Autoveicolo usato: chi paga il bollo auto? La risposta!

Comprando un autoveicolo usato, il compratore può trovarsi di fronte al bollo auto. Ma è davvero il nuovo proprietario a dover pagare? La risposta

Comprare un autoveicolo usato può essere vantaggioso per diversi motivi, primo tra tutti il risparmio nell’acquisto rispetto alla scelta di un autoveicolo nuovo. Acquistare da un proprietario privato un autoveicolo usato può essere vantaggioso, tuttavia non bisogna sottovalutare le spese di fronte a cui potrebbe trovarsi il nuovo proprietario del mezzo.

Durante la compravendita di un’automobile da un venditore privato, ovvero di un autoveicolo usato, il nuovo compratore dovrebbe informarsi il più possibile su tutte le caratteristiche dell’auto, e sulle eventuali spese che dovrà affrontare, tra cui quella del bollo auto. Come spiega Autoscout24.it a proposito del bollo auto, è un’imposta che va pagata sempre:

“Tutti i veicoli e i motoveicoli immatricolati in Italia sono soggetti all’imposta del bollo auto. Questa imposta vincola anche i veicoli che restano parcheggiati in garage o che non vengono utilizzati per lunghi periodi di tempo.”

Si tratta quindi di una tassa obbligatoria per tutti i proprietari di autoveicoli, nuovi o usati. Essendo una tassa regionale, il funzionamento della stessa, gli importi e le scadenze sono specifiche per ogni regione, e l’automobilista deve opportunamente informarsi sul funzionamento del bollo auto per la regione di appartenenza.

Tuttavia chi deve pagare il bollo auto quando viene venduto un autoveicolo da un vecchio proprietario ad uno nuovo?

Su questo punto possono nascere fraintendimenti, e il nuovo compratore può trovarsi di fronte alla spiacevole situazione per cui l’autoveicolo appena acquistato presenta delle mancanze nel saldo delle vecchie imposte del bollo auto. Vediamo in questo articolo quali sono le possibili soluzioni, e come prevedere un’eventualità di questo tipo.

Autoveicolo usato e bollo auto: chi paga?

Il bollo auto è una tassa che tutti i proprietari di autoveicoli devono saldare ogni anno, sia su mezzi appena acquistati che su autoveicoli usati comprati da altri soggetti privati. Il bollo auto di regola viene pagato dal proprietario dell’autoveicolo.

La regola generale stabilisce che a pagare il bollo auto è il proprietario all’ultimo giorno previsto per il pagamento, tuttavia ogni regione presenta delle regole specifiche. Il compratore di un autoveicolo usato dovrebbe accertarsi preventivamente all’acquisto su possibili pagamenti arretrati del bollo auto, non saldati dal precedente proprietario.

Risulta importante, prima di procedere all’acquisto di un autoveicolo usato, conoscere tutte le caratteristiche dello stesso, eventuali problematiche di vario tipo sul funzionamento dell’auto stessa, e il saldo del pagamento del bollo auto. Ma cosa accade quando il proprietario precedente non ha provveduto al pagamento del bollo auto su un veicolo che ha poi rivenduto?

In questo caso va ricordato che il bollo auto è legato alla proprietà dell’auto: questo vuol dire che il nuovo acquirente non è responsabile di eventuali imposte non saldate da parte del precedente proprietario. Tuttavia il nuovo proprietario potrebbe comunque trovarsi nella spiacevole situazione in cui le imposte precedenti non sono state pagate.

Per un controllo preventivo sull’auto e sul proprietario è possibile consultare alcune pagine web dedicate come l’ACI oppure il portale dell’Agenzia delle Entrate. Sul sito dell’ACI in particolare è possibile calcolare il bollo auto per la regione specifica di riferimento, anche quando si acquista un autoveicolo usato o un mezzo nuovo.

Autoveicolo usato: quali controlli effettuare

Oltre al pagamento del bollo auto, quando si procede ad acquistare un autoveicolo usato, è consigliato effettuare tutta una serie di controlli preventivi sul mezzo, per accertarsi che tutto sia in regola. Altrimenti ci si potrebbe trovare nella spiacevole situazione in cui si acquista un mezzo su cui poi bisogna effettuare diversi lavori, che comportano spese ingenti, non previsti.

Prima di acquistare un autoveicolo usato bisognerebbe conoscere l’età del mezzo, il carburante utilizzato, quanti chilometri sono stati effettuati dal precedente proprietario, quali sono le manutenzioni di cui il mezzo ha bisogno ogni anno, quali le imposte da pagare.

Oltre al bollo auto, può accadere che per un particolare mezzo, in base alla potenza, sia necessario anche provvedere al pagamento del superbollo auto, una tassa aggiuntiva che viene sommata al classico bollo auto. Conoscere prima queste informazioni evita brutte sorprese una volta comprato il mezzo.

La cosa migliore sarebbe poter guidare l’auto per provare il suo effettivo funzionamento, e farsi assistere dal vecchio proprietario per comprendere il funzionamento e le caratteristiche principali dell’auto.

Risulta possibile anche sapere in anticipo se ci sono multe attive sul veicolo, non saldate, oppure fermi amministrativi, oppure se il veicolo è stato coinvolto da un incidente. Si tratta di informazioni importanti che si possono reperire anche sul sito ufficiale ACI.

