Chi sono i “furbetti dei termosifoni” e cosa rischiano. Le sanzioni possono essere salate

Con l'aumento dei prezzi del riscaldamento, aumentano anche i furbetti dei termosifoni: ecco cosa sta succedendo e cosa si rischia.

Nel 2022, e particolarmente negli scorsi mesi, il prezzo dell’energia elettrica e del gas è aumentato per molti italiani. Le bollette in alcuni casi sono arrivate a costare anche più del doppio rispetto agli anni precedenti.

In questo contesto, è possibile in alcuni casi ad accedere a dei precisi sostegni, come ad esempio i bonus sociali, che per il 2023 garantiscono uno sconto in bolletta per tutti coloro che rientrano entro una soglia ISEE di 15.000 euro.

Tuttavia, si stanno moltiplicando i furbetti dei termosifoni, che cercano dei modi per evitare di dichiarare i consumi, pensando di risparmiare sulla bolletta mensile. In ogni caso, questi furbetti corrono dei rischi. Ecco perché e cosa sta succedendo.

Chi sono i furbetti dei termosifoni

Di fronte agli aumenti del prezzo delle bollette del riscaldamento, c’è chi si è ingegnato e ha pensato ad un modo per risparmiare. Si tratta di furbetti dei termosifoni, che, avendo il riscaldamento centralizzato, staccano il contabilizzatore di consumi, ovvero lo strumento che serve a calcolare i consumi del termosifone in casa.

Facciamo una premessa: il riscaldamento nei condomini può essere di due tipi: autonomo o centralizzato:

  • Riscaldamento autonomo: viene gestito da chi abita nell’appartamento in modo indipendente, ovvero si paga in base al contratto e ai consumi specifici, con una caldaia autonoma;

  • Riscaldamento centralizzato: in questo caso chi abita nell’appartamento attinge al riscaldamento da una caldaia comune a tutto il condominio, e in questi casi il riscaldamento non si può regolare secondo le proprie esigenze, ma viene impostato a livello generale.

I furbetti dei termosifoni procedono a staccare lo strumento che conta i consumi per evitare di spendere, a causa dell’aumento dei prezzi delle bollette. Tuttavia si tratta di uno strumento obbligatorio per tutti coloro che attingono al riscaldamento centralizzato.

Con questo strumento è possibile infatti calcolare quali sono i consumi effettivi, e ripartire i costi a tutti i condomini. Si stanno tuttavia moltiplicando i furbetti dei termosifoni che, per non pagare per i propri consumi, decidono di staccare il contabilizzatore dei consumi.

Tuttavia questo meccanismo, oltre a non essere a norma di legge, comporta diversi rischi, come vedremo tra poco.

Cosa rischiano i furbetti dei termosifoni

Chi decide di staccare dai termosifoni il contabilizzatore dei consumi, ovvero quel piccolo dispositivo collocato sui termosifoni, mette a rischio il calcolo esatto dei consumi all’interno del condominio.

In questo caso quindi si presuppone il reato di furto, se viene tolto questo strumento, ed è possibile che il colpevole sia punito in diversi modi: si va dalla sanzione, con una multa che può variare da 164 a 516 euro, fino alla reclusione, nei casi peggiori, da sei mesi fino a tre anni.

I furbetti dei termosifoni quindi rischiano molto, di fronte ad un risparmio che è illegale e non assicurato. Bisogna ricordare che l’obbligo di utilizzo di questi strumenti per il controllo dei consumi è istituito dal decreto legislativo 102/2014.

La legge quindi punisce chi non rispetta tale obbligo, e l’aumento del prezzo delle bollette non è considerato un motivo valido a compiere un gesto di questo tipo.

Ma chi deve verificare, per legge, che non accadano simili situazioni? Si tratta in primo luogo dell’amministratore del condominio, ma può anche essere una persona delegata da quest’ultimo.

L’amministratore quindi, in caso di reato perpetuato e aggravato, può anche procedere con una denuncia.

Come risparmiare sul riscaldamento

Abbiamo visto che togliere gli strumento per conteggiare i consumi non è una buona idea, se l’obiettivo è risparmiare. In alternativa, è possibile cercare di ridurre il costo mensile del riscaldamento in altri modi, del tutto legali.

Per chi ha un riscaldamento autonomo è possibile regolare il calore in base alle ore del giorno e alle stanze da scaldare, mentre per chi ha un riscaldamento centralizzato si consiglia di evitare in ogni caso la dispersione del calore, anche installando appositi pannelli isolanti dietro al termosifone.

Ma va anche ricordato che da quest’anno è possibile accedere ad un’agevolazione, tramite sconto direttamente in bolletta, se il proprio ISEE familiare è inferiore a 15.000 euro.

Il governo infatti con la Legge di Bilancio 2023 ha esteso il limite da 12.000 a 15.000 euro per favorire una maggiore platea di italiani e sostenerli così nelle spese per il riscaldamento.

Per poter ottenere questo sconto non è necessario presentare una apposita richiesta, ma viene erogato in automatico a tutti coloro che dichiarano che il proprio ISEE è inferiore alla cifra stabilita.

Allo stesso modo, anche chi riceve il reddito di cittadinanza, o la pensione di cittadinanza, può accedere in automatico al sostegno.

Infine, per cercare di risparmiare, è consigliato valutare tutti i contratti delle aziende fornitrici presenti attualmente, per individuare il più conveniente.

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