS ha portato alla chiusura del sito e al sequestro di 144.000 Bitcoin per un valore all’epoca che raggiungeva i 34 milioni di dollari, quando i BTC chiudevano il 2013 a meno di 1.000 dollari ad unità. Tale somma stimata sulla base dei valori di mercato dei Bitcoin al giorno d’oggi risulta molto più alta, è vicina ai 6 miliardi di dollari, dove 1 BTC vale circa 40.000 dollari a token.

In ogni caso Silk Road ha dato il via ai black market organizzati attraverso i pagamenti in criptovaluta, ma anche dopo la chiusura del sito si sono comunque moltiplicati i competitor e l’utilizzo dei Bitcoin in relazione al riciclaggio proveniente da attività illegali resta nel complesso un problema ancora aperto.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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