Bollo auto e superbollo: come funziona nel 2022

Il bollo auto, e di conseguenza il superbollo, sono stati prorogati a causa dell’arrivo della pandemia, per diversi mesi, nelle scadenze per il saldo del pagamento. Anche se ogni regione procede in autonomia, con l’emergenza sanitaria sono state introdotte delle proroghe al versamento di diverse imposte, tra cui il bollo auto per autoveicoli usati o nuovi.

Per il 2022 queste proroghe hanno un termine, per cui è nuovamente necessario pagare il bollo auto entro alcune date precise. Se questo non viene saldato per tre anni di seguito, si può incorrere anche in spiacevoli conseguenze, come il ritiro della carta di circolazione, e le vecchie imposte possono trasformarsi in cartelle esattoriali.

Il bollo auto si paga in base alla scadenza per l’imposta: si tratta del mese successivo alla scadenza effettiva del pagamento. Questo vuol dire che per chi ha il bollo auto con scadenza di pagamento al 31 dicembre 2021, deve provvedere a breve al suo saldo, entro la fine di gennaio 2022.

Per le automobili nuove il pagamento del primo bollo auto deve essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese in cui l’auto è immatricolata. Il pagamento di questa imposta può comportare anche l’aggiunta del superbollo auto, ovvero di una tassa ulteriore che viene applicata per veicoli particolarmente potenti.

Si tratta di un pagamento che prevede 20 euro aggiuntivi per ogni Kw superiore a 185 Kw. Questa imposta può essere ridotta in base alla vecchiaia del veicolo. Inoltre bisogna considerare che anche per il bollo auto esistono delle particolari casistiche di esenzione del pagamento, o di riduzione dell’importo. Su questo proposito è necessario informarsi presso l’ACI, oppure alla propria regione di appartenenza.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate invece è possibile calcolare il pagamento del superbollo auto, inserendo alcuni dati salienti sul veicolo.

Autoveicolo usato: attenzione all’inquinamento!

Quando si acquista un autoveicolo usato, bisogna anche conoscere i consumi e le emissioni ambientali prodotte da questo veicolo. In molte città italiane infatti si assiste ad una stretta per la circolazione di veicoli di vecchia data che risultano particolarmente inquinanti.

Alcuni veicoli possono continuare a circolare in alcune città, mentre in altre, viene imposto il divieto. Queste differenze sono dovute al fatto che le regole imposte sulla circolazione in base all’inquinamento atmosferico vengono decise dalle singole amministrazioni, come riporta Autoblog.it:

“Di fatto, la scelta di quali categorie di veicoli (e per quanto tempo) limitare, viene messa in mano alle amministrazioni locali.”

Quando si prevede di acquistare un autoveicolo usato, è buona norma quindi informarsi anche sulla tipologia di vettura, in base alle emissioni inquinanti effettivamente prodotte. Un’auto a Euro 5 potrebbe circolare in alcune città, ma non in altre. Così come per l’Euro 4, e così via.

Potrebbe essere rischioso acquistare un autoveicolo usato senza conoscere queste informazioni: il rischio è quello di comprare un mezzo che non si può utilizzare nel territorio in cui ci si trova. In alcune regioni d’Italia in particolare si procede per una stretta sempre maggiore, a causa dell’alto numero di inquinanti nell’atmosfera.

Anche per questo motivo l’automotive va sempre di più verso l’auto elettrica, che produce meno gas inquinanti nell’ambiente, e garantisce un maggior risparmio anche per i proprietari. Per conoscere le informazioni che riguardano la tipologia di auto che si va ad acquistare, è possibile consultare il libretto di circolazione, oppure consultare il sito Ilportaledellautomobilista.it.

Si tratta della possibilità di conoscere la classe ambientale dell’autoveicolo usato, e l’emissione di Co2 relativa, semplicemente inserendo in questo link la targa e il tipo di veicolo.

Acquisto autoveicolo usato: conviene davvero?

Oltre a tutte le verifiche viste fino ad ora, che consentono anche di sapere qual è l’imposta relativa al bollo auto da pagare per uno specifico mezzo, e in una specifica regione italiana, è opportuno anche chiedersi se acquistare un mezzo usato convenga davvero.

Tra i vantaggi principali nell’acquisto di un mezzo usato, troviamo sicuramente il risparmio: un mezzo di seconda mano costa necessariamente meno di un autoveicolo nuovo appena uscito da una concessionaria. Tuttavia va calcolata l’effettiva necessità del compratore: dovrà fare tanti chilometri? Si tratta di un mezzo destinato a circolare in città, o fuori città? Quali sono le limitazioni per le emissioni sul territorio?

Rispondere a queste domande è il primo passo per sapere se conviene davvero acquistare un veicolo usato, oppure no. In alternativa si può sempre optare per un’auto in leasing, o per un’auto nuova, ma economica. Oppure, valutare di non acquistare affatto un veicolo, specialmente quando la zona è sufficientemente servita da mezzi pubblici.

La necessità di acquistare un autoveicolo usato può nascere sia per motivi di risparmio che per comodità, ma conviene conoscere a fondo l’auto prima di procedere, e ottenere anche specifiche garanzie sulla vendita, quando queste sono possibili.

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