Certificazione energetica (APE), quando è obbligatoria e quando no nel 2023

La certificazione energetica (APE) è obbligatoria in casi di compravendita, affitto, ristrutturazione. Cosa sapere per evitare sanzioni.

La certificazione energetica, o meglio l’attestato di prestazione energetica (APE), è il documento che attesta le caratteristiche energetiche di un edificio.

Oggi, anche in riferimento alle nuove direttive UE, si parla spesso di case green e della classe energetica degli edifici. In sostanza, l’APE non è altro che il documento in cui vengono inserite tutte le informazioni in questo senso e si rivela utile, nonché obbligatoria in diversi casi.

Tuttavia, anche quando non è obbligatorio produrre questo documento, può essere una buona idea richiederla per verificare i consumi e individuare anche gli elementi da modificare e migliorare.

I casi in cui la certificazione energetica è obbligatoria sono diversi. La classe energetica di un immobile, infatti, va a incidere anche sul valore dello stesso nel mercato. Il proprietario, quindi, in caso di vendita o di affitto, deve far redigere la certificazione per non incorrere in sanzioni.

Ci sono, poi, situazioni in cui l’APE non è obbligatoria. Queste le vedremo a breve e chiariremo tutti i dubbi su quando è obbligatorio richiedere la certificazione energetica di un edificio, ma anche chi la redige, quanto costa e chi deve pagarla.

Certificazione energetica: cos’è e come funziona

Oggi non è del tutto corretto chiamarla certificazione energetica, dal momento che l’ACE (attestato di certificazione energetica) è stato definitivamente sostituito dall’APE (attestato di prestazione energetica).

In particolare, il nuovo modello è stato definito a partire da giugno 2015 e la certificazione è diventata obbligatoria per la compravendita degli immobili dal 2009 e dall’anno seguente nei casi di locazione.

In questo documento sono presenti tutte le informazioni circa le performance energetiche dell’immobile.

Come sappiamo, più la classe energetica è alta più i consumi scendono, con diversi vantaggi anche sul costo delle bollette.

Certificazione energetica, quando è obbligatoria nel 2023

Considerando i tempi che corrono, la richiesta della certificazione energetica rappresenta un tassello importante per avere tutti i documenti in regola ed evitare sanzioni.

L’APE, infatti, è obbligatoria in diversi casi e, nello specifico per:

  • compravendita di immobili: in questo caso, l’APE va allegata al contratto di compravendita. I costi della sua redazione vengono sostenuti dal proprietario dell’immobile e la certificazione passa al nuovo proprietario al momento del passaggio di proprietà;

  • locazione: anche in caso di affitto, l’APE deve essere redatta e consegnata all’affittuario al momento della stipula del contratto;

  • annunci immobiliari: anche quando si diffondono annunci immobiliari di vendita o di affitto, è necessario fornire le informazioni riguardo la classe energetica e le performance energetiche e per farlo è, dunque, necessario richiedere l’APE;

  • edifici di nuova costruzione od oggetto di ristrutturazione: l’APE è obbligatoria per tutti gli edifici di nuova costruzione e in caso di ristrutturazione che preveda interventi su una superficie maggiore del 25% dell’involucro.

Certificazione energetica, quando non è obbligatoria

Così come esistono situazioni nelle quali è fondamentale richiedere la certificazione energetica, ve ne sono altre in cui, pur non ottenendola, non si rischia di incorrere in sanzioni.

Parliamo di diversi casi, tra cui principalmente:

  • edifici agricoli privi di impianti di climatizzazione;

  • fabbricati isolati che hanno una superficie totale al di sotto dei 50 metri quadrati;

  • fabbricati industriali e artigianali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze produttive o quando le attività svolte non prevedono il riscaldamento o la climatizzazione;

  • edifici agricoli non residenziali privi di impianti di climatizzazione;

  • edifici a uso religioso;

  • edifici che non prevedono l’uso di sistemi di climatizzazione come box, cantine, parcheggi o depositi;

  • fabbricati in costruzione (lo stato deve essere dichiarato nell’atto notarile).

Chi redige la certificazione energetica e quanto costa

A redigere l’attestazione di prestazione energetica deve essere un soggetto certificatore accreditato (certificatore energetico) la cui supervisione e accreditamento sono gestiti dalle Regioni.

Per quanto riguarda il costo dell’APE, non si può indicare una cifra standard. Il costo, infatti, dipende da diversi fattori, primi fra tutti la città in cui si trova l’immobile e dalla tipologia dello stesso.

Il costo deve essere sostenuto dal proprietario dell’immobile.

Certificazione energetica obbligatoria: quali sono le sanzioni

Come già accennato, la mancata redazione dell’APE nei casi in cui quest’ultima è obbligatoria, può esporre al rischio di pagare sanzioni anche molto onerose.

Per esempio, se in caso di compravendita il proprietario non fa redigere l’attestazione di prestazione energetica, quest’ultimo può rischiare sanzioni che vanno dai 3.000 ai 18.000 euro.

Meno ingenti le sanzioni in caso di inadempimenti quando l’APE non viene presentata con il contratto d’affitto: si può incorrere in una sanzione che va da 1.000 a 4.000 euro.

Leggi anche: Case green, come ridurre i consumi: 4 interventi e consigli per risparmiare

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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