Come comprare e ristrutturare un rudere a costo zero grazie alle agevolazioni fiscali

Scopri in che modo comprare e ristrutturare un rudere in Italia grazie alle agevolazioni fiscali ed ai bonus edilizi ancora attivi.

Vivere circondati dalla natura, in costruzioni d’epoca e riuscire, magari, a trasformare la propria abitazione in un business nel campo dell’ospitalità, è un sogno che condividono moltissime persone. Un tempo questo sogno era un privilegio solo di persone che ereditavano certe strutture, soprattuto per via dei costi di manutenzione.

Ad oggi però esistono delle agevolazioni fiscali che danno la possibilità di poter comprare e ristrutturare dei ruderi pagando veramente poco o addirittura anche gratis. Tutto questo è stato reso possibile dai bonus edilizi, che hanno dato la possibilità per l’anno 2022 e 2023 di usufruire di particolari agevolazioni fiscali per la ristrutturazione di case antiche e ormai inagibili.

In alcuni comuni esiste anche la possibilità si poter comprare alcuni immobili ad un piccolo prezzo, in alcuni casi simbolico, con lo scopo di incentivare e ripopolare alcune zone del nostro bel paese. Nel corso dell’articolo andremo a vedere nello specifico quali sono tutti i bonus e le agevolazioni previste ad oggi per l’acquisto e la ristrutturazione dei ruderi.

I vantaggi di acquistare un rudere a poco prezzo

L’acquisto di un rudere può diventare un vero e proprio investimento, in primis perché grazie alle agevolazioni fiscali è possibile riuscire ad acquistarli ad un prezzo davvero basso. Queste strutture possono poi essere sfruttate davvero in moltissimi modi, non solo come abitazioni private, ma per esempio anche come un vero e proprio business. Si basti pensare che tantissimi ruderi sono stati ristrutturati per diventare poi degli agriturismi o anche B&B. In questo modo si potrebbe avviare un business molto redditizio investendo una quota iniziale minima, che vada a coprire le spese minime e usufruendo anche di tutti gli aiuti fiscali previsti.

Nel nostro paese esistono molte zone che stanno incentivando gli abitanti, ed anche coloro che abitano altrove, ad acquistare i ruderi abbandonati, così da favorire un processo di rivalutazione del territorio.

Come comprare un rudere anche gratis

Un primo metodo per poter acquistare un rudere nel nostro paese ad un prezzo davvero è stracciato è dato dall’usucapione. Si tratta di un sistema di acquisizione della proprietà che scatta quando il legittimo proprietario dell’immobile non si prede cura della struttura ed incarica una terza persona a prendersene cura. Questa persona nel momento in cui decide di gestire ed occuparsi della manutenzione della struttura, potrà usufruire di tale immobile per oltre 20 anni senza fornire alcun tipo di contributo o dove sottostare a delle intromissioni del proprietario. Dopo 20 anni in cui un immobile è gestito da un terzo soggetto tramite l’usucapione può avvenire il passaggio di proprietà, purché vengano rispettate le suddette condizioni:

  • il possesso del rudere deve essere pacifico e non clandestino;

  • sono trascorsi venti anni consecutivi dal momento in cui il legittimo proprietario ha abbandonato la struttura;

  • nel corso dei 20 anni il proprietario non deve aver mai interferito con la gestione dell’immobile.

Nel momento in cui tutte queste condizioni si sono verificare è possibile eseguire il passaggio di proprietà, affidandosi ad un giudice che dovrà stipulare il nuovo atto notarile trasferendo la nuova proprietà an che nei registri pubblici.

I costi per il passaggio da usucapione a proprietà

Quando si vuole eseguire il passaggio di proprietà per un rudere, sia che esso si adibito a rustico o fattoria agricola per usucapione bisogna pagare alcune tasse. Le spese per il passaggio di proprietà sono minime, di sicuro se paragonate ai costi che si devono considerare nel momento in cui acquistiamo una nuova proprietà, e comprendono:

  • l’imposta di registro; l’imposta ipotecaria;

  • l’imposta catastale;

  • il contributo unico, che viene calcolato in base agli scaglioni previsti dalla normativa;

  • i costi attribuiti al notaio o all’avvocato.

L’alternativa più simile all’usucapione può essere quella di acquistare il rudere direttamente presso il comune di appartenenza della struttura. Esistono molte città italiane che offrono la possibilità di acquare anche per solo un euro i ruderi presenti nel territorio. Con lo scopo di rilasciare le strutture ad un prezzo simbolico così da incentivare le persone a ristrutturare le stesse e rivalutare tutto il territorio.

Acquistare un rudere grazie alle agevolazioni fiscali

Per poter ristrutturare un rudere senza spendere delle cifre esagerate è possibile anche usufruire dei bonus edilizi ancora attivi, come il famoso superbonus. È importante però tenere a mente che il superbonus o gli altri bonus edilizi possono essere sfruttati per i lavori di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione solo se si mantengono le stesse volumetrie iniziali, senza porvi modifiche.

I bonus edilizi attualmente ancora in vigore prevedono una detrazione fiscale pari al 50% delle spese sui lavori di recupero del rudere, purché non si superi la soglia limite di 96mila euro. Le quote per poter recuperare tale cifra sono 10, di pari importo, ripartite su quota annuale; il bonus può essere richiesto sia dai proprietari che dalle imprese o società cooperative.

Il caso particolare del sismabonus

Per effettuare dei lavori di recupero su un rudere, oltre al superbonus, si può anche pensare di accedere al sismabonus ed all’ecobonus per la ristrutturazione dell’immobile.

Il sismabonus può essere sfruttato per ricorrere a dei lavori che operino nell’ambito degli interventi antisismici, mentre per l’ecobonus parliamo di riqualificazione energetica.

Nello specifico per quanto riguarda il sismabonus i lavori devono essere eseguiti con lo scopo di preservare il patrimonio edilizio esistente, devono essere lavori di conservazione. Per quanto riguarda invece l’ecobonus il rudere deve essere da recuperare e quindi in conduzione tale che permetta l’installazione di nuovi impianti di riscaldamento che vadano a migliorare la qualificazione energica dello stabile, come per esempio l’installazione di pannelli solari.

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