Bonus affitto e mutuo: detrazioni fiscali prima casa 2022

Bonus prima casa: ecco tutte le agevolazioni fiscali previste nel 2022 per mutuo e affitto, e come inserirle nel modello 730 per richiedere il rimborso.

Acquisto o affitto prima casa? Sono previsti anche per il 2022 bonus affitto e bonus mutuo, soprattutto per quanto riguarda i giovani ed i contribuenti a basso reddito.

Vediamo quindi come funzionano queste agevolazioni, sotto forma di sconti, esenzioni da tasse, incentivi fiscali, crediti di imposta e detrazioni IRPEF, e come inserirle correttamente nella dichiarazione dei redditi 2022 modello 730, anche precompilato, per avere subito il rimborso.

Bonus prima casa: novità 2022 agevolazioni per mutuo e affitto

Esistono diverse agevolazioni che riguardano l’acquisto della prima casa, adibita come abitazione principale, e cioè che dovrà coincidere con la residenza anagrafica di chi usufruisce dei bonus. Ad esempio una serie di benefici, non solo fiscali, per i giovani under 36 che scelgono di richiedere un mutuo per l’acquisto della prima casa.

Anche per il 2022 infatti sarà possibile per tutti coloro che sono nei limiti di età e che possiedono un ISEE inferiore a 40.000 euro, richiedere tramite Consap, la garanzia dello stato fino all’80% del valore del mutuo prima casa.

Questa misura è stata prorogata fino a dicembre 2022. L’importo massimo concesso dovrà comunque essere inferiore a 250.000 euro, e sarà comunque data priorità alle domande presentate da giovani titolari di contratti di lavoro atipici, giovani coppie di età inferiore ai 35 anni, genitori single con figli a carico minori, e da coloro che al momento della domanda sono inquilini in appartamenti gestiti da enti per le case popolari.

Per quanto riguarda gli affitti invece, le novità riguardano principalmente il nuovo bonus riservato ai giovani che potranno godere di una estensione del beneficio prorogata ed ampliata recentemente dal governo con l’ultima Legge di Bilancio.

Tutte queste agevolazioni sono anche cumulabili con gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni casa prorogate ed ancora attive. Ad esempio l’ecobonus per migliorare la classe energetica, il bonus ristrutturazioni ed il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.

Bonus affitto: nuove detrazioni fiscali giovani

Come abbiamo detto, il bonus affitto per i giovani viene esteso per l’anno 2022, ad una platea più ampia. Se precedentemente infatti era destinato a coloro che non superavano il trentesimo anno di età, ora vengono inclusi i giovani fino a 31 anni non compiuti.

Inoltre la detrazione fiscale per chi sceglie di trasferire la propria residenza in un immobile in affitto viene prorogata da tre a quattro anni. In pratica si può ottenere uno sconto che può arrivare a coprire fino al 20% del canone di affitto.

Fino ad arrivare ad uno sconto massimo di 2000 euro l’anno che può essere rimborsato dal fisco tramite inserimento della detrazione IRPEF nella prossima dichiarazione dei redditi o modello 730.

Per usufruire di questo nuovo bonus esteso ci sono alcuni requisiti da rispettare, oltre all’età anagrafica del richiedente. Occorre infatti dimostrare di non avere un reddito superiore a 15.493,71 euro. Non serve certificare l’ISEE, il reddito complessivo verrà stabilito in base alle entrate assoggettate all’imposta IRPEF, direttamente dalle certificazioni uniche inviate dai sostituti di imposta ad agenzia delle entrate.

La detrazione bonus affitto giovani spetta anche quando si prende in locazione solo una stanza, l’importante è che il richiedente trasferisca la propria residenza presso l’immobile per il quale si richiede l’agevolazione, che deve comunque essere differente da quello dei genitori. In questo caso, cioè se si affitta solo una porzione di appartamento e sono presenti coinquilini con gli stessi requisiti, l’importo da detrarre sarà ripartito in quote equivalenti per tutti i residenti.

Non occorre effettuare nessuna richiesta, soltanto indicare i dati corretti all’interno della dichiarazione dei redditi e conservare tutti i documenti necessari alla prova del diritto alla detrazione, per successivi controlli del fisco.

Questi ovviamente comprendono un contratto di locazione registrato a norma di legge, che può anche essere recuperato dall’archivio di agenzia delle entrate, entrando nel cassetto fiscale con le credenziali SPID.

Bonus affitto: detrazioni IRPEF e rimborso 730

Non solo bonus per i giovani under 30, ricordiamo che sono sempre attive le agevolazioni fiscali e detrazioni IRPEF per il rimborso di una quota annuale del canone di locazione, anche per altre tipologie di contribuenti. Il presupposto generale ovviamente è sempre che l’immobile per il quale si richiede la detrazione sia adibito come residenza principale.

Sono previste diverse quote forfettarie in base a requisiti del richiedente.

La prima è la detrazione per reddito basso, che può essere inserita nel 730 dagli inquilini che non superano i 15.493,71 euro. Ed in questo caso spettano 300 euro di rimborso. Per chi invece supera la soglia, ma comunque non ha un reddito imponibile irpef superiore a 30.987,41, spettano comunque 150 euro di detrazione.

Poi ci sono altre tipologie di bonus affitto, riservate a chi è in locazione a canone concordato. I limiti di reddito costituiscono criterio principale per la quota da portare in detrazione.

