Codice appalti, arrivano nuove norme: meno burocrazia e sanzioni

Arrivano con il Decreto Bollette nuove norme sul codice degli appalti: si va nella direzione di meno burocrazia e sanzioni. Ecco gli interventi.

Con il recente Decreto Bollette arrivano diversi interventi per imprese, famiglie e per sostenere particolari settori. Il governo Meloni introduce ulteriori novità, in ambito fiscale, e per ciò che riguarda i sostegni.

Un punto centrale del decreto tuttavia è il nuovo codice degli appalti, che va a modificare le regole attuali sugli appalti pubblici.

Anche in questo settore arrivano importanti innovazioni di tipo tecnologico, perché sarà istituita una piattaforma apposita per la raccolta dei dati a livello informatico. La principale novità riguarda tuttavia la liberalizzazione di molti appalti.

Si tratta di un provvedimento che consente il via libera agli appalti senza gara fino ad una precisa soglia, ovvero fino a 5,3 milioni di euro. Vediamo nel dettaglio tutti i provvedimenti intorno al codice degli appalti.

Codice appalti: la liberalizzazione

Al centro del nuovo codice degli appalti vi è la necessità di snellire e velocizzare le procedure, sia da un punto di vista burocratico che intorno alle gare d’appalto. La liberalizzazione è al centro del provvedimento, per cui sarà possibile per i piccoli Comuni procedere con affidamenti di tipo diretto, fino a 500.000 euro.

Viene inoltre prevista la possibilità di accedere agli appalti senza gare sotto i 5,3 milioni di euro. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, che potrebbe favorire lo snellimento dell’intero sistema, ma che ha dato vita a non poche preoccupazioni.

Secondo le nuove regole, la maggior parte dei lavori pubblici sarà assegnata senza gara, in modo diretto. La percentuale stimata è del 98% rispetto al totale, tenendo conto che nel 2021 il 98,27% delle procedure di assegnazione rimaneva sotto la cifra di 5,3 milioni di euro.

Le novità quindi coinvolgeranno Comuni e imprese per un giro d’affari di circa 18,9 miliardi di euro annui.

Anche per i piccoli cantieri ci saranno notevoli novità, ovvero vi sarà un affidamento diretto per i lavori di esiguo importo, con procedura negoziata, senza bando, per gli appalti da un milione di euro (con 5 inviti) o superiori (con 10 inviti).

La liberalizzazione degli appalti è un punto cruciale del nuovo codice, tuttavia non trova l’opinione positiva di tutti. I sindacati in particolare rilevano che questa liberalizzazione potrebbe provocare non pochi effetti collaterali, e per cui il mercato di riferimento potrebbe trasformarsi di fatto in una giungla.

Alcuni sindacati sono infatti pronti a manifestare contro la liberalizzazione. Dall’altro lato invece, molte imprese potrebbero essere favorite dalle modifiche alle regole, proprio per motivi di semplificazione e diminuzione della burocrazia.

Codice appalti: nuove tipologie di appalti

Un’altra novità introdotta con il nuovo codice riguarda i vincoli sui subappalti, semplificati e in misura minore. Questi subappalti infatti possono diventare “a cascata”, con l’obbligo di stabilire opportuni adeguamenti di prezzo nel caso in cui i materiali superano certe soglie di costo.

A questo proposito andranno utilizzati gli indici Istat che tengono conto di diversi fattori, tra cui i prezzi al consumo.

Anche su questa misura si sono concentrate diverse critiche, dato che il subappalto del subappalto precedentemente era di fatto vietato. Allo stesso modo, arriva anche un altro tipo di appalto prima vietato.

Si tratta dell’appalto integrato, che con la stessa gara potrà attribuire sia lo svolgimento del progetto che dei lavori allo stesso soggetto.

Anche in questi casi le modifiche vanno a snellire il sistema, rimuovendo alcuni vincoli presenti in precedenza.

Il nuovo codice intende anche dare slancio alla programmazione per le opere prioritarie, snellendo i passaggi.

Digitalizzazione con il nuovo codice appalti

Il nuovo codice appalti prevede anche l’impiego degli strumenti informatici per snellire le procedure e per tenere traccia di tutti i dati. Il sistema dei contratti pubblici verrà modernizzato grazie alla digitalizzazione.

Si parla quindi di un intervento su diverse direzioni, a partire dalla piattaforma apposita per gli appalti, e alle banche dati che raccoglieranno tutte le informazioni.

Il punto di partenza a questo proposito è la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, che sarà attiva a partire dal 2024. Si parla anche di ulteriori strumenti digitali intorno al codice degli appalti:

  • fascicolo virtuale dell’operatore economico;

  • piattaforme di approvvigionamento digitale;

  • utilizzo di procedure automatizzate.

Inoltre, queste piattaforme garantiranno a tutti i cittadini la possibilità di accedere agli atti. Il governo procederà successivamente a individuare le infrastrutture idonee ad ospitare queste piattaforme.

Meno sanzioni con il nuovo codice appalti

Con il nuovo codice appalti infine vengono meno anche alcune sanzioni e conseguenze per funzionari e dirigenti degli enti pubblici.

Si tratta di un intervento sulla “paura di firma” per cui non ci sarà colpa grave nel caso in cui il soggetto agisca secondo giurisprudenza.

Verranno introdotte quindi anche specifiche tutele per l’illecito professionale, e per alcuni reati si parla di questa casistica solo dopo una condanna definitiva.

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