Che cos’è il canone Rai? I passi per richiedere l’esenzione

Il canone Rai è un’imposta da corrispondere sul possesso di un televisore che si paga nella bolletta della luce dal 2016. Ecco tutto quello che devi sapere.

Il canone Rai è un’imposta da corrispondere annualmente per la visione dei programmi televisivi e dal 2016 viene addebitato all’interno della bolletta della luce.

Come afferma Il Corriere della Sera:

Per il 2022 il canone Rai è dovuto senza sconti. Le cose potrebbero invece cambiare nel 2023, nel caso l’Italia decidesse di rispettare gli impegni presi con l’Europa tramite il Piano di ripresa e resilienza (Pnrr).

L’importo del canone Rai è di circa 90 euro annuali (diminuito rispetto al 2015) e di questa cifra l’83% viene incassato dalla Radiotelevisione italiana. Questo perché il gettito non arriva direttamente alla Rai, ma passa prima per l’Agenzia delle Entrate che ne trattiene una parte.

Come ben specificato da Il Sole 24 Ore, nel 2020 le entrate derivanti dal canone Rai sono state di ben 1,72 miliardi

È, inoltre, riportato che la richiesta annuale da parte dello stato italiano è ben inferiore a quella di altri Paesi europei. Ad esempio, per la TV pubblica in Croazia i cittadini devono sborsare ben 127 euro l’anno, mentre in Svizzera si arriva, addirittura, alla cifra di 312 euro.

Facciamo ora chiarezza su che cos’è esattamente il canone Rai e come è possibile richiederne l’esenzione.

Per una completa panoramica riguardo alle esenzioni relative al canone Rai, consigliamo la visione del seguente video pubblicato sul canale YouTube jbdtube:

 

Che cos’è il canone Rai? Cosa comprende?

Il canone Rai, anche conosciuto come canone televisivo è un imposta da corrispondere per la detenzione di “apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive in Italia”.

È stato introdotto dalla Legge del 4 giugno 1938 numero 880 che disciplina gli abbonamenti alle radioaudizioni.

Bisogna sottolineare che, sebbene il canone Rai venga spesso ritenuto una tassa, esso in realtà è un’imposta.

Sia le tasse che le imposte, infatti, vengono spesso confuse in quanto si tratta allo stesso modo di esborsi a carico del contribuente che finiscono all’interno delle casse dello Stato.

In realtà, vi è una differenza tra i due pagamenti.

Le imposte devono essere versate obbligatoriamente dai cittadini in base alle proprie capacità contributive e sono indivisibili perché non sono da corrispondere per l’erogazione di servizi specifici al singolo, ma bensì per il sostentamento di servizi che si rivolgono a tutti i cittadini.

Le tasse, invece, devono essere corrisposte per l’erogazione di servizi divisibili ossia di prestazioni effettivamente determinabili. Ne sono un esempio, la TARI (per la raccolta dei rifiuti), la Tassa sull’occupazione di suolo pubblico e la Tassa di registro sul contratto di locazione.

Per la sua natura di imposta, il canone Rai finisce all’interno del bilancio statale. Da questo si evince che non è la Rai il diretto destinatario della riscossione, ma bensì lo Stato italiano.

Una dicitura corretta per definire questo esborso sarebbe, quindi, “imposta sul possesso di un televisore”.

Chi deve pagare il canone Rai?

Chiunque possegga nella propria casa almeno un televisore, è tenuto a pagare il canone Rai.

Anche se usi la TV come monitor per il tuo computer portatile, sei comunque tenuto al pagamento del canone perché si tratta di un’imposta in relazione al mero possesso che non dipende dall’effettivo utilizzo del servizio di trasmissione televisiva.

Quanto costa il canone Rai?

Il canone Rai ha subito numerosi aggiustamenti per quanto riguarda il prezzo:

  • fino al 2015 il suo importo è stato di 113,50 euro;
  • nel 2016 è stato ridotto a 100 euro;
  • nel 2021 è stato ulteriormente ridotto a 90 euro.

L’importo attuale viene corrisposto in 10 rate mensili nella bolletta della luce da 9 euro, quindi 18 euro nel caso avessi adottato la fatturazione ogni due mesi (bimestrale).

Canone Rai in bolletta: cosa sapere?

Dal 5 giugno 2016, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo in merito al canone Rai, tale imposta viene addebitata all’interno della bolletta della luce.

In precedenza, invece, il canone doveva essere versato mediante il pagamento di un bollettino postale.

Il canone Rai viene, quindi, inserito all’interno della bolletta per la luce delle utenze domestiche residenti.

Per verificare l’addebito in bolletta del canone, basta controllare se all’interno dell’ultima fattura ricevuta dal fornitore di energia elettrica sia indicata una specifica voce ad esso dedicata.

La prima rata del canone Rai annuale viene addebitata dal primo mese dell’anno (gennaio) fino al mese di ottobre, per un totale di 10 mesi. La rata, come specificato in precedenza, è, infatti, pari a 9 euro al mese che moltiplicati per 10, danno l’importo di 90 euro.

Cosa succede nel caso avessi una seconda casa? Non dovrai pagare un doppio canone, ma dovrai assicurarti di inviare all’Agenzia delle Entrate l’apposito modulo di esonero debitamente compilato.

