Conto corrente, gli interessi salgono ed è una buona notizia: ecco perché

Buone notizie per chi ha uno o più conti correnti: ora gli interessi salgono! Ecco perché bisogna essere felici di questa novità.

Tutto è in aumento, dal costo della benzina fino ai tassi d’interesse su mutui e finanziamenti. E ad aggiungersi la lista sono anche i conti correnti, i quali interessi sulle giacenze stanno aumentando a causa delle politiche anti-inflazionistiche della BCE.

E per quanto possa suonare tutto ciò allarmistico, in realtà è una buona notizia. Il motivo è anche abbastanza semplice, e per questo bisogna fare in fretta e cercare di ottenerne il massimo profitto.

Conto corrente, gli interessi salgono ed è una buona notizia: ecco perché

Secondo quanto riportato dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana), si prevede per i prossimi mesi un aumento dei rendimenti sulle giacenze in conto corrente, anche se al momento si attesta intorno allo 0,11%.

Una cifra che può sembrare irrisoria, in realtà è più del quintuplo di quanto registrato ad agosto 2022, quando la percentuale era ferma allo 0,02%.

L’ABI segnala quest’accelerata anche per gli esiti degli ultimi mesi sui rendimenti nei conti di deposito, aumentati dello 0,3%. Infatti lo stesso presidente dell’Associazione, Antonio Patuelli, commenta questo aumento come una grande opportunità di crescita bancaria:

“[le banche] erano bloccate quando i tassi della Bce erano a zero o negativi. Ora vi è un gran lavorio per cercare di fare raccolta a medio e lungo termine”

È anche il segnale che le banche si stanno allineando al fronte dell’aumento dei tassi d’interesse della BCE, che, ricordiamo, ha portato da luglio ad oggi a dover alzare i tassi ben 4 volte. O meglio 5, visto che già si prospetta un nuovo aumento da febbraio.

Leggi anche: Cattive notizie, i tassi dei mutui aumenteranno ancora a febbraio. Cosa succederà

Di quanto sono saliti gli interessi sul conto corrente

Andando con maggior precisione sulla questione, l’aumento segnalato dall’Associazione bancaria italiana si attesta per gli interessi sui conti correnti attorno allo 0,11%, secondo la registrazione di novembre 2022.

Questo riguarda soltanto il tasso medio sui depositi in conto corrente, la cui cifra è al lordo delle tasse. Nel caso del tasso medio sul totale dei depositi, ovvero conti correnti e depositi a disposizione della famiglia proprietaria, il tasso è salito dal minimo dello 0,3% del dicembre 2021 allo 0,42% del novembre scorso.

A conti fatti, per ogni 10mila euro, la rendita lorda è di 11 euro lordi, ovvero 8,14 euro e 1,5 euro netti, se viene tolta l’imposta del 26%.

È una fortuna che riflette in maniera indiretta l’aumento dei tassi d’interesse della BCE. Tempo addietro, quando i tassi erano sotto zero, quelli previsti per giacenze e conti depositi erano ridotti all’osso.

Purtroppo tutto questo guadagno dovrà scontrarsi anche con lo spettro di un altro aumento, stavolta non delle giacenze, ma dei costi sui servizi.

Lo spettro dell’aumento dei costi annui

Tutte le banche potranno decidere autonomamente la propria strategia in funzione di questi interessi dei conti correnti in salita, ma sembra che le banche agiranno in maniera unisona per quanto riguarda l’aumento dei costi annui.

Sono state segnalate infatti gli aumenti dei costi annui da parte della BPer. In una lettera sulla modifica delle condizioni contrattuali, ha segnalato un aumento del canone annuo del conto corrente “da zero euro a 0,37 da primo marzo prossimo e a 4,37 euro dal primo maggio 2027“.

Il problema non è limitato alla sola BPer, anzi, lo stesso panel Altroconsumo ha notato che c’è un aumento consolidato dei costi annui tra tutte le maggiori banche italiane, attorno al 6,7%, con un costo medio complessivo di 145 euro all’anno (a giugno 2022 era sui 136 euro).

E su questa spesa extra va sempre aggiunto il bollo di 34,20 euro, previsto sulle giacenze sopra i 5 mila euro.

Non mancano ovviamente i tentativi di annullare questa maggiorazione, come quella introdotta sulle spese periodiche. Il Banco BPM ha infatto garantito ai titolari di conto presso la sua banca che, in caso di conferma del valore positivo assunto dal deposit facility rate, il banco annullerà tale maggiorazione.

Una scelta coraggiosa, dettata ovviamente dalla maggior disponibilità di liquidità presso la BCE. Lo stesso Patuelli segnala come ora più che mai “la liquidità è più ricercata sul mercato“. L’essenziale è che ci sia per le banche “una raccolta a medio lungo termine

Leggi anche: Quali conti correnti sono a rischio nel 2023 e a cosa fare attenzione

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