Bonus prima casa: posso dare in affitto l’alloggio comprato?

È possibile dare in affitto un alloggio acquistato usufruendo delle agevolazioni fiscali ottenute con il bonus prima casa?

È possibile dare in affitto un alloggio acquistato usufruendo delle agevolazioni fiscali ottenute con il bonus prima casa? Per rispondere a questa domanda è necessario analizzare quali siano le regole sulle quali si basa questa particolare misura. Ricordiamo che per poter accedere al bonus prima casa è necessario che l’immobile si trovi nel comune di residenza dell’acquirente. In caso contrario, quest’ultimo è tenuto a stabilirvi la propria residenza entro e non oltre i 18 mesi: non è, infatti, necessario trasferirsi all’interno dell’immobile, ma solo nel Comune nel quale questo è collocato.

La normativa, in questo senso, è molto chiara. Ma a questo punto, se un contribuente acquista un appartamento e poi lo dà in affitto, perde le agevolazioni ottenute con il bonus prima casa? Questo quesito torna più spesso di quanto i nostri lettori possano pensare. Ma cerchiamo di scoprire cosa sia necessario fare per non perdere le agevolazioni ottenute grazie al bonus prima casa: come vedremo a breve, è possibile dare in affitto la prima casa, ma si devono rispettare alcuni requisiti previsti dalla normativa per non perdere le agevolazioni.

Bonus prima casa: in cosa consiste

Prima di procedere è meglio fare il punto della situazione e ricordare in cosa consista il bonus prima casa. Questa misura permette di ottenere delle agevolazioni fiscali nel momento in cui si acquista un immobile, che permettono di risparmiare sulle tasse che si devono pagare. La misura permette di godere delle seguenti agevolazioni:

  • nel caso in cui si stia comprando da una ditta: Iva agevolata al 4%, invece che al 10%. Le imposte di registro, ipotecarie e catastali devono essere saldate nella misura fissa di 200 euro ciascuna;
  • se si compra da un privato: l’imposta di registro è al 2%, invece che al 9%. Le imposte ipotecarie e catastali saranno nella misura fissa di 50 euro ciascuna.

Per poter accedere ai benefici previsti dal bonus prima casa è necessario rispettare i seguenti requisiti:

  • l’acquirente non deve essere proprietario di un altro immobile situato nello stesso Comune, nel quale si sta concludendo l’acquisto. In caso contrario, lo stesso dovrà essere ceduto prima del nuovo rogito. La cessione potrà essere effettuata anche ad un familiare;
  • non si dovrà essere proprietari di un altro immobile situato in Italia. Ma soprattutto non si deve aver già beneficiato delle agevolazioni previste dal bonus prima casa. Anche in questo caso, se si è proprietari di un qualsiasi immobile, sarà necessario cederlo entro un anno dal rogito;
  • è necessario avere la residenza od il luogo di lavoro nel Comune dove si sta provvedendo ad acquistare l’immobile. In caso contrario sarà necessario trasferirla entro 18 mesi da rogito;
  • l’immobile per il quale si richiedono le agevolazioni previste dal bonus prima casa non dovrà rientrare nelle categorie di lusso: A/1, A/8 e A/9;
  • non sarà possibile vendere il nuovo immobile prima dei cinque anni, sempre che, nel corso dell’anno successivo rispetto a quello della vendita, non si provveda ad acquistarne uno che abbia le caratteristiche per ottenere il bonus prima casa.

Bonus prima casa: si può dare in affitto l’alloggio?

Come i nostri lettori avranno potuto comprendere, uno degli elementi più importanti per poter ottenere il bonus prima casa è quello relativo alla residenza. La normativa prevede che questa debba essere fissata all’interno dello stesso Comune dove è collocato l’immobile.  In caso contrario si perdono tutte le agevolazioni. Tra i requisiti richiesti per poter accedere alla misura, però, non rientra quella che impone di fissare la residenza allo stesso indirizzo dove è collocato l’immobile acquistato.

Questo, sicuramente, ci fa ben sperare. Il contribuente avrà quindi la possibilità di acquistare una casa e beneficiare delle agevolazioni previste dal bonus prima casa. Potrà, quindi darla in affitto, ma dovrà fissare la propria residenza in un qualsiasi luogo che sia collocato nello stesso Comune dove c’è l’immobile che ha appena comprato. Non potrà, invece, dare in affitto il suddetto immobile e poi andare ad abitare in un altro Comune: in questo modo non perderebbe unicamente le agevolazioni fiscali ottenute, ma sarebbe costretto anche a pagare alcune sanzioni tributarie.

In estrema sintesi questo significa che è possibile acquistare un immobile usufruendo delle agevolazioni previste dal bonus prima casa, ma vivere altrove. Purché si continui a rimanere all’interno dei confini comunali dove è collocato l’alloggio appena comprato. Sarà possibile, inoltre, dare in affitto la casa, stipulando un regolare contratto di locazione, anche prima che siano passati i cinque anni previsti dalla legge, che potrebbero portare alla decadenza delle agevolazioni.

Bonus prima casa Vs affitto: i casi particolari

È possibile inoltre usufruire del bonus prima casa anche se l’immobile in questione è già stato dato in affitto ad un’altra persona. Purché, come abbiamo già visto, l’acquirente provveda a spostare la propria residenza all’interno del Comune dove è collocato l’immobile.

Su questo punto, poi, è necessario precisare che la normativa non indica per quanto tempo la residenza debba essere nello stesso Comune dove si trova l’immobile acquistato con le agevolazioni previste dal bonus prima casa. La normativa pone un unico termine, ossia quello che prevede che questa venga trasferita entro diciotto mesi dal rogito. Gli eventuali controlli, che dovessero essere effettuati, di limiteranno ad accertare che sia stato rispettato questo requisito ed entro quando sia stato fatto. In linea strettamente teorica, nulla vieterebbe al contribuente, poco dopo il decorso del diciottesimo mese, di cambiare residenza e fissarla anche in un diverso Comune senza perciò decadere dalle agevolazioni fiscali.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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