Bce verso una pausa dal rialzo dei tassi di interesse? Cosa succederà nei prossimi mesi

Nuovo rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE ma si intravede la luce: si va verso una pausa anche se Christine Lagarde non si sbilancia.

Dopo la lunga attesa, la soluzione della BCE sembra una sorta di compromesso tra le opposte fazioni dei ‘falchi’ e delle ‘colombe’, Se da un lato infatti, nell’immediato la decisione è stata quella di un nuovo rialzo dei tassi di interesse portandoli ai massimi storici, dall’altro si intravede la luce di una possibile pausa dalla politica sul costo del denaro adottata finora.

Ecco perché potrebbe essere l’ultimo rialzo di un lungo periodo e le condizioni affinché la situazione finalmente si stabilizzi. Intanto, la Federazione autonoma bancari italiani avverte: “Così i mutui variabili schizzeranno al 7%, quelli fissi a oltre il 6%”.

BCE, nuovo rialzo dei tassi di interesse

Forse mai come questa volta, la decisione della BCE in ordine a un aumento o meno dei tassi di interesse è stata imprevedibile per esperti e addetti ai lavori. L’inflazione dell’eurozona infatti, rallenta ma è ancora troppo alta.

Alla fine, la decisione adottata sembra una sorta di compromesso tra le due opposte fazioni dei cosiddetti ‘falchi’ e delle ‘colombe’, ossia tra favorevoli a nuovi rialzi in funzione anti- inflazione e chi invece pensa che portare i tassi agli attuali livelli -siamo ai massimi storici – finirebbe per dare un colpo fatale alla crescita.

Se da un lato l’istituto centrale di Francoforte ha annunciato un rialzo dei tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, dall’altro ha aperto la porta all’ipotesi che si tratti dell’ultimo di un lungo periodo.

Ma andiamo con ordine, cominciando dall’annuncio della BCE di un rialzo dei tassi di interesse che porta il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Si tratta del decimo aumento consecutivo dal luglio 2022, quando la Banca Centrale ha iniziato la sua politica di aumento del costo del denaro per combattere l’elevata inflazione.

L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine.

Il comunicato che apre la porta a una pausa

Di seguito il comunicato al termine della riunione, commentato poi da Christine Lagarde in conferenza stampa:

“In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.

Leggendo tra le righe della nota stampa, si nota una comunicazione diversa dalle precedenti che lascia intravedere la luce di una pausa dalla politica dell’aumento del costo del denaro tenuta finora. Se non ci saranno ulteriori aumenti dell’inflazione fa capire la Bce, il rialzo dei tassi di interesse dovrebbe arrestarsi.

Tuttavia, durante la conferenza stampa seguita alla riunione, Lagarde non si è sbilanciata più di tanto: “A settembre e nei prossimi meeting potremmo alzare i tassi, o mantenerli fermi. E quello che decideremo a settembre non sarà definitivo”, ha puntualizzato la Presidente della Banca centrale europea – “Ci stiamo muovendo verso una fase in cui saremo dipendenti dai dati”.

Economia debole anche nel terzo trimestre

Per quanto riguarda la crescita, secondo Lagarde “L’economia della zona euro, stagnante negli ultimi mesi, suggerisce che la debolezza resterà anche nel terzo trimestre. Le condizioni del credito stanno indebolendo la crescita e i servizi, che prima erano un settore resiliente, ora si indeboliscono”.

La previsione della FABI

Intanto, arrivano le prime reazioni alla decisione della Banca Centrale Europea. Secondo la Federazione Autonoma Bancari Italiani, i tassi dei nuovi mutui variabili potrebbero arrivare “a breve” in media “verso il 7% dallo 0,6% di fine 2021”: per un prestito ventennale da 150.000 euro “la rata mensile sarà di 1.180 euro, ben 515 euro in più (+77,4%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta due anni fa”.

Vera Monti
Vera Monti
Giornalista pubblicista e precedentemente vice- presidente di un circolo culturale, scrivo di arte e politica - le mie grandi passioni - su varie testate online cercando sempre di trattare ogni argomento in tutte le sue sfaccettature. Ho intervistato vari personaggi della scena artistica nazionale e per Trend online mi occupo principalmente di politica ed economia
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