Dichiarazione dei redditi: i buoni fruttiferi postali devono essere indicati?

La stagione dichiarativa è quasi alle porte ed è tempo di chiarire un dubbio: devono essere indicati i buoni fruttiferi postali?

Ci stiamo sempre più avvicinando alla nuova campagna dichiarativa 2024. Quindi, è arrivato il momento di iniziare a mettere da parte tutti i documenti necessari da portare al Caf o al commercialista per la presentazione del Modello 730 o del Modello Redditi.

Ogni volta, bisogna conservare una grossa mole di documenti e tenere a portata di mano: non solo per dichiarare quanto percepito durante il precedente anno d’imposta, ma anche per fruire di una serie di deduzioni e detrazioni fiscali.

Soprattutto quando si arriva a ridosso della scadenza dei termini per la presentazione dei modelli dichiarativi, sorgono una grande quantità di dubbi: quanti di voi si saranno chiesti se i buoni fruttiferi devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi? Rispondiamo a questa domanda, fornendo tutti i chiarimenti necessari, risolvendo anche un altro dubbio: i buoni fruttiferi devono essere dichiarati nell’Isee?

Quando vanno dichiarati i buoni fruttiferi postali?

A dispetto di quel che si possa pensare, i buoni fruttiferi postali non vanno indicati nella dichiarazione dei redditi.

Quindi, non devono essere dichiarati né nel Modello Redditi Persone Fisiche e neppure nel Modello 730. Così come non devono essere dichiarati i buoni fruttiferi postali, non rientrano nella dichiarazione dei redditi neppure i libretti postali.

La tassazione avviene alla fonte, a cura delle Poste Italiane che operano la ritenuta dalla somma depositata sul libretto e versano l’importo all’Erario in qualità di sostituto d’imposta.

Naturalmente l’Agenzia delle entrate è al corrente sia del possesso dei libretti che degli stessi buoni fruttiferi, grazie alle informazioni contenute nell’archivio dei rapporti bancari e finanziari, che è parte integrante dell’Anagrafe Tributaria e viene integrato dalle comunicazioni periodicamente fornite dalle Poste Italiane.

Come sono considerati i buoni postali fruttiferi ai fini fiscali?

Da un punto di vista prettamente fiscale, seppur non finiscono nella dichiarazione, i buoni fruttiferi postali sono comunque tassati. Bisogna fare alcune differenziazioni.

I buoni fruttiferi postali emessi fino al 20 settembre 1986, sono esenti dalla ritenuta fiscale.

Mentre, come si legge sul sito delle Poste Italiane:

“In virtù di quanto stabilito dal D.L. 19 settembre 1986 n. 556 (pubblicato sulla G.U. n. 219 del 20 settembre 1986), convertito dalla L. 17 novembre 1986 n. 759, istitutivo della ritenuta erariale, gli interessi maturati sui Buoni emessi dal 21 settembre 1986 al 31 agosto 1987, sono assoggettati alla ritenuta fiscale del 6,25%, i Buoni emessi dal 1° settembre 1987 al 31 dicembre 1996 sono assoggettati alla ritenuta fiscale del 12,50%”.

Per quanto riguarda, infine, i buoni che sono stati emessi dal 1° gennaio 1997 in poi, sono assoggettati a imposta sostitutiva sugli interessi stabilita, per quanto concerne i Buoni, sempre nella misura del 12,50% a tutt’oggi vigente.

Cosa non si deve dichiarare nell’ISEE?

Spostiamoci dalla dichiarazione dei redditi alla dichiarazione Isee 2024, fornendo una risposta alla seconda domanda che ci siamo posti prima.

Ci sono alcuni beni che non si devono dichiarare. È bene conoscerli, perché se dichiarati anche quando non sussiste l’obbligo, concorrono solo ad innalzare il valore dell’attestazione.

Da una parte, sono particolarmente noti i beni che devono essere dichiarati dell’Isee. Molti dubbi, però, possono sorgere su taluni beni e su alcune informazioni che non devono essere indicate. La normativa non li contempla nel calcolo e, quindi, non c’è alcun bisogno di indicarli.

Nell’Isee non si devono dichiarare i seguenti beni:

  • Nuda proprietà;

  • Opere d’arte e gioielli;

  • Apparecchiature elettroniche;

  • Scooter e ciclomotori con cilindrata inferiore a 250 cc;

  • Alloggi in cooperativa a proprietà indivisa;

  • Costruzioni strumentali alle attività agricole; Impianti fotovoltaici inferiori a 3 kW o con uno spazio al suolo inferiore a 150 mq.

Quanto incidono i buoni su ISEE?

Un’altra fonte di dubbio riguarda la presenza dei buoni fruttiferi postali nell’Isee. Dunque, in linea di massima i buoni fruttiferi postali rientrano nel calcolo utile alla dichiarazione Isee.

I buoni devono essere sì dichiarati, ma non come in passato. La nuova disposizione, però, non entrerà subito in vigore, ma si attendono ancora disposizioni.

Ciò vuol dire che chi è in possesso di buoni fruttiferi è comunque tenuto ad indicarli nella DSU, presentata dal mese di gennaio 2024, insieme agli altri rapporti finanziari in possesso del nucleo familiare al 31 dicembre 2022.

Mentre, tutti coloro che hanno già presentato il modello ISEE 2024 e possiedono patrimoni in titoli di Stato, buoni fruttiferi postali o libretti di risparmio postale saranno chiamati a procedere con un aggiornamento della Dichiarazione Sostitutiva Unica.

I buoni, come gli altri risparmi, incidono tanto sul calcolo Isee. Più i risparmi sono alti, maggiore sarà il valore dell’indicatore. Quindi, qualora non concorressero più nel calcolo, si avrebbero indicatori decisamente più bassi utili per ottenere una serie di agevolazioni.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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