Anche nel caso avessi già attivata la domiciliazione bancaria della bolletta, non dovrai fare nulla in quanto il canone Rai verrà addebitato automaticamente sulla successiva fatturazione.

Con il Recovery Plan (PNRR) è iniziato il processo per la cancellazione del pagamento del canone Rai che dovrebbe essere completato per il prossimo 2023. Per il 2022, quindi, il pagamento in bolletta è ancora dovuto.

Ricorda, inoltre, che sei sempre libero di chiedere l’esonero dal corrispettivo se sei in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge. Se richiedi l’esonero, ciò non comporterà l’interruzione della fornitura elettrica.

Chi può chiedere l’esenzione dal canone Rai?

Non sono tenuti a corrispondere l’imposta del canone Rai coloro che non possiedono un apparecchio televisivo, chi ha un’età pari o superiore a 75 anni e un reddito inferiore a 8.000 euro e i diplomatici e militari esteri.

È importante per questi soggetti compilare debitamente e inviare all’Agenzia delle Entrate il modulo di esenzione presentando la relativa dichiarazione sostitutiva.

Chi è titolare di un’utenza elettrica per uso domestico residenziale e non possiede in nessuna delle proprie abitazioni un televisore, può richiedere l’esonero dal pagamento del canone Rai tramite la presentazione della dichiarazione sostitutiva con il modulo Quadro A.

Tale modulo può essere utilizzato anche da un erede per dichiarare che all’interno dell’abitazione intestata ancora temporaneamente alla persona defunta non è presente nessuna TV.

È bene fare attenzione al rispetto delle tempistiche di presentazione per non dover richiedere successivamente il rimborso di quanto indebitamente corrisposto.

Per l’esonero relativo al secondo semestre del 2022, la domanda va presentata tra il 1 febbraio 2022 e il 30 giugno 2022; mentre per richiedere l’esenzione per l’intero anno 2023, la dichiarazione sostitutiva può essere inviata dal 1 luglio 2022 al 31 gennaio 2023.

In caso di cittadini over 75 che hanno un reddito inferiore a 8.000 euro possono richiedere l’esenzione dal pagamento del canone Rai se non convivono con altri soggetti titolari di un reddito proprio superiore alla cifra precedentemente citata. A ciò sono da escludere il coniuge e i collaboratori domestici, colf e badanti.

L’agevolazione si basa sul reddito dell’anno precedente rispetto a quello in cui si vuole usufruire dell’esonero. Se, quindi, si richiede l’esenzione per l’anno 2022, i redditi da considerare sono quelli del 2021.

Anche per questa richiesta di esenzione, è necessario inviare una dichiarazione sostitutiva che può essere recuperata all’interno del portale web dell’Agenzia delle Entrate.

Successivamente, tale modulo debitamente compilato deve essere inoltrato o mediante raccomandata A/R oppure tramite un indirizzo di posta elettronica certificata o, infine, con consegna a mano in uno degli sportelli territoriali dell’Agenzia delle Entrate.

In caso di invio tramite raccomandata l’indirizzo per la spedizione è Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino. Da ricordare che è necessario allegare la fotocopia di un proprio documento d’identità in corso di validità (carta d’identità, passaporto o patente).

Tramite PEC, l’indirizzo a cui scrivere allegando il modulo compilato è [email protected].

A differenza della dichiarazione riguardante il mancato possesso di un televisore, che deve essere inoltrata ogni anno, in questo caso l’invio non deve avvenire annualmente. L’accesso all’esenzione avverrà in modo automatico a patto che i requisiti vengano mantenuti.

Per quanto riguarda i diplomatici e i militari stranieri l’esenzione può essere richiesta sempre compilando l’apposito modulo di dichiarazione sostitutiva da presentare assieme a un documenti d’identità e da inviare per posta al medesimo indirizzo fisico dell’Agenzia delle Entrate sopra indicato.

Come richiedere l’esenzione dal canone Rai?

Come già anticipato nel paragrafo precedente, l’operazione più importante da effettuare per la richiesta dell’esenzione dal canone Rai è la compilazione della dichiarazione sostitutiva da far successivamente pervenire all’Agenzia delle Entrate.

È bene ricordare che ciò che si dichiara all’interno della dichiarazione è sotto la responsabilità del soggetto che la presenta. In caso di dichiarazioni non veritiere si può essere punti ai sensi del codice penale. Per questa situazione è necessario fare riferimento agli articoli numero 75 e 76 Decreto del Presidente della Repubblica numero 445 del 2000.

La presentazione della domanda può avvenire, a seconda della situazione o in modalità telematica attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate in cui è possibile accedere mediante l’utilizzo dell’identificazione digitale SPID oppure mediante posta ordinaria (si consiglia di far uso di una raccomandata con ricevuta di ritorno).

Da tenere bene a mente anche le scadenze: entro il 31 gennaio dell’anno in corso per ottenere l’esenzione relativa all’intero anno oppure entro il 30 giugno per richiedere il non pagamento relativo solo al secondo semestre dell’anno.

Da ricordare, infine, che il canone Rai è unico per nucleo familiare, cioè non deve essere corrisposte su eventuali seconde case. Anche in questa ultima situazione, come già specificato sopra, è opportuno informare l’Agenzia delle Entrate con apposita comunicazione.

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