Nello specifico, spettano 495,80 euro per chi non supera la soglia dei 15.493,71 di reddito. Per chi è compreso tra i 15.493,71 ed i 30.987,41 la detrazione irpef sarà pari a 247,90 euro.

Sempre con gli stessi limiti di reddito e quindi differenziati in due fasce distinte, come i precedenti, è previsto un altro bonus affitto per i lavoratori che trasferiscono la residenza in un comune più vicino al posto di lavoro, che deve essere fuori dalla regione dove si aveva precedente residenza e almeno a 100 chilometri di distanza.

La detrazione può essere certificata, oltre che con il cambio di residenza approvato dal comune, anche con il contratto di lavoro in essere. Per questa tipologia di contribuenti spettano 991,60 euro per la prima fascia di reddito, mentre per quella superiore si può comunque ottenere uno sconto fiscale irpef pari a 495,80 euro l’anno.

Come inserire le detrazioni bonus affitto nel modello 730 / 2022

Per usufruire della detrazione IRPEF, e quindi anche del rimborso della quota spettante, occorre oltre a rispettare i requisiti di legge, anche correttamente inserire tutti i dati nel modello 730 annuale.

Quest’anno sarà disponibile in versione precompilata a partire dal 23 maggio. La presentazione della dichiarazione dei redditi invece può avvenire fino al giorno 30 settembre. A seconda delle date di invio verranno quindi elaborati dai sostituti di imposta le erogazioni dei rimborsi.

Per quanto riguarda i bonus affitto, le detrazioni IRPEF vanno inserite, a seconda della categoria, nel modello 730 alla Sezione V che comprende i righi che vanno da E71 a E73: “dati per fruire delle detrazioni d’imposta per canoni di locazione“.

Importante anche calcolare esattamente i giorni per i quali spetta il rimborso. Se ad esempio il contratto di affitto è stato stipulato da pochi mesi, la detrazione sarà ripartita in base al periodo di fruizione. Le somme che abbiamo indicato infatti sono riferite a periodi di almeno 12 mesi.

Importante ricordare che, chi utilizza il modello 730 precompilato, non sempre troverà in automatico questi dati. Soprattutto se è la prima volta che detrae una quota del canone di locazione o la prima volta che utilizza il modello già predisposto da agenzia entrate.

Si deve fare attenzione quindi a tutte le informazioni, le cifre inserite, e soprattutto ad indicare la propria detrazione nel rigo giusto.

In ogni caso accanto ad ogni voce è presente la didascalia che indica la tipologia da indicare. Ma per non commettere errori, è utile consultare la guida completa di agenzia entrate alla compilazione del modello 730 / 2022.

Bonus mutuo: detrazioni irpef interessi bancari

Anche per il mutuo prima casa, oltre alle agevolazioni per i giovani, troviamo la possibilità di portare in detrazione annualmente la quota pagata per gli interessi.

Un vero e proprio bonus mutuo annuale. Infatti spetta al contribuente uno sconto IRPEF ed un rimborso del 19% di tutti gli oneri pagati alla propria banca a titolo di interessi passivi in base al tipo di mutuo stipulato per l’acquisto della prima casa.

Il massimo rimborsabile è pari a 4.000 euro. Ed anche qui con “prima casa” si intende l’immobile acquistato per essere adibito a residenza principale, o se l’acquisto è avvenuto da poco tempo questa deve essere trasferita entro 18 mesi.

Il primo anno della stipula del mutuo inoltre, la detrazione irpef può essere richiesta anche per tutte le spese connesse all’acquisto e cioè spese per intermediari, spese per il notaio, di perizia e di ipoteca.

Per usufruire di questo bonus, basta inserire i dati all’interno del modello 730, però a differenza del bonus affitto, la banca è tenuta ad inviare ad agenzia delle entrate tutti i dati che riguardano gli interessi del mutuo pagati per l’anno fiscale di riferimento.

Quindi la quota detraibile sarà inserita nel modello 730 precompilato. Basterà quindi solo confrontare che i dati corrispondano a quelli inviati dalla banca anche in copia cartacea all’indirizzo del contribuente.

Bonus prima casa: agevolazioni acquisto immobili

Infine è doveroso ricordare che per l’acquisto prima casa sono sempre previste altre agevolazioni fiscali, che nello specifico riguardano le persone fisiche che acquistano immobili da privati.

Per questi è previsto un bonus che riguarda le spese accessorie e le tasse e cioè: esenzione IVA, imposta di registro ridotta al 2% ed imposta ipotecaria e catastale fissate a 50 euro.

Se invece si acquista da una società, ad esempio impresa di costruzioni, l’IVA sarà al 4% e le imposte (catastale ed ipotecaria) fissate a 200 euro. Questo se l’atto di vendita avviene entro 5 anni dalla fine dei lavori o di costruzione o di ristrutturazione.

Per usufruire di questi bonus, è consigliabile sempre conservare tutti i documenti a prova del possesso dei requisiti. L’atto di vendita, la documentazione di tutte le spese sostenute, e soprattutto per certificare che l’immobile è adibito a prima casa è obbligatorio richiedere la residenza, sempre entro 18 mesi dall’acquisto, altrimenti il fisco potrà intraprendere azioni di revoca e recupero di tutte le agevolazioni applicate indebitamente.

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